La voce di Megaride

CARLO PARLANTI ringrazia... i "vespasiani"


di Marina SalvadoreNon entro nel merito del processo d'appello per il truce assassinio di Meredith Kercher: la "pietas" mi obbliga a condividere in equa misura l'intimo dolore dei genitori della vittima e degli imputati, fiori appena sbocciati e spezzati nella tossica discarica umana ed il cui pregiato profumo non goduto della loro "primavera" negata rimarrà un sacro mistero per l'eternità! In quanto cittadina italiana, però, asfissiata dal gas allucinogeno dell'informazione pennivendola di regime, mercenaria senza Patria ma patriota del Villaggio Globale... dove l'Italia la fa da zerbino internazionale, nonostante l'allure... sono orripilata, sgomenta e parecchio "incazzata" per il leccaculismo allo straniero che ci tiene sotto il tacco e la totale amnesia della nostra Identità e Dignità; se non altro, in memoria della nostra gloriosa Storia e Civiltà che diffondemmo dal Mediterraneo all'Occidente quando l'"invenzione" della DEMOCRAZIA era autentica... forse, ancora un'utopia che si sforzava di affermarsi pragmaticamente con un codice morale eppoi con le Leggi: il DIRITTO di cui fummo, innegabilmente, la culla! Democrazia che si esportava a suon di pensatori e filosofi e di cocci nelle urne nelle agorà e non a botte di missili, com'é d'uso nel Villaggio Globale... del quale ci sfuggono pure i confini. Piuttostoché un giudizio sui metodi dei nostri colonizzatori psichici é urgente il richiamo severo ai NOSTRI amministratori; a quelli che legiferano e dovrebbero
rappresentare al meglio la nostra bandiera, servirla senza servirsene... ed ai loro aedi e cantori in passerella. Anche Carlo Parlanti era un ragazzo promettente, spigliato e "toscano quanto basta", forse, da risultare - a volte - irriverente: un ragazzo eclettico come tanti altri che - dalla NASA al CERN di Ginevra, in riscatto del derubato Meucci - per quell' intelligenza e fantasia che vanno ben oltre le notevoli competenze professionali, si sono affermati nei decenni recando onore alla propria Patria. Un ragazzo il cui dramma non ha meritato nemmeno l'ombra di un gossip giudiziario in stile Amanda Knox... neppure una minima protezione di Stato, in stile stragisti del Cermis, per intenderci... neppure una puntata intera di Porta a Porta, com'è avvenuto l'altra sera in un estenuante, sfibrante, pollaio dei soliti esperti prezzolati, in ordine ai "soliti noti" giovani imputati di Perugia. Anche Carlo Parlanti ha una mamma ma, si sa, é una mamma italiana; di quelle retoricamente chiamate ad offrire figli alla Società, al Progresso, alla stregua di fattrici: se un figlio "gli va a male"... o scade come lo yogurth perché incappato in qualche anomala vicenda umana, alcun solerte Bruno Vespa - statene certi - correrà con la telecamera ad organizzarle un tempestivo ed utile Porta a Porta, sebbene, nel caso di specie, uno tra i maggiori presenzialisti "vespasiani" sia un illustre criminologo che all'assurda vicenda Parlanti ha di recente dedicato un superbo dossier che avrebbe meritato, davvero, il lustro di uno strombazzamento pubblicitario, più della nuova acconciatura e total look della signorina Knox. A dire il vero, di tanto in tanto, qualche anima pia sul Territorio si ingegna d'organizzare un dibattito, un convegno sul caso Parlanti... ma in maggior parte gli "intellettuali" che sono oltreché narcisisti anche avvezzi a parlare per ascoltarsi, finiscono col ritenere in ristretti ambiti filosofici il dramma di Parlanti... che necessiterebbe, invece, di azione ed impegno più ruspanti, magari attraverso roboanti sit-in, cortei, fiaccolate... manifestazioni che siamo soliti, in questo paesucolo, dedicare a falsi miti stranieri, in virtù di perniciosa esterofilia o quando - non addirittura - certa "sinistra" e certi "ribelli" non scendono in piazza per l'onore dei nuovi eroi romantici, quasi sempre assassini o pendagli da forca aureolati di falsa ideologia. Il digiunatore di punta  della Repubblica ha mai fatto un "fioretto" per Carlo Parlanti? Anche la mamma di Carlo Giuliani é "mamma" ma è diventata pure senatrice ed al suo figlio scapestrato, un altro fiore negato alla sua primavera, intitolarono persino un'aula del Partito della Rifondazione Comunista al Senato (sparito il partito sparì anche la targa)... anche la mamma del coetaneo di Giuliani, il carabinierino assaltato Placanica é "mamma"... come lo erano la mamma di Giuda e la mamma di Gesù, per intenderci. Anche i nostri