La voce di Megaride

Convegno meridionalista ad Acerra


da redazione de La Voce di MegarideIn occasione del consesso meridionalista di oggi, 8 dicembre, organizzato presso gli studi di TeleAkeri, con relatori provenienti da tutte le Regioni del Mezzogiorno, www.vocedimegaride.it e VIP Edizioni Grafiche Napoli, nominalmente invitate a partecipare, saranno rappresentate da Mauro Caiano. Assente, per impegni di lavoro, Marina Salvadore che ha inviato il seguente messaggio al convivio:
"Un affettuoso e cordiale saluto dall’esilio del nord giunga a tutti gli appassionati e veraci meridionalisti riuniti in questo consesso. Non vi vedo ma vi percepisco… non siete in troppi, lo so, come dovrebbe essere dopo tanti anni e tante pseudo associazioni e movimenti sorti come funghi in nome della Causa Identitaria; credo siate i soliti “pochi ma buoni”, per grazia di Dio non circondati dall’evanescente “allure” degli “unti del Giglio” che han fatto bene a rimanere a casa, evitando inutili sofismi e perdite di tempo, gorgheggi e apologie ridicole. Oggi, c’è da dire “pane al pane”, senza peli sulla lingua, senza inni e sventolio di bandiere, perché siamo tutti stufi dell’inerzia e dell’ipocrisia che purtroppo ha distinto prevalentemente coloro che credevamo essere sudisti. Non è il nordico il nostro nemico ne’ altro estraneo o straniero ma la nostra stessa genìa, così come ampiamente dimostrato dai fatti inoppugnabili della vera Storia del Sud, piena di mangiapane a tradimento; allora come ora, se guardiamo in faccia alla classe dirigente che abbiamo prodotto e agli “amici degli amici” di cui ci siamo ingenuamente circondati, convinti di condividere un sentimento, un progetto, senza accorgerci che attraverso noi, con quel “poco nostro” del patrimonio di sentimenti e volontà messo a disposizione della Causa, costoro esigevano lustro personale. Fino alla noia ripeterò che l’individualismo che alberga perniciosamente nella coscienza del “meridionale” è il requisito primario della nostra incapacità a costituire, come i padani (che sinceramente ammiro), un’unica Identità di Popolo. 150 anni di Unità d’Italia ci testimoniano questa realtà. Ho sempre pensato che scarsi mille garibaldini transfughi e male armati non siano stati nelle condizioni di poter invadere ed occupare le Due Sicilie, se non avessero trovato un’autostrada libera, costruita dai nostri, tutta per loro. Quindi aspiro ad un esame di coscienza del meridionale, perché non può sempre e solo atteggiarsi a vittima e così favorire pure tutti i luoghi comuni piovutici addosso dal Risorgimento e fino al Rinascimento Bassoliniano…ch’è malamente sotto gli occhi di tutti!
Al di là della retorica e delle belle parole ad effetto che troverebbero idoneo spazio solo su di un palcoscenico e tra gli intellettuali che appestano Napoli con i loro miasmi giacobinoidi,  “quando” e “se” si riuscirà davvero a comporre una scuderia, un “partito” o similaria, meridionalista-propositivo, allora bisognerà ricorrere a strategie moderne, scevre da sterili nostalgie che hanno il tanfo del borotalco e dei pidocchi delle parrucche del ‘700 che, alcuni, ancora si ostinano a calzare.La nostra Identità non è fatta solo dei re di Borbone, perché se proprio vogliamo riferirci a teste coronate, allora non possiamo esimerci dal tributo d’onore verso Stupor Mundi, il grande Federico II. Molte volte mi sono chiesta, infatti, quale altra storia sarebbe stata possibile per Napoli e per il Sud, se Corradino non fosse stato decapitato, adolescente, in piazza Mercato. Quindi, lasciamo da parte, per favore, troni e corone. Siamo figli dell’Italia e di questa Repubblica. Comportiamoci, come i Padani e i Serenissimi, da Italiani di Regioni che rivendicano la propria Dignità, Tradizioni, Cultura e Costumi, avendo partecipato corposamente e per primi, con arti, danaro e sangue, alla mensa comune di questa Nazione. Siamo stanchi di essere considerati Italiani di serie B. Ci lamentiamo delle offese che riceviamo costantemente dal nord e da Roma…ma cosa abbiamo fatto, fino ad ora, per rispondere fattivamente ed anche in maniera esemplare a queste offese? La faccia ce la dobbiamo lavare da soli, con le nostre mani. Il sapone c’è ed è abbondante!La strategia passa, ovviamente, per la strada della Cultura; anzi, del ri-acculturamento dei nostri meridionali, soprattutto i GIOVANI, classe dirigente del futuro. Risvegliamo in loro l’amore per le Radici, diffondiamo la Dignità dell’Identità presso di loro, nelle scuole, nelle associazioni, in tutti i luoghi preposti, perché siano messi in grado di CONOSCERE quindi di avere CONSAPEVOLEZZA  di se stessi, per poter decidere di rimanere a difendere il Sud, scevri dalla disperazione che ancora e ancora li ammucchia sui treni per il Nord. Quale Sud abbiamo fino ad ora ricostruito per i nostri figli? Da quale SUD sono circondati questi ragazzi? Abbiate il buonsenso di comprenderli nel loro quotidiano rifiuto, perché siamo NOI i colpevoli; noi che li abboffiamo solo di volgare folklore e che li teniamo a bagno nella solita tinozza delle nostre mancanze, delle nostre delusioni, della nostra inerzia!… e quando vanno a fare gli emigranti, col posticino statale o l’officina al nord, passano dalla nostra tinozza in ammollo nella tinozza dei luoghi comuni e del razzismo. Come volete che campino se non nella disperazione? Come volete che si difendano se non facendo ricorso all’asettica abiura identitaria? Cosa credete che possano portare, della propria Patria, in giro per il mondo?Concludo con un preciso riferimento alle tecniche di comunicazione che
andrebbero riviste e rese più idonee ai contenuti della Causa Meridionalista propositiva, con lo sguardo rivolto all’Attualità; laddove per propositivo ritengo inutili e fuorvianti le proteste in piazza se non supportate da idee alternative alla protesta, dalla progettualità, dall’azione, dalla “grammatica” che si fa “pratica”, dalle alleanze con altri comparti anche di altre realtà regionali. Se
solo ragioniamo sul fallimento della grande “piazza” ovvero della Vandea che vide impegnati circa un milione di nostri progenitori partigiani, il cui unico risultato fu quello di tramutarli in banditi, BRIGANTI, capirete bene quanto la Protesta senza progetti, senza propositi, senza alternative riesce unicamente a caricare di ulteriore folklore il nostro amato Mezzogiorno. E’ la cosa di cui non abbiamo proprio bisogno! "Marina Salvadore