La voce di Megaride

L'equivoco degli opposti valori


di Antimo CeparanoNapoli, antivigilia di Natale 2006.
Gli uomini inventano categorie, false misure su cui riporre le loro ragioni , per un niente bandiere considerate simboli di intere generazioni da quella successive vengono relegate al ruolo di “mappine” buone solo per asciugare un pavimento bagnato da poco. E’ stato così per la bandiera rossa di recente memoria osannata in decine di cortei, di raduni, di elogi a quel “sol dell’avvenir”  che mal s’adattava alla gelida steppa. Uomini di governo come il ministro D’Alema e quasi tutta l’attuale direzione dei D.S. avanzavano alla testa di migliaia di persone in buona fede, io ero tra quelli, giurando e spergiurando che l’equità sociale sarebbe stato il futuro di una generazione assetata di giustizia. Non è stato così. La legge Biagi è stata voluta dalla sinistra ed ha preparato le basi per future generazioni senza altra alternativa che la precarietà economica e sociale (questo solo per fare un esempio). Le brigate rosse hanno suggellato quella legge con l’omicidio dei proff. Biagi e d’Antona in modo che chiunque osasse solo mettere in discussione quelle direttive economiche potesse incappare nella scomunica democratica (sembra strano, anche stavolta la mappina è colorata di rosso!). La Campania di rosso ha visto solo il sangue versato dalla delinquenza organizzata, e pensare che negli anni a cavallo tra il ’70 e l’80 si addebitava tutto alla Democrazia Cristiana come il grande male: in quel tempo i cutoliani sparavano alla Nuova Famiglia e viceversa e tutti a gridare ai “criminali democristiani” che non facevano niente per impedire il macello in atto. Mi domando: e ora? Chi governa da vent’anni?
I mali della Campania sono evidenti e non hanno bisogno di essere clonati all'infinito, così come gli scandali in atto o appena smessi  dal rais di turno. Dall’altro capo della corda esistono altre alleanze,  altri valori, altre necessità: Malvano, dopo le promesse  elettorali, tace: la destra sembra levitare in dolce letargo per svegliarsi in una primavera prossima a venire, appena si avvertiranno gli olezzi  delle schede elettorali. Eppure le proposte ci sono: basterebbe  indire un forum tra tutti i cittadini portatori di proposte concrete e qualcosa verrebbe fuori. Per quanto mi riguarda ho smesso da tempo di usare mappine colorate di rosso o di nero per aderire al grande progetto identitario di un meridione che nel mentre recupera le proprie radici storiche si evolva in una classe dirigente capace ed in grado di farne il ponte dall’Europa all’Africa, per esportarne ricchezza, Valori e Solidarietà.