La voce di Megaride

INQUIETANTI NEWS DALL'AMICO GIOACCHINO BASILE


Il prossimo 15 novembre, a Palermo il circo mediatico darà risalto a quella tragicomica "trattativa" sostenuta da "pentiti" di circostanza e da magistrati che avrebbero cose molte importanti da chiarire (vedi Antonio Ingroia e Nino Di Matteo) in ordine a ciò che - "alla luce limpidissima, solidissima, logicissima e semplicissima  della verità lo scrivente denuncia già da ben 10 anni a tutti i livelli Istituzionali ed in pubblici incontri in tutta Italia" - appare un rozzo depistaggio, che dall'anno 2008 in forza della loro "concezione esecutoria" imporrebbe l'attenzione mediatica su quell'assordante "trattativa" per togliere respiro alla inconfutabile verità  che ancora oggi vergognosamente viene spregevolmente affogata nel silenzio istituzionale e mediatico per salvare "i pezzi dominanti quella procura di palermo -1992-"... che per continuare ad esercitare le infami omissioni che uccidevano le speranze dei palermitani necessitarono dell'urgente strage di via D'Amelio ed uccidere, così, la verità.Lo stesso giorno, 15 novembre pv. alle ore 11,30 è fissata udienza presso il Tribunale di Caltanissetta  il GIP Dottor Marcello Testaquatra, accettando la mia opposizione alla denuncia per il reato di calunnia contro il Procuratore agg. Vittorio Teresi, velocemente archiviata dal sost. procuratore dottoressa Maria Carolina De Pasquale...  Sono certo che ancora una volta i media ignoreranno l'importante evento che farà luce sulla strage di via D'Amelio e sulla qualità del crimine che precedette quella strage... Ma grazie a Dio, Gioacchino Basile è ancora qua.Chi lo desidera può richiedermi copia del mio ricorso alla veloce richiesta d'archiviazione della D.ssa Maria Carolina De Pasquale ed anche del decreto di fissazione dell'udienza del GIP Dottor Marcello TestaquatraSaluti - Gioacchino Basile -  gioacchino_basile@tin.it  
( in foto: Gioacchino Basile al convegno "Palermo, capitale del mediterraneo": "Prima di divenire centro del mediterraneo, i palermitani devono riacquistare la loro dignità. Non ha senso parlare di cultura, quando quella "cultura" è stata creata dai cosiddetti antimafiosi che dell'antimafia ne hanno fatto mafia. E' una cultura marcia. Dobbiamo rifondare la nostra città, non con la "cultura" che mina la dignità dell'uomo; quella dignità prima di tutto dobbiamo riprenderci con coraggio e non aver paura di attaccare quei meschini che la dignità ce l'hanno rubata."