La voce di Megaride

IL MERIDIONE PROBLEMA NOSTRO


di Nunziante MinichielloLa questione meridionale è solamente dei MeridionaliIl problema meridionale non è tale: è problema nazionale; è problema europeo; è problema mondiale! Quanta solidarietà! Quanto interessamento! La questione meridionale è solamente dei Meridionali. Questi devono decidere se rimanere in rassegnata e fatalistica attesa ed indirizzare le proprie energie per ottenere un intangibile posto statale, tranquillo, sicuro e senza troppe
responsabilità,  oppure affrontare decisamente il presente, che esige specializzazione, impegno e produzione, e programmare un avvenire di presenza qualificata e di risultati prestigiosi, come d’altra parte è nelle possibilità degli stessi Meridionali. Insomma il problema del Mezzogiorno d’Italia, come tutti i problemi di sottosviluppo, è un problema che riguarda solamente i Meridionali, cioè i direttamente interessati. Questi devono scegliere se continuare la tradizione poco onorevole od onorare la tradizione culturale, che non li vuole ai secondi posti. I Meridionali continuano a trovarsi però, mutatis mutandis, nella storica situazione in cui si trovarono, ad esempio, al tempo dell’arrivo dei Normanni, cioè anche numerosi, ma fiacchi, disarmati e soprattutto senza guida, per cui finirono sottomessi a pochi che però erano esperti nelle armi e nella gestione del potere. Anche oggi i Meridionali sono numerosi, ma impossibilitati od incapaci di utilizzare le risorse disponibili e di sfruttare opportunamente le occasioni che si presentano, soprattutto impediti da quelli ( una minoranza o forse una maggioranza, certamente forte, determinata e sempre in prima fila, a prescindere dal numero ) che traggono vantaggi dalla situazione. Situazione  che, per essere tenuta stagnante, esige uso ed abuso della raccomandazione ( la quale, è bene chiarirlo,  consiste solamente nella dimostrazione di potere da evidenziare agli altri e da assicurare alla propria famiglia, più o meno ristretta che sia )  e suoi annessi e connessi, con buona pace della legalità, della giustizia e della tranquillità. I potenti che condizionano il Sud di Italia non sono più i Greci, i Romani, i Normanni e così via, ma quelli che da essi hanno ereditato l’arte di tenere sottomessi i popoli, anche i popoli che possono  vantare i Bruno, i Campanella, i Giannone, i Filangieri, i De Sanctis, che,  pur non tutti,  sono già più che sufficienti per far entrare nella storia questi popoli,  che però non sono   riusciti,  a far  proprio  lo spirito di quei grandi, che non sono entrati quindi nell’ anima dei cittadini, cioè non sono diventati cultura popolare. Non c’è che da prendere atto della posizione di quelli che hanno ereditato l’arte di tenere sottomessi i popoli. Questi popoli di conseguenza possono godere, come in effetti godono, solo ignoranza o, salvo eccezioni, scolarità di basso livello, miseria e degrado, accompagnati da fenomeni malavitosi di vario genere, con tanti saluti alla ricerca, allo studio diffuso e quindi alle  alte specializzazioni, alla occupazione, alla produzione ed alla promozione, che si possono tuttavia andare a godere all’estero. Se alle Bocconi del Nord si risponderà ancora con le vanterie e con le speranzose attese del Sud i risultati saranno sempre gli stessi ed il problema del Mezzogiorno d’Italia non sarà mai risolto, perché in pratica non sarà mai posto, come non è stato mai posto veramente, pur non mancando leggi, enti, istituti, scritti, dichiarazioni, programmi, tavole rotonde, convegni, manifestazioni di piazza, girotondi e fiaccolate, che forse servono a tenere ancor più buona la già troppo buona semplice cosiddetta gente comune.  Allora non basta solamente volere la soluzione del problema del Mezzogiorno,  eterno pio desiderio, che in pratica è riuscito solo  a coniugare danno e beffa, ma bisogna  avere le idee chiare e la determinata volontà di realizzarle, sapendo che  la libertà e la democrazia senza coraggio civile e senza qualche mito sfatato non possono produrre gli effetti benefici che  generalmente sono in grado di assicurare quando restano pure e semplici, cioè libertà e democrazia e non libertinaggio e corruttela di costumi, di leggi e di umanità, e tenendo sempre presente che quelli che ora se la godono sul Mezzogiorno e nel Mezzogiorno non solo non se ne staranno con le mani in mano, a guardare, ma utilizzeranno anche ogni arma a loro disposizione per conservare la situazione attuale. Sia chiaro e si ricordi fino a soluzione realizzata quindi: il problema meridionale è problema solo dei  Meridionali, ma non di tutti i Meridionali. Infatti non sono pochi quelli che sanno che meglio di così non potrebbero stare mai più e perciò  impediscono qualsiasi cambiamento, anche se previsto e sostenuto dal dettato costituzionale. E’ questa la ragione od una delle ragioni per cui la Costituzione italiana, grande costituzione, è rimasta e rimane ancora sconosciuta al grande pubblico meridionale, al quale da sempre viene negata opportuna conoscenza per seguire il mondo nella sua evoluzione e per acquisire la competenza per non sfigurare. Infine ripetere fino alla noia a  quelli che vogliono un Meridione diverso che il potere sta ben stretto nelle mani di quelli che se avessero voluto avrebbero potuto già risolverlo il problema del Mezzogiorno. Di conseguenza si impone la necessità di mandare in pensione, cioè allontanare definitivamente  dalle cariche elettive, dopo un anno od almeno ad ogni scadenza, i rappresentanti del popolo. E’ la realizzazione della sovranità popolare sancita dalla Costituzione ed è l’inizio della vera democrazia, che non contempla cittadino appecorito. L’arma elettorale è la più pacifica e la più efficace. La base popolare meridionale dispone di buoni spiriti e di buone professionalità: vanno valorizzati. E’ la rivoluzione che vuole la Costituzione italiana, la quale è la rivoluzione della cultura di umanità contro il culto di personalità, la prima realizza la vera democrazia ed il secondo conduce a decemvirati od oligarchie e relativi capi. La Costituzione italiana è dell’Italia e degli Italiani, tutti quanti, ed è dalla parte dei Meridionali che vogliono un Meridione all’altezza dei tempi e delle sue possibilità. Contro la Costituzione italiana gli egoismi, gli interessi corporativi, le lobbies, i poteri forti, la reazione e la conservazione sono ben poca cosa. Allora, Meridionali, avanti tutta!