La voce di Megaride

Meridionali e Istriano-Dalmati: italiani-zavorra


di Marina SalvadoreChi scrive è orgogliosa "meticcia", un frappe' identitario, figlia di Partenope ed anche di profughi della Venezia-Giulia dalle ascendenze ancora più complicate; due
volte gabbata dalla Storia e dal Parlamento Italiano... un'italiana-zavorra, con nel sangue la maledizione dell'emigrazione (altro che "ebreo errante"!) che ben due volte dovrebbe essere risarcita: per i danni del falso Plebiscito napoletano del 1861 e per quelli del trattato di Osimo del 1975. Ci sarebbe da scrivere una "Treccani" solo in relazione alla storia dei due genocidi ed agli effetti prodotti da questi e dalla miope e suina politica tricolore... ma... fa niente; siamo, entrambi... con i nostri genitori, una zavorra pesante nelle nebbie dei rispettivi 150 e 60 anni di voluto oblio e la vergogna ancora più pesante di fregiarci ipocritamente di un tricolore che ci stipò, entrambi italiani, nelle baracche dei campi-profughi e nelle pance capienti dei bastimenti di emigranti, come appestati dei quali negare l'esistenza. I nostri olocausti non hanno uguale dignità dell'unico OLOCAUSTO riconosciuto e, nel mentre, incombe pure asfissiante, ipocrita e meschino il duecentesimo del dogma di Garibaldi, a farci due "bolas" così.... Nel Giorno del Ricordo offro, come una rosa, un pensiero ed un affettuoso ricordo alle mie serene e belle amiche d'infanzia napoletane; molte, figlie di "profughi" istriano-dalmati che approdarono nel napoletano tra Capua e il bosco di Capodimonte, nei campi di raccolta e nelle baracche di legno e che sono ancora in attesa d'essere risarciti moralmente e materialmente. Per chi interessato (è numerosissima la "colonia" istriano-dalmata napoletana... c'era anche la bella Laura Antonelli (Antonaz) con la sua famiglia...) rimetto questa scheda tratta dal sito /www.leganazionale.it che vi invito a visitare, per approfondire un altro capitolo di Storia Negata... che mai sarà - anche questa - inserita tra le pagine dei libri di scuola dei giovani italiani.Dobro jutro! Il Giorno del Ricordo
Alla fine della Seconda guerra mondiale, mentre tutta l'Italia, grazie all'esercito Anglo-Americano, veniva liberata dall'occupazione nazista, a Trieste e nell'Istria (sino ad allora territorio italiano) si è vissuto l'inizio di una tragedia: la "liberazione" avvenne ad opera dell'esercito comunista jugoslavo agli ordini del maresciallo Tito. 350.000 italiani abitanti dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia dovettero scappare ed abbandonare la loro terra, le case, il lavoro, gli amici e gli affetti incalzati dalle bande armate jugoslave. Decine di migliaia furono uccisi nelle Foibe o nei campi di concentramento titini. La loro colpa era di essere italiani e di non voler cadere sotto un regime comunista.Trieste, dopo aver subito più di un mese di occupazione jugoslava, ancora oggi ricordati come "i quaranta giorni del terrore", visse per 9 anni sotto il controllo di un Governo Militare Alleato (americano ed inglese), in attesa che le diplomazie decidessero la sua sorte. Solo nell'ottobre del 1954 l'Italia prese il pieno controllo di Trieste, lasciando l'Istria all'amministrazione jugoslava.E solo nel 1975, con il Trattato di Osimo, l'Italia rinunciò definitivamente, e senza alcuna contropartita, ad ogni pretesa su parte dell'Istria, terra italiana sin da quando era provincia dell'Impero romano. Il 10 febbraio è il giorno che l'Italia dedica alla memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle Foibe e dell'Esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati.