La voce di Megaride

Maria Nazionale voce dell'Anima


di Umberto Franzese
Nel tentativo di affrontare nuovi percorsi fuori dalle consuete coordinate, si riesce nella scialba operazione di creare senza dire, indicare senza rivelare. Dura la lunga stagione dell’assenza di costruttivi linguaggi  poetico-musicali. Di “nuovo” ce n’è a sbafo, ma è un nuovo che non catalizza, non lascia alcun segno, se non ibrido, mancante di idee smaglianti. Ci  sono quelli che oggi passano per innovatori e che sono soltanto dei contraffattori, degli adulteratori. Il mercato ha stracciato la cultura e ai poeti si sono sostituiti i parolai, gli strilloni, gl’imbonitori. Impiegano tempo e fatiche per imbroccare una sequela di parole e, quando il prodotto è pronto per il gran balzo, si presentano in TV o alla piazza e lo danno in pasto alle folle per niente educate. Il successo dei furbastri di turno è assicurato.  C’è però chi  usa gli strumenti tradizionali capaci di farci navigare verso mondi fascinosi. Chi adotta storie semplici per il nostro ascolto interiore. Chi protesta la propria prorompente, indomita umanità. Chi eleva la poesia e la bellezza del canto contro la decomposizione della parola battendosi anche contro il tempo e strambe mode. Il filone della canzone classica napoletana ancora esiste e resiste. La ricerca di artisti che continuano a far proprie antiche storie condite di nuovi linguaggi, è realtà palese. Ha ancora un senso cantare l’incanto di un tramonto, il mistero silente della natura, le sensazioni profonde di un idillio amoroso? Per Maria Nazionale lo ha. Dotata particolarmente di voce, di bella voce dalle coloriture arabesche, provvista di una corposa qualità interpretativa, con la sua fascinosa presenza scenica esprime una originalità coinvolgente. La propria presenza emozionale del mondo è di profondo spessore. La sfida con il reale non appartiene tanto alla sfera del vedere quanto a quella del sentire.  La forza della sua sensibilità, del suo esprimersi col cuore più che con la mente, conquistano, intrigano, avvincono. Maria Nazionale l’abbiamo incontrata lontano dai suoi numerosi impegni artistici, in un soleggiato pomeriggio invernale. Nel silenzio assordante della natura amica, le abbiamo posto delle domande sospese in una gioiosa dilazione del tempo.Lei di cosa si stupisce?In questo silenzio incontaminato soprattutto della poesia e della musicalità della natura. Del tempo in cui viviamo niente più mi meraviglia.Nel mondo della musica moderna ci si pongono innanzi una gran quantità d’interrogativi, a quale conviene rispondere?A ben pochi. Tante sorprese e non tutte degne di nota.Certe forme di infezioni moderne o postmoderne non le pare che non coincidano affatto con il rigore, la bellezza, le superiori intense atmosfere, sensazioni della canzone classica napoletana?Certe forme cosiddette moderniste non vanno sicuramente gettonate.Per inaugurare una “nuova stagione “ della canzone di Napoli di cosa c’è bisogno?Di autori che scrivano belle canzoni.Quale può essere il massimo della trasgressione per una interprete della canzone napoletana?Il massimo della trasgressione per una interprete della canzone napoletana, è senz’altro poter cantare su una grande poesia con una moderna musicalità.In lei c’è più grinta o più ribellione?Ribellione.Risanare certi vuoti, i tratti oscuri del nostro cammino, si può grazie alla musica?Sicuramente si può, si deve.Lei cura la ricerca e lo studio o le interessa di più il bell’apparire?Dedico tempo e spazio alla ricerca di quello che è stato. Mi affaccio alla finestra per vedere ciò che offre il mercato.Qual è stato il suo punto d’appoggio e quale ritiene debba essere il suo punto d’arrivo?Un punto fermo più che d’appoggio è stato l’incontro con i classici  della canzone napoletana. Per il punto d’arrivo si vedrà.La canzone napoletana tra vecchi e nuovi cantori: conosciamo i vecchi cantori, chi sono i nuovi?I nuovi cantori potrebbero essere Gragnaniello, Pasquale Ziccardi, Federico Salvatore, Ciccio Capasso.Ora che ha tagliato tanti traguardi, per lei resta il mito artistico o quello mondano?Mito artistico, quello mondano proprio no. Forse un domani, chissà…Quante le  mete che ancora le restano da raggiungere?Ancora parecchie, ma fermarsi mai.La sua assoluta passione?Tante passioni mi avvincono. Nutro grande amore per gli animali.Il monumento di Napoli che più l’attrae?Castel dell’Ovo.... "Megaride"Diva o antidiva?AntidivaL’artista a cui  si rifà?Giulietta Sacco:  una grande interprete.A quale stagione dell’anno affida i suoi maggiori impegni?L’inverno per costruire . Il lavoro arriva d’estate con la bella stagione.Maria Nazionale ha iniziato a cantare in tenerissima età. Fin dai verdi anni sentì dentro quella spinta propulsiva che ti vince e t’avvince Il sacro fuoco se non ce l’hai dentro non puoi attizzarlo. Artista non ci si improvvisa, si nasce.La carriera artistica di Maria Nazionale è costellata di successi. Partecipa a numerosi programmi televisivi: Festivalbar, Premiatissima, Viva Napoli, Concerto Italiano, Maurizio Costanzo Show Speciale Buona Domenica. Tappeto Volante, Cronaca in diretta. Ma per confermare la propria appartenenza a quel mondo che si porta nel cuore, dedica il suo studio e la sua ricerca alle rielaborazioni di canti del ‘600 e alle romantiche e suggestive melodie del ’900. Sfruttando appieno le valenze di un linguaggio poetico-musicale dall’irresistibile valore evocativo, puntando su una personale forza interiore, riesce a muoverci il cuore.