La voce di Megaride

Pesce lesso e uova alla woodCoque…


(… e solita minestra riscaldata -  il menù dietetico del nosocomio FateBeneFratelli d’Itaglia) di Marina Salvadore
Ripeterò fino alla noia che i salami ed i pesci lessi berlusconiani non godono della mia preferenza a tavola: sanno di poco, anche se serviti su vassoio d’argento e spolverati di ingannevole peperoncino per attizzare il gusto proibito per certe prouderiés interiori, al limite delle fastidiose emorroidi. Tuttavia, certi chef de rang di alcune pittoresche Procure si ostinano a globalizzare il Menù delle loro mense e cenacoli, alla stregua di fast-food per nosocomi e brefotrofi delle ASL, con precotti, decotti e stracotti… perdendo in originalità ed eclettismo, in tradizione e peculiarità d.o.p. Tant’è, da Milano, per Roma e Napoli e fino a Palermo la catena monopolista di “autogrill”, mense, trattorie ed altri luoghi di “ristoro” italioti ha finito col nausearci e rifiutiamo il cibo-spazzatura in un anelito di digiuno purificatore, magari ricorrendo – stremati e per la gioia delle multinazionali del farmaco – a dubbi integratori e vaccini, anelando all’esterofilia che pur patologicamente ci connota. Per restare in termini cucinieri, siamo ex gastronauti cascati dalla padella alla brace. Senza interrogare la palla di cristallo, in prossimità dell’ascesa al “soglio pontificatore” napoletano di
De Magistris – il sindaco “scassator cortese” -  preventivammo in concomitanza il primo posto nell’Hit Parade Giudiziaria della inespressiva ed emarginata Procura di Napoli; la cenerentola sorellastra delle più celebrate Milano, Palermo e Caltanissetta, blasonate di stelle Michelin come una eterna  notte di San Lorenzo. Infatti, alcune toghe distintesi per numerosi flop (per i quali alcuno si è sognato di richiedere loro il risarcimento per grave danno erariale… tanto ci pensano quei cojotes di contribuenti!) si ritrovarono come in un sabba tutte riunite, anche in veste diversa, nel Porto Franco napolitano, meglio  noto al mondo come ‘o Triàtro (il Teatro). Saprete – vero? -  che anticamente le cattedrali ed i teatri erano luoghi di mercato, di saltimbanchi, di “ristoro”, di vajassate e preghiera, a far da cornice ad un altare o ad un palcoscenico… Ebbene, nei moderni templi giudiziari, consacrati alla Legge ed alla Giustizia, la tradizione s’è rinnovata, anche se con un
“allure” più figa e modaiola, falsamente austera e nobilitata. I napoletani, poi, sono talmente calorosi, ospitali e generosi che persino la sua Procura senza abbisognare della regolare denuncia di una “parte lessa” (pardon; Parte LESA!) istruisce in automatico processi a tutela delle ignare vittime! Certe volte si ha persino l’impressione che tutta questa opprimente munificenza non richiesta – terapeuticamente, alla stregua di una cura ricostituente a botte di uova alla woodCoque che i “malpensanti pazienti parti lesse” si ostinano a vivere come TSO (trattamento sanitario obbligatorio) – servano a coprire dei roboanti sensi di colpa per l’inattività del passato ovvero, per dirla alla Brunetta, le gravi responsabilità dei nullafacenti della P.A. napoletana: coloro i quali, oggi, sembrano yuppies in carriera con lo zainetto in spalla, zelanti e solerti, attenti come falchi… sono gli stessi che non hanno MAI preso provvedimenti e misure drastiche contro la Monnezza ed i Monnezzari, per esempio, insensibili del tutto al puzzo mefitico che dal “floppizzato” processo a Bassolino e all’Impregilo si levava attorno e dentro la Procura. Sono gli stessi “dipendenti statali” a capo o sottoposti della Procura che non ci hanno MAI riferito sugli esiti del processo detto “scandalo COSMOFILM e Regione Campania”, sono gli stessi che ieri bofonchiavano sull’immissione dei loro “colleghi” nella Giunta Municipale e che oggi, invece, impreziosiscono il pantheon di San De Magistris… Purtroppo, sono gli stessi che all’atto dello sprint “aziendale” o new wawe gestionale, hanno pensato bene di indagare il neo-eletto presidente Caldoro per lo scandalo Rifiuti e, per  l’annosa emergenza DIA, il fantastico, ineccepibile capo della Mobile napoletana, dott.Pisani… che dire di più?  Per quanto riguarda,
poi, “Giggino ‘o flop” fulminato sulla via di Damasco, come non rammentare le sue gesta nel floppone del processo POSEIDONE (fa pure rima!) e godercelo, finalmente libero da manìe di persecuzione e ferini luoghi mentali, lanciato entusiasticamente, senza ombra di dubbio, nel faraonico progetto WATERFRONT di Porto Fiorito e Marina di Vigliena… o anche dell’annosa questione della colmata di Bagnoli per la futura piccola regata “alleata” a stelle e strisce di vele meno famose; “veline”, certamente più insignificanti e meno remunerative a livello di ritorno pubblicitario per l’immagine della colorita “cartolina di Napoli” delle “più  famose al mondo” VELE di Scampia! Giggino è un Grande: ancora deve iniziare a fare il sindaco che già s’è organizzato il suo Partito nazionale “L’Italia è Tua!”  A botte di uova alla woodCoque, pesci lessi e solita minestra, la nuova Dieta Mediterranea della filantropologica Procura Napoletana vieta l’uso del sale… in zucca…  e Napoli, capitale del prossimo simposio aerospaziale – come ai tempi dei vilipesi Borbone -  si vede portar via in Padania, sotto gli occhi, la
gloriosa ALENIA… Le “veline” dell’America’s Cup saranno, invece, le prefiche alle esequie dei defunti storici Cantieri di Castellammare… Funerali a piedi per Napoli, perché i bus dell’Iris IVECO – praticamente FIAT – hanno le gomme a terra… Se questo significa “SCASSARE”, cari togati napoletani, la “mission” intellettual-chic degli Illuminati è stata appieno centrata! Vi é piaciuto " 'o cocco munnàto e bbuono"?... ma - dico io - "cù tutti 'sti guaje ca tenìmm' 'a casa nostra... e facciamola finita di guardare al... "pelo nell'uovo... alla woodCoque"!!! Napoli ringrazia e vi chiede di smetterla di volerle bene. Prima o poi, qualche uovo marcio dal caratteristico odor di zolfatara scatenerà una pandemia biblica e renderà intolleranti anche voi all’ovetto di giornata alla woodCoque; noi, abbiamo già - come disse donna Concetta al suo cardiologo -  il "polistirolo alto"  nel sangue;-))**************Nota: E' doveroso da parte nostra elogiare pubblicamente il gip napoletano dott.a Amelia Primavera che ci ha riconciliati con l'amministrazione giudiziaria, composta in maggioranza da quei magistrati  silenziosi e sconosciuti al volgo che lavorano con scienza e coscienza e non conoscono ribalte e "passerelle" ne' hanno l'allure di quelle rare "soubrettes" che spadroneggiano in tivvù ed ai convegni e che scrivono (per venderli) prima i libri eppoi le sentenze !!!  Notiamo con tristezza come i pennivendoli di regime - che borbottano quotidianamente come pentole di fagioli a proposito della "Casta" - abbiano del tutto dimenticato di omaggiare CHI SERIAMENTE LAVORA, APPLICANDO LA LEGGE ED E' D'ESEMPIO ALLA SOCIETA' !