La voce di Megaride

I SOLITI IGNOTI


di Marina Salvadore
Non ci si capisce più niente, i conti non tornano…ora, si  apre una nuova pista sul caso dell'omicidio di Yara Gambirasio: gli inquirenti cercano una donna dell'Altopiano di Clusone di 46 anni che potrebbe essere la madre dell'assassino definito “IGNOTO 1”… come se di ignoti e di assassini, idealmente, ve ne fossero più di uno, o no?... Appena l’altr’ieri, invece, il DNA mitocondriale pareva fosse reperibile in una donna di 80 anni sottoposta al “tampone” per il prelievo del DNA classico e spupazzata presso tutti i media come la “più probabile in assoluto” madre dell’assassino.  La ricerca del nuovo soggetto femminile, di circa 34 anni più giovane, si basa, invece, su una segnalazione che ha riferito di una 17enne che sarebbe rimasta incinta nel 1985 da una relazione clandestina con un autista di pullman. Si tratta dello stesso lavoro che faceva Giuseppe Guerinoni,morto nel '99 a 61 anni e indicato dall'esame del DNA come il padre "naturale" dell'omicida. Qualcosa non quadra in ambo i casi, o sbaglio? … A cominciare dall’età del povero Guerinoni - che si sta rivoltando nella tomba, essendo stato sputtanato senza pietà in ogni direzione e non potendo reagire – considerato ch’è nato nel ’38 e che, nel primo caso, avrebbe reso madre una coetanea, mancando pure al senso di responsabilità; nel secondo, addirittura, sarebbe passibile di reato di pedofilia, per circonvenzione d’incapace, abuso sessuale ed abbandono in stato di necessità di una minorenne; basta fare due conti, per rilevare l’elevatissima differenza di età tra i due “amanti”, probabili genitori di un assassino che avrebbe, oggi, intorno ai 30 anni… mentre fino a ieri IGNOTO 1 pareva dovesse averne almeno 50 ! Mah!... Con nostalgia torniamo ai bei tempi di quando, nell’immediatezza di un delitto di sangue, un maresciallo ed un appuntato dei carabinieri, con i classici metodi investigativi, nel giro di qualche settimana risolvevano enigmi e misteri, assicurando alla giustizia i criminali, senza aggravio di spese per la P.A. e – in molti casi – senza neppure avere a disposizione i fondi per il carburante dell’automobile o per la trasferte extraurbane… A prescindere dallo strazio in cui perfidamente hanno massacrato i sentimenti identitari e la dignità stessa di ben due famiglie; quella della piccola Yara e l’altra, quella dei “presunti fino a prova contraria” parenti dell’assassino, sull’onda del pettegolezzo e della costosissima pseudo-scienza applicata alla Giustizia, fatta di tamponi e provette, come in una poderosa CAMPAGNA PUBBLICITARIA di una multinazionale del farmaco,  con tanto di scoop e di gossip e pagata interamente dagli utenti finali, nonché in totale assenza di INVESTIGAZIONE PROPEDEUTICA in ultimo caso alla RICERCA STESSA, dalla quale non si può e non si deve prescindere, i risultati tanto sbandierati, annunciati arrogantemente agli esordi della roboante “investigazione scientifica e tecnologica”, NON CI SONO STATI e ad oggi hanno fatto altre vittime innocenti. Il caso di Yara Gambirasio, come quello di Denise Pipitone, di Sara Scazzi, di Roberta Ragusa e di cento altri… fino al più recente caso della scomparsa di Elena Ceste, sono tristemente serviti solo ad aprire tribunali, procure e salotti-vip negli studi televisivi, in quella TV detta ipocritamente “di servizio” , utile solo a gonfiare il petto e le tasche dei suoi tacchini e delle varie oche starnazzanti, indistintamente, tra conduttori ignoranti come capre ed opinionisti dell’ultima spiaggia dello chère televisivo! Del resto, se ampliamo l’orizzonte, come nel romanzo storico alla Manzoni, è ben facile rendersi conto che questi piccoli “romanzi popolari” si srotolano in capitoli per  telenovelas infinite sulla scenografia più vasta di una macrorealtà storica, sociale e culturale che è essa stessa un “luogo del crimine” in costante espansione, come una galassia.. laddove prevediam di scrivere romanzi siderali oltre gli umani limiti, in un iper-mondo fantascientifico, con i suoi eroi virtuali al cui confronto “il maresciallo e l’appuntato” di ieri l’altro, svaniscono con tutti i loro meriti e capacità senzienti nell’arrogante offesa ingiuriosa dei peripatetici futuristi dei nuovi giochi di ruolo. E’ ben evidente, infatti, come già a livello sociale e politico, siano costantemente messe in discussione le forze dell’ordine, fomentando i disordini di
piazza, creando fazioni reazionarie di scalmanati decerebrati, fanatici bastian-contrari, utili a distruggerne lo “spirito di corpo” e la dignità della divisa, in quella sotterranea lotta dell’incombente a-materico anti-Stato contro lo Stato. Un anti-Stato che come in un gioco di parole potremmo, nel caso specifico di cui sopra, proprio definire “IGNOTO 1” perché ha molti e diversi volti nonostante un unico DNA MITOCONDRIALE : la Cupola del Mondo (non ho detto “Copula” ma è sottintesa, a buon intenditor...) E’ ben nota, comunque, dei soggetti futuristi figli del più antico “popolo eletto della Cupola”, la contraddittoria persistenza nella dimensione esoterica, per cui non ci resta che augurarci, per la famiglia di Yara e di tutte le altre vittime “ingiustiziate” nonché per i presunti parenti dell’IGNOTO 1 della bergamasca che l’ectoplasma del povero signor Guerinoni si manifesti, evocato, almeno in una seduta medianica in qualsiasi circolo spiritico, per rilasciare le opportune dichiarazioni del caso, come “entità informata sui fatti”.