La voce di Megaride

Il presepe siamo noi


di Marina SalvadoreVi sono luoghi al mondo carichi di energia dove il passato non è mai svanito insieme alle vestigia ed alle opere di popoli remoti ma dove il corpo sottile di quei trapassati vive e respira, è presente pur se in forma non visibile e non tattile. Mi viene in mente il deserto d’Egitto Saqqara, là dove si elevano al cielo le tre piramidi e la Sfinge, laddove hai la sensazione d’essere già stato quando non v’era la ramata distesa sabbiosa ma una rigogliosa pianura verde, segnata da rivoli d’acque azzurre, punteggiata da orzo, fior di loto, ibiscus e canneti. Sono luoghi rari e magici, misteriosi e inquietanti proprio per queste loro caratteristiche di essere, nel contempo, passato e presente, procurandoti strane suggestioni e vere e proprie crisi di identità.I decumani di Napoli suscitano pari sensazioni a quelle che provi inoltrandoti nell’antica Gerusalemme, laddove pare di essere a Napoli… laddove, a Napoli, pare di essere a Gerusalemme. Occorre munirsi di silenzioso rispetto quando si procede per certi luoghi, per tendere l’orecchio interiore ed ascoltare ciò che i sassi, la terra, il vento, i profumi, i volti che incontri ti raccontano. Ed è un viaggio nel tempo. Da un unico microcosmo puoi calarti in diversi mondi e percepire i suoni e i colori di altre tante vite. Riconosci scene, luoghi e situazioni che appartengono al tuo vissuto, alle tue radici, pur se solo per la prima volta in questa vita accedi a quei luoghi che ritenevi essere nuovi, a te sconosciuti. Sono luoghi più simili ad altari che emanano grandi forze magnetiche e, come calamite, attraggono il ferro ch’è sotto la ruggine dei ricordi ancestrali. Occorre
solo che tu chini il capo, umilmente assentendo, per farti trascinare nella tua più segreta identità, oltre la porta del mistero della Vita. E…incontrerai monaci e cavalieri, fantesche e popolane, bianchi e mori, principi e anacoreti, bottegai e mercanti, vecchi e fanciulli, animali domestici ed esotici che hanno abitato le tue case del tempo… con te… e che ti richiamano alla rispettosa gratitudine per i doni elargiti dal destino, di volta in volta, alla tue vite erranti. Ti richiamano al dovere della cura della sacralità per le tue case abitate, per i tuoi giorni andati, per i tanti maestri incontrati. Ti riconoscerai a volte vittima a volte carnefice, tra i santi e le anime del purgatorio, sempre in bilico nella drammatica dualità della natura umana, fatta dell’oro e dell’argilla, del diamante e del piombo con cui il “Vasaio” ha forgiato le generazioni.
Ci sono luoghi abbarbicati sugli scogli dei presepi di San Gregorio Armeno, che hai abitato mille volte in cento vite, comunque vestito di ricche sete di San Leucio… che tu fossi povero o ricco. Su quel letto di muschio, sotto stelle pittate, hai seguito la via delle spezie per orientarti, forse mai la cometa ch’è andata e tornata tantissime volte a far luce ai tuoi dubbi, quando camminavi guardandoti i piedi per non inciampare, senza mai levare lo sguardo all’orizzonte ne’ al cielo. Hai portato alla santa grotta, diversamente, per ogni statuina che raffigurava il tuo personaggio zeppo di anime, lacrime e sorrisi, fuoco e acqua, pane e fame, sangue e incenso, veleno e mirra, agnelli e serpenti; doni che non ti sono mai stati rifiutati!
Sei qui,nel presente, tra le altre figurine del presepe di ieri e di oggi, sotto la stessa stella pittata che non esploderà mai, che mai si smorzerà sfinita in un buco nero tra le galassie e sei anche dietro la vetrina della bottega in SanGregorioArmeno ad ammirare estasiato il presepe dove sei protagonista senza riconoscerti in alcuno dei pastori e degli angeli. Si rinnova anche stavolta il mistero della quotidiana santa notte infinita… mentre ti attardi a scegliere, col naso schiacciato sul vetro, una pecora ed un cammello, la venditrice di uova ed un moro, un bue ed un asinello… Un piccolo angelo nunziante ti ha già scelto tra la folla e ripeterà per te, stanotte, il mistero sacro e profano di un magico presepe napoletano.(immagini: produzioni grafiche di Mauro Caiano)