La voce di Megaride

Strane vicende...


di Pompeo De Chiara
Nei giorni passati delle festività natalizie, di intensa religiosità, stranamente sono riemerse iniziative tese alla riaffermazione dei principi di una Laicità che ricorda fortemente quella della Grande Rivoluzione Francese che destituì temporaneamente le Monarchie Cattoliche Europee per partorire l’Impero laico Napoleonico (Il 2 dicembre del 1804, a Notre Dame, fu celebrata la cerimonia di incoronazione di Napoleone dopo che le insegne imperiali furono benedette da Papa Pio VII e il 26 maggio 1805, nel Duomo di Milano, fu incoronato Re d'Italia con la Corona Ferrea).Strane vicende... Proprio con questo spirito a Napoli in Largo Baracche tra i vicoli  di Toledo, venerdì 22 dicembre 2006, l'artista Ernesto Tatafiore ha presentato I Rivoluzionari ardenti della Napoli del 1799 inneggiando ai “Martiri della Rivoluzione Partenopea” figliastra di quella più famosa Francese, colorando di bianco le sagome dei Cattivi (Ferdinando IV e Nelson) e dei colori della Grande Libertà le vittime. Strane vicende…. Ricordate?... come quella della deificazione della Ragione tributandole riti, preghiere e, addirittura, processioni degne della “peggiore” tradizione della Chiesa Cattolica nemica da abbattere inesorabilmente. Secondo la celebre espressione di François—Marie Arouet, detto Voltaire, l'"infame" che la rivoluzione illuminista deve "schiacciare" non è solo la Chiesa cattolica ma è la stessa religione e infine lo stesso Dio. Prima di morire, il parigino Sanson, pronipote e perpetuatore dell’antico mestiere di boia del suo avo fiorentino, scriverà nelle memorie che le vittime della ghigliottina portatrice dei Valori della Libertà, Fratellanza ed Uguaglianza, in Francia furono verosimilmente circa 14.000 mentre tutta la rivoluzione provocò circa due milioni e mezzo di morti - Pierre Chaunu, Le grand déclassement, edizioni Robert Laffont, Parigi - Anche la figliastra della Grande Rivoluzione, la posticcia Repubblica Partenopea non fu da meno: ad Andria, durante i sei mesi circa di follia utopica, dopo la distruzione delle città meridionali, migliaia di abitanti vennero passati a fil di spada: «Dopo due ore di fuoco dentro la città - riferisce lo stesso Carafa - ne fummo gli assoluti padroni”... e la Pimentel sul Monitore giù a biasimare un Popolo che non aveva compreso gli alti valori della Liberté, Egalité e Fraternité! Nel mentre Ferdinando IV venne consacrato alla Storia come il tiranno sterminatore di tutta l’intellighenzia napoletana, su 8.000 persone incriminate ne furono condannate 1004 ma ne furono assolte e restituite alle famiglie 6.996 pari all'87,45 % dei giudicati; percentuale rispettabile quella degli assolti, specie se si tiene presente il clima di forte tensione emotiva nel quale si svolgevano i giudizi. Dei 1004 riconosciuti colpevoli, la pena capitale fu richiesta per 105 persone ma la sentenza fu eseguita su 99 di essi perché 6 degli imputati godettero della Reale Grazia - 30 Maggio 1800 Indulto generale per tutti i delitti di Lesa Maestà. • Marulli Gennaro - Ragguagli storici - Sul Regno delle Due Sicile dall’epoca della francese rivolta fino al 1815 - scritti dal conte Gennaro Marulli - Ed. Luigi Jaccarino - Napoli - 1845 - Strane vicende che riemergono in questi giorni come le notizie di un documentario-film che si dovrebbe proiettare nelle scuole sul “1848, barricate a Napoli” realizzato da Mekanè produzioni cinetelevisive per la regia di Attilio Rossi e la sceneggiatura di Clodomiro Tarsia, che si preannuncia (ancora?) contro la tirannia ed il dispotismo dei Borbone, di quel Ferdinando II° denominato Re Bomba per aver fatto cannoneggiare Messina, spergiuro addirittura per aver ritirato la Costituzione concessa ai sudditi Come testimonia lo storico ottocentesco Paolo Mencacci, nelle Storia della Rivoluzione Italiana - dopo la rivoluzione del 1848 non sono state eseguite nel Regno delle Due Sicilie esecuzioni capitali (eccetto l'unico caso di Agesilao Milano, un mazziniano che tradendo il suo Sovrano tentò di uccidere Ferdinando II nel 1856; il Re rimase miracolosamente solo ferito). Delle 42 comminate dai tribunali, Ferdinando II ne commuta 19 in ergastolo, 11 in 30 anni ai ferri, 12 in pene minori. Negli stessi anni il Re grazia 2713 condannati per reati politici, e 7181 per reati comuni, mentre dal ‘48 la statistica criminale nel Napoletano è in costante diminuzione. Strane vicende….di un’Umanità lanciata verso la folle corsa del potere, fatalmente distratta dall’onnipotenza del proprio braccio tecnologico che, nato per aiutarla, superandola nella velocità, sarà anche il proprio braccio della morte consacrando ciò che Galimberti chiama apertamente la futura supremazia dell’Era Tecnologia sulla dimensione Umana. La laicizzazione dello Stato sorriderà beffarda e compiaciuta….il disegno dei suoi avi giacobini di creare numeri e codici cancellando nomi e cognomi, si sarà finalmente avverato! La religione sarà vago ricordo di un oppio dei Popoli che seppe dare conforto agli uomini imperfetti e deboli di fronte alla Morte. Quando si raggiungerà l’immortalità, essa sarà semplicemente evocata come nelle attuali fiabe….non importa che chi racconterà ed ascolterà ciò mostrerà sul volto i segni evidenti di un’impassibile nevrotica indifferenza che i propri occhi, attraverso un vuoto sguardo fisso all’orizzonte, tradiranno, dissimulando un corpo perfetto ma senza più amore.  Strane vicende……