La voce di Megaride

CRISTOFOBIA


Appello a riconnettere civiltà e fededi Marina Salvadore
Il mondo va avanti ma l’umanità regredisce. L’uomo è schacciato nell’ingranaggio dei due moti opposti… frullato… pastorizzato fino alla volatilizzazione tipica di un gas pestilenziale che uccide e non lascia tracce. Dio si fece Uomo attraverso la nascita in terra ed il sacrificio supremo del Messia. Oggi, il culto mondiale della Shoah, sancito e obbligato a chiunque addirittura da Leggi di Stato, sostituisce il culto di Cristo, così come Luigi Copertino nel suo recente articolo “Liturgia del nuovo culto mondiale?” definisce mirabilmente con questo pensiero  “Ora, l’esegesi talmudica della Scrittura, che, come si è detto, è priva della prospettiva cristologica, dopo la catastrofe della distruzione del tempio nell’anno 70, ha finito per rinnegare la fede in un messia personale per sostituirvi quella nel ruolo messianico del popolo ebreo che così è diventato, per il giudaismo post-biblico, il «messia collettivo» 
L’occidente può quindi liberamente mortificare e sbeffeggiare – e l’abbiamo visto in più occasioni – tanto il Cristianesimo quanto l’Islam poiché Il Messia ed il Profeta sono schiacciati dal “messia collettivo” del culto mondiale. E nel gioco sporco di coercizione al nuovo culto, che ci pare essere del tutto esente da spiritualità, poichè strumentale ad un potere politico-economico, non si è avuto riguardo di evitare, per sfondare i portoni più resistenti dell’opinione pubblica, di far fronteggiare  come sempiterni acerrimi nemici il Messia ed il Profeta, con la rigenerazione delle ceneri delle antiche crociate e delle ormai superate guerre di religione che – ci piace ricordarlo – proprio ai tempi delle “crociate” - quindi in epoca molto lontana - l’illuminato Federico II di Svevia, nel 1227, risolse in “crociere” senza spargimento di sangue con una visita di cortesia, piacevole e colta, e con un trattato. Invece di fare la guerra agli “infedeli”, egli avviò trattative con il sultano d'Egitto, al-Kamil, concludendo un accordo decennale che prevedeva oltre la presenza dei cristiani a Gerusalemme, la reciproca conoscenza e tolleranza di usi e costumi, anche lo scambio culturale tra le due Civiltà; convivenza pacifica che solo nel Mezzogiorno d’Italia – quella macroregione che, ancora oggi, è insieme Europa e Medina – sublimò in un anelito, un afflato, un inno al Progresso ed alla Civiltà medesima. Oggi, purtroppo, la nostra civiltà non contempla più nemmeno una fotocopia venuta male del grande Federico ne’ uno statista che possa dirsi tale, difensore delle radici e delle tradizioni. La Chiesa di Pietro, quella delle Leggi, si è sostituita, affogandola, alla Chiesa di Cristo, ch’è quella dell’Amore e si trascina tra cattolici tiepidi praticanti, distratti, e cattolici integralisti e fondamentalisti, legati alle Leggi, non riuscendo a sottrarsi alla nuova persecuzione dei Cristiani che molto ricorda i tempi dell’imperatore Nerone, a giudicare dal sangue versato. Con l’Unità d’Italia la Chiesa subì la prima persecuzione dell’era moderna. Con il finto benessere degli anni ’60 del diciannovesimo secolo, laddove la totale assenza di tragedie belliche nazionali e la voglia di lasciarsi alle spalle gli orrori e le distruzioni di due guerre mondiali, la teoria del “sacrificio” utile all’”elevazione” fu sostituita dall’apostasia, dal culto del dio Danaro e del consumismo. Il permissivismo dilagante – ch’è ben diversa cosa dalla Libertà di opinione e di espressione – violando ogni etica, sprofondò un’intera civiltà nella trasgressione, nella depravazione, nella blasfemìa. Ringraziamo anche gli stilisti di moda, i nuovi profeti di Stato, che inguainavano, negli anni '70, pupattole sadomaso in neri cuoi borchiati impreziositi da crocifissi-gioiello da portare in bellavista su seni scoperti e parti intime, che divenne orrida tendenza, come nei rituali delle messe nere.  