governanti hanno una mamma... e pure i giornalai, ce l'hanno... come pure "sarebbe" mamma Rebecca White la mentitrice squilibrata che ha spedito ingiustamente all'inferno il nostro Carlo Parlanti: elenco secondo un apparente disordine mentale le mamme e le mammòccole (la contrazione letterale é facilmente comprensibile)... pensando anche alla mamma di Cesare Battisti, il cui figlioletto se la spassa col culo di fuori a Copacabana, dopo aver ammazzato figli di altre mamme. E' proprio sull'onda rabbiosa del ricordo massacrante di Battisti che più forte urla l'indignazione per il silenzio e l'ignavia italiote sul caso Parlanti: Non è ammissibile - é inconcepibile ed amorale - che le Istituzioni ed i Giornalai si siano dati tanto da fare, sprecando tempo, danaro e dignità, per occuparsi della feccia italiota, guadagnandoci anche in brutte figure a livello internazionale, prendendo sonori schiaffoni in faccia dagli arroganti stranieri... piuttostoché tutelare Carlo Parlanti, strombazzare su di lui
fino alla nausea in probabili ed improbabili "vespasiani" d'opinione, scassando le bolas all'infinito com'è accaduto per la signorina Knox, Battisti, il pentito Spatuzza, il fidanzatino di Garlasco, il mostro dell'annoso processo Claps, l'ignara Franzoni di Cogne, "zio Michele" di Avetrana e cugine, il "soldato non gentiluomo" Parolisi... Forse Carlo Parlanti non ha l'allure pruriginosa di questi nuovi miti italioti. Sta di certo che a febbraio p.v. scatterà per lui l'ambito traguardo del fine pena; chissà in quali condizioni di salute tornerà nel gregge degli italioti, dopo essere stato abbandonato come un naufrago sull'"isola che non c'é" dell'anomia sociale, dell'oblio di Stato. L'ultima cosa utile che potreste ancora fare per lui, fingendo finalmente che vi stia a cuore, cari "vespasiani" illustri, é dimenticare - in questa settimana topica dedicata urbi et orbi alla signorina Knox ed al dramma incombente del suo trucco e parrucco per la libertà - i fantasmi e gli incubi dei troppi reality show che rimandano dell'Italia nel mondo l'ologramma di una surreale fiction, piantare i piedi per terra e magari - a livello diplomatico - anche i pugni sul tavolo... Nella pragmatica America, quando una persona viene accusata di violenza, la legge prevede che a fine pena (in america se ne sconta l' 85% di quella comminata) il giudice debba decidere,  a seguito di una perizia psichiatrica, se il soggetto sia ancora pericoloso o possa tornare libero nella societa’; protocollo che condividiamo ampiamente, viste proprio le cronache nere che in Italia ci funestano il quotidiano. A riguardo, il problema che potrebbe insorgere nel caso di Carlo Parlanti, e’ che questa perizia venga effettuata con troppo ritardo...  anche perche’ nell’ultimo anno il sistema detentivo californiano -  detenendo 2500 persone accusate di violenza che era obbligatorio sottoporre a visita psicologica per il rilascio sulla parola -  e’ molto in ritardo sui tempi. Per assurdo, questo puo’ voler dire estendere il tempo di detenzione a Carlo Parlanti. Ché il nostro governo almeno in questo si attivi velocemente! La cosa piu’ assurda e’ che Carlo,  da diverso tempo, subisce visite psicologiche riconducibili allo sciopero della fame fatto qualche anno fa; sciopero, per ottenere i rapporti sulla documentazione ed altro materiale che supportò il lavoro degli illustri autori di quei libri e dossiers sul suo caso e che lo scagionano. Ancora oggi, in pratica, il nostro Carlo Parlanti viene visitato da uno psicologo per appurare la sua eventuale pazzia, solo perche’ chiede a gran voce verita’ e giustizia! Cari "vespasiani" ed affini, credete forse che la dottoressa Agnesina Pozzi, la sottoscritta e TUTTI i poco autorevoli italiani del Comitato per Carlo Parlanti non abbiamo un cavolo da fare nella vita? Siamo sobbarcati di impegni quotidiani e professionali, di rogne e tragedie dovute alla vostra assurda gestione del Paese... siamo i primi a dover far fronte, con le pezze fredde in fronte, all'annunciata crisi mondiale per pagare Federal Reserve e Banca Centrale Europea... eppure, troviamo ancora in noi la DIGNITA' inculcataci dai nostri padri e troviamo SEMPRE il tempo e l'occasione per combattere le Iniquità, l'Ingiustizia e la vostra Ignavia! No, non é generosità, la nostra: é intelligenza... é saggezza: chiunque, tra noi o i nostri figli, rischia d'essere un novello Carlo Parlanti!segue video-appello della dottoressa Pozzi ad Oprah Winfrey per Carlo Parlanti