La voce di Megaride

La prima Mostra dell’Arte Tridimensionale a NAPOLI


 Un nuovo primato napoletanoLa prima Mostra dell’Arte Tridimensionalenel museo del Maschio Angioino
Il 23 maggio prossimo, alle ore 11, sarà inaugurata a Napoli la prima mostra dell’Arte Tridimensionale nel Museo del Maschio Angioino. Un evento di particolare interesse, perché, vede risolto l’annoso problema di utilizzare la storica tecnologia anaglifica per diffondere e promuovere arte e cultura.Per anni, si è sempre discusso sulla possibilità di diffondere la stereoscopia ed il tridimensionale, partendo dai musei, col semplice mezzo anaglifico (visione con occhiali bicolore) senza dover ricorrere a sofisticate tecnologie cinematografiche o televisive ma il sistema anaglifico presentava notevoli lacune, oltre la principale (una scarsa resa dei colori) e difetti, come la doppia immagine che imponeva rilievi limitati e immagini di piccole dimensioni, per evitare l’eccessiva sbordatura propria del sistema anaglifico; il tutto comportava una riduzione dell’effetto tridimensionale.Avvalendosi di esperti stereografi si organizzarono mostre tridimensionali a Los Angeles,  Parigi, Francoforte, Montreaux, dove le immagini presentate di piccole dimensoni (30x40 cm.)  e con un rilievo limitato, non destarono alcun interesse da parte dei visitatori e le mostre tridimensionali vennero abbandonate.In Italia le ricerche continuarono, seguendo le originali teorie ed innovazioni stereoscopiche del sistema “Stereogregor” ideate dal ricercatore napoletano, ingegner Pietrangelo Gregorio (vedi scheda-tributo al link http://gold.libero.it/lavocedimegaride/12811111.html ).
Si è, così, potuta realizzare la prima Mostra dell’ Arte Tridimensionale, esposta nel museo del  Maschio Angioino.  Napoli è la prima città a presentare  una mostra dell’Arte Tridimensionale, mentre al museo del Louvre  di Parigi è ancora allo studio, da anni, una “mostra stereoscopica  anaglifica". Sempre seguendo questo sistema, Geppino Gregorio (figlio dell’inventore) - che insieme agli ingegneri Zipoli, Di Febbraro e Caputo ha dato vita al “Centro Ricerche Scientifiche” - ha rielaborato il sistema anaglifico, riuscendo ad ottenere  immagini tridimensionali di grande formato, riducendo notevolmente i difetti dell’anaglifo, mostrando una notevole profondità di rilievo, di effetto gradevole e stupefacente.Le opere presentateQuesta prima mostra è allestita al secondo e terzo piano della cosiddetta Torre del Beverello. Comprende 12 opere su tela pittorica del formato di 100 x 140 cm., che rappresentano opere d’arte del Museo Archelogico di Napoli (Agrippina, Divinità fluviale, i Corridori);  fontane monumentali di Napoli (fontane del “Nettuno”, degli “Innamorati”, del “Carciofo”) e architettoniche e urbanistiche quali il Maschio Angioino, Castel dell’ Ovo, Chiostro grande di San Martino, Palazzo Reale, Arco di Trionfo (con un'eccezionale percezione del rilievo), la basilica di S.Francesco di Paola, la nuova Piazza Bovio.Ogni opera riporta una particolare didascalia “breve, esauriente”, che contribuirà ad arricchire le nozioni artistiche e culturali dei visitatori.Di ogni opera si è dovuta curare la particolare ripresa 3D (molto diversa da quella abituale), per stabilire le migliori convergenze e le varie parallassi con le relative distanze  stereoscopiche.La tecnica “italiana” Stereogregor, utilizzata da Geppino Gregorio - che ha curato le riprese e le configurazioni 3D - offre una gradevole e suggestiva percezione della terza dimensione, al punto che il visitatore si sofferma a lungo, piacevolmente rapito, dinanzi ad ogni opera e - per consentirne la visione in contemporanea a più persone - si è  aumentato il numero dei visori.Se tornasse nella sua Napoli il principe Raimondo de Sangro di Sansevero, resterebbe affascinato e stupito, ne siamo certi, ed imporrebbe il sigillo del casato, per naturale discendenza del genio, al nostro benemerito cittadino Pietrangelo Gregorio
(in foto: staff della mitica prima TV privata italiana "Canale 21" di Napoli, trent'anni dopo. Il secondo da sinistra in seconda fila: il mitico ingegner Pietrangelo Gregorio)