Quante cronache nere ci è toccato di dover leggere sui giornali, da decenni, circa l’affermarsi delle sette sataniche che ora attirano come mosche soprattutto gli adolescenti? Quanti status-symbol si sono sostituiti nello scorcio dell’ultimo secolo ai valori dell’identità e della personalità? Da quanto tempo l’Italia e l’Europa non producono più Cultura, Genialità, Umanità?… A proposito di una recente news su questo rotocalco che descriva l’assurdità di una Via Crucis di cristiani praticata nella loro proprietà privata e condannata come “reato di gruppo” dalla nostra magistratura, udite le proteste del vicinato, qualche lettore si sentì autorizzato a credere che si trattasse di una burla carnevalesca, nell’impossibilità emotiva di accettare quella bestemmia quale autentica realtà. Il Carnevale che era una libertà concessa dalla religione prima dei rigori che impone la Quaresima è tornato ad essere  giubilo di popolo sbeffeggiante, il momento in cui vige la più assoluta libertà e tutto diviene lecito – come dice l’enciclopedia, che sostituisce dalla Rivoluzione Francese il Vangelo – laddove “ogni gerarchia decade per lasciare spazio alle maschere, al riso, allo scherzo e alla materialità. Lo stesso mascherarsi rappresenta un modo attraverso il quale uscire dal quotidiano, disfarsi del proprio ruolo sociale, negare sé stessi per divenire altro” e, inorridirà senz’altro lo stesso lettore poc’anzi citato, leggendo di una notiziola “carnevalesca” cui è stata data scarsa diffusione, considerandola mera curiosità… laddove i nostri fratelli musulmani sarebbero invece dignitosamente insorti ... Dal sito www.korazym.org  , ove è stato possibile recuperare maggiori dettagli,  un articolo a firma Mattia Bianchi, del 1° febbraio u.s., con dovizia di particolari riferisce: “Jesus for Party -Un kit completo con
barba, baffi, capelli e corona di spine - E nel Carnevale 2007 debutta la maschera di Gesù. L’idea arriva dalla Cina, grazie alla società milanese Witmann, mentre il distributore è veronese: la ditta Antonio De Megni, gestore della catena di negozi Dem, diffusi in tutto il Triveneto. Ed è proprio a Verona che la maschera ha scatenato le polemiche più accese, a partire da quella del vescovo, mons. Flavio Carraro, che si è detto umiliato come credente, dal momento che “il Cristo sofferente è un’immagine amata che invece viene sbeffeggiata”. “Mi sono venute le lacrime agli occhi – ha ammesso il presule - ho pensato al volto del mio papà anziano e malato. Bisogna rispettare i sentimenti religiosi del nostro popolo. Se vengono rispettati sono motivo di conciliazione fra le comunità, in caso contrario di contrapposizione. Quell’immagine fa parte della storia dell’arte e della poesia ed è grave sciuparla così”. Approfondendo, l'ulteriore vergogna legata all'assurdità è nelle parole dell'imprenditore De Megni cui si voleva sequestrare la scorta dei kit blasfemi... Udite udite: Il kit dello scandalo rinvenuto in vendita giorni fa nell'esercizio pubblico di un tabaccaio veronese è da considerare "fondo di magazzino", poichè l'originale maschera è stata distribuita in ogni suo esemplare per il Carnevale 2006... Nessuno ha denunciato la cosa, l'anno scorso. Laisser faire, laisser passair, secondo la bibbia del nuovo protestantesimo "liberale"!  Cosa aggiungere di più? Quali altri commenti sono possibili se le cronache truculente e volgari  di questi giorni sono il più valido commento alla nuova persecuzione in atto dei Cristiani?
E se proprio volete sperimentare il morboso masochismo che ci contraddistingue, laddove il godere nel soffrire è abietta consuetudine di “mistica sessuale” per disturbati psichici, corredo questo scritto di tutte le immagini sbeffeggianti Cristo, tratte dal medesimo sito, ma anche con l'intimo desiderio che qualche raro “Uomo”, responsabilmente Cristiano e Cattolico, civilmente combattente ed a posto con il cervello, sia pronto, con la tempra dei seguaci del Profeta, a chiedere rispetto per il nostro Messia, due volte crocifisso dai “suoi”! Da noi! La prima volta, per 30 denari; oggi, per euri 12,60, il prezzo del kit carnevalesco!