La voce di Megaride

Giornalisti, giornalai, ruffiani, capere e 'mpechere


da redazione Voce di MegarideUna lettrice facilmente riconoscibile poichè molto nota e che ci chiede di restare anonima ci ha scritto una lettera rassegnata ma lucida e dolorosa che ci invita a riflettere ed a riguadagnare, ognuno, dignità e libertà di pensiero.
"Cara "Megaride", da qualche tempo ho l'abitudine di leggere le vostre pagine scritte in sordina e diffuse alla buona sorte di chi, fatalmente, si sorprenderà nel leggervi. Divoro quotidianamente stampa e mass media, essendo una "operatrice di settore" abbastanza qualificata, da lungo tempo. Lo spirito delle vostre pagine mi riporta al clima entusiasmante dei miei esordi, quando credevo che essere giornalista significasse fare opera di volontariato nella società civile... essere quasi un giustiziere, un combattente per la Verità ed il Progresso della collettività. Amavo diffondere in pillole la cultura e l'informazione perchè fossero comprensibili anche e soprattutto a coloro che non godevano di titoli accademici e ch'erano tagliati fuori dalle cose riservate ai solo "eletti"... Non voglio farla lunga ma ho gettato in pattumiera, qualche giorno fa, il mio ventennale tesserino d'iscrizione all'Ordine Nazionale dei Giornalisti; quel tesserino tanto ambito per cui in tanti, ogni anno, fanno carte false e riti propiziatori per ottenerselo!  Sto per gettare in pattumiera anche la mia corposissima rassegna-stampa e quelle targhe e premi guadagnati sul campo ma solo quando mi occupavo dell'effimero. Quando, secondo coscienza, mi è capitato di ritornare sui miei passi, stringendo in mano l'elsa della spada di Giovanna d'Arco, non vi sono stati premi e riconoscimenti ma censure e nonostante fossi una "firma" ben nota, ho subito l'ostruzionismo di direttori ed editori svenduti al "sistema". Intanto, negli anni anche la realtà circostante prendeva a svuotarsi di valori, di ideali, di dignità e troppi "giornalisti"  iniziarono a trasformarsi in scribacchini, in leccapiedi, venduti al sistema: "giornalai", come li avete giustamente definiti più volte nei vostri leali articoli. Per non parlare, poi, di una selva di individui che - segnalati da autorevoli personaggi del jet-set e della politica - senza saper leggere e scrivere, cominciavano a fare le star televisive quali opinionisti, tuttologi, esperti... tutti dediti alle volgarità ed al desiderio di apparire... Essendo di antiche origini napoletane anch'io li enucleo facilmente nelle colorite categorie dei ruffiani, delle capére e delle 'mpechére, tanto necessarie al gossip ed alla politica di annientamento dei rivali in politica, negli affari, nello spettacolo, nelle "famiglie"... persino nella Fede professata. A suon di soldi! E... che soldi! Tanti, troppi, scandalosi, vergognosi soldi per comperare cattiveria, menzogne, perfidia... come a dei killer professionisti! Per non parlare dei voltagabbana...che non è una specialità dei soli politici... Vi porto un esempio, tra i tanti. C'è una "collega" nella vostra città che avevo imparato ad apprezzare sin dai suoi esordi (che, in verità sono recenti data la sua ancor giovane età). Nei suoi primi articoli scritti per un famoso quotidiano semi-reazionario édito come quasi tutti al Nord, ritrovavo la mia tempra degli anni migliori... Costei scatenò un putiferio con i suoi documentati interventi in materia di "scandalistica bassoliniana", quale corrispondente da Napoli. Fulmini e saette furono scagliati da quegli occhi e mani di brace per certo tempo, pericolosamente, sugli allegri affari del governatore della Campania e di certi suoi accoliti, fino a indurre la sottoscritta a temere che la troppo vesuvina e giovane collega emergente potesse incorrere in qualche "accidente" di percorso... Tra l'altro, ero a conoscenza del fatto che tutto quel livore sull'indubbia affaristica del governatore campano le proveniva in maggior parte dalla sua appartenenza ideologica all'opposta fazione di A.N. ... Ora, che ho gettato il mio tesserino posso dichiarare d'essere anch'io una sostanziale elettrice del centro-destra... ma getterò in pattumiera anche la tessera elettorale, a tener compagnia a quella dell'Ordine. Comunque, nessuno mai - a giudicare dalle rigorose critiche da me scritte spesso contro alcuni personaggi del centro-destra - avrebbe potuto immaginare questa mia "debolezza"... La moralità, la verità e l'austerità sono stati da sempre il mio credo, il mio costume di vita "giustiziera"... Per farla breve, la vostra "pasionaria", rivoluzionaria anti-governatore Bassolino... non è morta bruciata sul rogo come Giovanna d'Arco ed alcun "accidente" le ha bloccato la carriera che, più sfolgorante ed ambita, ora la vede rigenerata e autorevole occupare una "sedia" più alta di uno scomodo sgabello al quale era costretta dalla gavetta, dotata di schienale imbottito e braccioli orientabili proprio in un bell'ufficio di quella regione Campania tanto vilipesa ed ancora condotta dall'inossidabile governatore rimasto illeso da ogni fulmine e saetta scagliatogli contro dalla sua novella dipendente; anzi, collaboratrice!. Era solo un esempio... Ne ho viste e sentite di tutti i colori: questo descritto mi sembrava più vicino alle vostre tematiche meridionaliste che sottoscrivo con convinzione ma che - mi spiace disilludervi - non troveranno mai uditorio possibile, purtroppo. Come si dice? Meglio darsi all'ippica!Personalmente, alla luce della mia inutile esperienza durata una vita che posso ritenere altrettanto inutile, trovo scandalosa la politica di finanziamento ai "giornali", il balzello annuo all'Ordine professionale, le nuove modalità di accesso alla professione, fatte di scuole, corsi e stages a pagamento e di ulteriori corsi a pagamento per potersi iscrivere al concorso a Roma per l'agognato tesserino... vergognosa è la iscrizione all'Albo di emerite mignotte, oche e giullari di corte accanto a giornalisti veri, opinionisti eccelsi, combattenti della Verità, inviati di guerra che magari rischiano la pelle per fare seriamente ed eticamente il proprio lavoro inteso come l'intendevo io: una missione! I colori della vita e tutti i petali del fiore della vita sbiadiscono e sviliscono. Non v'è più passione, non v'è più giustizia, non v'è più sete di dignità. Non saranno loro, gli egregi colleghi dalla Mont-Blanc in radica e puntale in oro, circonfusi dell'aura dei soloni cui slappano il fondello, ad emarginare me. Sono io che mi libero definitivamente di loro, ficcandoli nel cassonetto dei rifiuti umani, insieme ai miei impossibili sogni di dignità, laddove meritano di poltrire tra i rifiuti organici di questa "zozza" società. Con buona pace di quei rari giornalisti degni di tal titolo che, fortunatamente, ho avuto l'opportunità di incontrare. Auguri a voi, ai vostri sogni di libertà e verità, con l'auspicio che non si infrangano com'è accaduto a me. Buon lavoro!"