La voce di Megaride

Essere seri


di Nunziante MinichielloIn attesa che arrivi un novello popolo latino a liberare l’umanità dalla barbarie
Si parlava una volta di sicurezza, di infiltrazioni malavitose e cose del genere. Un consigliere comunale affermò che medicina polifunzionale fosse l’onestà e che, per dare prova di correttezza, i consiglieri comunali tutti si lasciassero ispezionare dalla guardia di finanza, che avrebbe certificato sia il tutto regolare, conforme a dichiarazione dei redditi, che eventuali conti neri e possesso di cose, di titoli e di danaro di provenienza non chiara. Non ebbe seguito. Intanto furono salutati come grandi conquiste democratiche il legalizzare la raccomandazione; il cestinare le lettere anonime, tacciate di viltà anche quando suggerite dalla prudenza, scaturita dall’esperienza che insegna come lasciarsi scappare qualche dichiarazione porti a morte certa, soprattutto quando le istituzioni e gli apparati abbiano dichiarato pubblicamente di non controllare più la situazione ed abbiano invitato le popolazioni, se vogliose di legalità, a scendere direttamente in campo; la privacy e tante  altre  conquiste. Tuttavia l’umana malizia non rimase inoperosa e continuò a produrre  violenze, ruberie, evasioni, corruzioni e tutto ciò che Corte dei Conti ed istituti specializzati rilevano e forse rimproverano.  Il danaro è riferimento quasi costante delle azioni e delle cattive azioni degli esseri umani, per cui bisogna seguire il danaro per avere, nella maggioranza dei casi,  conoscenza, motivazione e modalità di attuazione delle azioni e delle cattive azioni degli esseri umani, ormai universalmente accomunanti dall’unico culto dell’unico dio, il dio danaro, in tutto il mondo amato e seguito, perché semplifica e facilita la vita. Allora, ad esempio,  oltre od insieme con i turisti fortunati e pagati per far vedere alla “gente comune” come ce la si spassi, anche col danaro del contribuente, nei vari paradisi terrestri inviare anche nei paradisi fiscali specializzati alla ricerca di italiani intestatari di conti correnti bancari e di investimenti e delle ragioni per cui questi italiani non tengano quei conti in una qualsiasi banca italiana   e perché  non  investano in Italia, che guarda caso è alla ricerca proprio di investimenti soprattutto nel Sud. Seguendo anche l’esempio del senato romano che pretese i conti persino da Scipione, che era Scipione,  si pretenda chiarezza e correttezza da tutti i cittadini, proprio da tutti, nessuno escluso, anche quello finora ritenuto intoccabile. Ciò che d’altra parte dovrebbe già essere contemplato dal codice civile, che, imponendo contabilità ordinata, spianerebbe la via alla correttezza amministrativa ed alla crescita economica armonica.  A nessuno la gogna e tanto meno alla povera gente o solo alla povera gente: questa  verrebbe condannata due volte: una volta dalla malasorte ed una seconda volta dalla legge; mentre soggetti che vivono situazioni di agio, ricoprono funzioni di rilievo e godono  prestigio, baciati dalla sorte, potrebbero essere protetti pure dalla legge.  Non si trascuri il fatto che la Magistratura  non può e non riesce, con gli organici ed i mezzi che si ritrova e soprattutto per la farragine di leggi che è costretta ad applicare, a portare a termine in tempi ragionevoli i processi che ordinariamente pendono. Per cui le pene  vengono rinviate alle calende greche, annullate da cavilli, da scadenza dei termini od estinte da amnistie, condoni, indulti e facilitazioni a delinquere dicendo. E’una questione di principio, di coerenza e di serietà. Se si vuole essere quello che si dice, si scriva, si propagandi e si faccia in modo che si sia tutti e sempre quello che si dice, si scrive e si propaganda; diversamente si legiferi in modo conforme alla realtà, che si vive, cioè quasi abituata ed in attesa di abituarsi alla illegalità, annegata nella corruzione, pervasa da degrado e diretta dall’istinto egoistico prevaricatore, prepotente e violento, quasi che,  ad esempio, il furto, lo scippo, l’appropriazione indebita, il ricatto, il pizzo, l’usura, la vendita e la svendita di coscienza, diffusissimi come altri reati, siano  mera destrezza, autentica libertà d’azione, intelligente sfruttamento della propria posizione;  quasi che, altro esempio,   il bulletto, il bullo, il guappo, il mafioso, il delinquente siano da rispettare, da accontentare e da temere, e quasi  ancora che il ricco, il potente o chiunque faccia parte di apparato o di branco sia da sopportare e da ammirare. Anche  la natura, che si ama tanto, soprattutto quella incontaminata, primitiva ed ancora non toccata dal progresso e dalla civiltà, insegna, fa scuola. Il forte, il malefico, il venefico si affermano sempre e sempre il debole muore o soggiace, dalla foresta con alberi rigogliosi ed alberelli della stessa famiglia che, se pur sopravvivano, manifestano tutta la loro pochezza e tutta la loro fragilità e dalla savana, dove quando  si ha fame si mangia il primo che si incontra, agli esseri umani, che quando sono cattivi non hanno uguali e che quando hanno appetito non si saziano mai. Evidentemente però certi insegnamenti della natura… Non ci si scordi infine come nella quotidianità, ossia nelle cose, nei fatti e nelle relazioni, quasi istintivamente ci si riferisca alla convenienza, ci si inchini al piacere e ci si lasci attrarre irresistibilmente  dal  sesso. Si realizzi, insomma, senza ipocrisia, l’adeguamento del diritto alla realtà, in attesa che arrivi un novello popolo latino a porsi il problema di liberare l’umanità dalla barbarie, sperando che sia più fortunato dell’antico.