La voce di Megaride

COME VOLEVASI DIMOSTRARE......


(Rif. al post 1812  LA CAREZZA DEL MALE e successivi)Ci scrive Luigi Orsino e conferma le nostre ipotesi sul vergognoso "deserto porticese". Ammesso che siano alfabetizzati e sappiano almeno leggere cose diverse dalle insegne dei negozi che vanno a bruciare, ci auguriamo che i "guappetielli" leggano; eventualmente, a richiesta, possiamo anche provvedere alla traduzione della paginetta e dei precedenti servizi che potrebbero interessarli, in lingua grugnesca doc e doil o cercopiteca antica ;-) Per le istituzioni altrettanto occulte, invece, continueremo a rompere loro le bolas, fino all'esaurimento nervoso. Insomma, anche noi cittadini "nella norma" possiamo scegliere di passare dalle promesse alle minacce... o, no?
"Come forse molti sapranno, quelli che mi seguono e i miei amici sicuramente, io sono Porticese, lì avevo le mie aziende e lì ha sempre vissuto la mia famiglia, da generazioni. Forse sapranno anche che ad un certo punto fui nel mirino del clan camorristico locale, Vollaro, che denunciai i miei aguzzini e che questo atto, dovuto per ogni individuo che si reputi onesto e dedito alla pratica della legalità. Credo che molti siano anche a conoscenza del fatto che l’aver denunciato ha solo causato il tracollo della vita mia e dei miei familiari, lasciati soli dalle istituzioni siamo costretti, ancora, a subire gli insulti dei criminali, inoltre il tracollo finanziario ci ha gettato nella più nera indigenza. Molti sanno che su questa vicenda ho scritto un libro intitolato “La carezza del male”.Ebbene ho fatto varie presentazioni del mio libro, sempre invitato da amministratori di varie città. Sempre mi sono trovato di fronte ad un auditorium interessato e che inorridiva al racconto di vicende cariche di violenza e di tanta tristezza.Il giorno 14 gennaio 2014, su invito dell’amministrazione cittadina, ho presentato il mio libro a Portici. Non sto a raccontarvi la gioia di tornare nella mia città e tutte le aspettative ad essa connesse. Ero sicuro della presenza di un folto pubblico, colleghi imprenditori, politici locali ed anche tanta gente comune. Invece niente. Esattamente alla presentazione di un libro che oltre a raccontare la mia storia si fa portavoce di un forte messaggio di legalità non c’era nessun Porticese. Nessuno. Solo l’assessore alla cultura, organizzatore dell’evento, dott. Raffaele Cuorvo era stoicamente al suo posto, sicuramente più meravigliato e dispiaciuto di me stesso. I presenti erano tutti miei amici provenienti da altre città della provincia di Napoli.Per giorni e giorni mi sono chiesto il perché, poi ho iniziato a fare indagini con la massima riservatezza e sono venuto a conoscenza dell’amara verità. Molti mi hanno riferito, in via molto confidenziale che qualcuno aveva messo in giro la voce che il clan Vollaro avrebbe messo in atto una ritorsione per vendicarsi, definitivamente, di chi li aveva sfidati apertamente. Insomma la gente aveva avuto paura di partecipare. Non ne voglio ai miei concittadini porticesi sono solo amareggiato nel constatare che la legalità è ancora qualcosa di astratto, qualcosa su cui si può discutere sui vari social network ma poi alla verifica dei fatti…. Meglio non correre rischi, meglio guardare da un’altra parte, meglio farsi i fatti propri.Proprio questo è uno dei pilastri del potere della camorra: La mancanza di solidarietà."Luigi Orsino