La voce di Megaride

Pazienza, dottor Woodcock !


di Marina Salvadore
Alla luce delle insistenti cronache quotidiane anche "Megaride" è costretta a banalizzarsi ed a sbracarsi nell'inciucio nazionale di "Vallettopoli" che avrebbe volentieri lasciato alle turbe psichiche dell'orda dei  morbosi del gossip. Purtroppo, tanto i notiziari nazionali quanto quelli locali - naturalmente, oltre la stampa cartacea - trattano tutto il dì, alla medesima maniera il "fenomeno" patrio in auge, con l'intenzione malcelata di mantenere fermamente livellati i toni volgari (ovvero graditi al "volgo") in linea con i reality show e le fictions, nella politica di raggiro dell'argomento principe che, nella realtà, inscindibile dal suo artefice - il magistrato Woodcock - risulta oltremodo fastidioso, soprattutto alla classe dirigente di questo ameno "Paese" . Quindi, si da al "popolo" ciò che si ritiene il popolo voglia, credendosi geniali nella mistificazione e furbi quanto basta per adombrare verità, mortificando l'intelligenza e la pazienza di quel medesimo "popolo" che per buona parte si è evoluto e non si pasce, da tempo, di ipocrisie strumentali al sistema, che sa andare oltre quella goduriosa ed accecante parata di tette, boccoli, muscoli scultorei e labbroni a canotto. Il termine stesso "vallettopoli" è stato coniato apposta per sollecitare certe pruderie e circoscrivere il fenomeno nell'esclusività del gossip. Non è così! Il magistrato Woodcock non si sta occupando di "nani e ballerine" ma di un reato gravissimo: l'ESTORSIONE; non è un "de Torquemada" della Santa Inquisizione; è il magistrato di una Procura Italiana che ha la sola defaillance di non trovarsi a ROMA o a MILANO ma di essere ubicata in quella zona storicamente rejetta, corrispondente alla patria di quei partigiani meridionali che furono ignominiosamente, poi, chiamati briganti durante il Risorgimento del Piemonte. L'altro aspetto gravissimo che i senzienti rilevano da questa inchiesta ingiustamente derisa e mortificata, a prescindere dai personaggi che sfilano ogni giorno in passerella sotto le telecamere, come alla Notte degli Oscar, è la squallida, triste - consentitemi, "illegittima" poichè non etica - COMPLICITA' della Politica nazionale con, appunto, i "nani e ballerine". Ecco, il reato di ESTORSIONE, dilagato a macchia d'olio in questo sfavillante ambiente con le medesime modalità tipicamente mafiose che si riscontrano solitamente in altri ambienti cari alle cronache delle cosche, unitamente alla stretta interrelazione tra i nostri rappresentanti istituzionali e l'ambiente frivolo dello spettacolo già basterebbe, in altri sistemi democratici senz'altro più seri, a rispedire a casa tutti i politici che, invece di presenziare a feste e festini dovrebbero unicamente presenziare alle Camere, per occuparsi di cose importanti per la Nazione e per noi, Popolo... sovrano. L'estorsore è un criminale ma anche chi si piega al ricatto e non denuncia l'estorsione ci appare, razionalmente, colpevole poichè favorisce il lievitare del reato. I commenti poco felici uditi sulla Procura potentina, in particolare sui suoi magistrati, espressi concordemente da esponenti politici di centro-destra e di centro-sinistra (finalmente d'accordo su qualcosa), da molti giornalisti e giornalai, dai mercenari del Circo Barnum, sono il termometro stesso della bassezza morale sulla quale l'Italia si è da tempo inginocchiata, scasciandosi in mille rivoli di miseria umana. Non ci interessano le frequentazioni ed i gusti sessuali dei nostri politici, che si portino a letto - ma al chiuso delle loro camerette - anche la zia di E.T.... è la loro fame di esibizionismo, di presenzialismo, di lustrini e telecamere, di futile e di inutile che ci offende. Perchè hanno scelto la Politica invece del Varietà? Si rendano almeno responsabili delle proprie scelte ed in linea con quella moralità e senso civico che pretendono da noialtri, legiferando pure sulle protesi dentarie che portiamo in bocca, sui pannoloni della ASL ai pensionati sociali,vecchietti e incontinenti, sui nostri asfittici conti bancari, sui nostri consumi di gas e di elettricità, sulle sigarette che vogliamo fumare, sui pilotati programmi TV che ci costringono a guardare... Ma come si permettono, con l'esempio squallido che offrono, quotidianamente, alla collettività?... Pazienza, dottor Woodcock, se le hanno distrutto, deridendola come sempre, precedenti sue indagini che infastidivano altri "incalliti" esibizionisti di rango... ma privi dello stile consono al rango, se la Procura di Potenza è considerata una "colonia", una Cenerentola, rispetto alle più roboanti, pompose, Procure d'Elite, come Roma e Milano... A riguardo, qualcuno, in un notiziario TV si è lasciato scappare con sprezzo che l'infima Potenza non rappresenta la realtà italiana, ragion per cui i suoi magistrati sono costretti a "sconfinare" dal proprio territorio di competenza per mettersi in luce... questo "qualcuno", poco edotto, dimentica che Potenza è invece un'Italia in miniatura, con tutti gli annessi e connessi: non si sono svolti, infatti, in Basilicata gli orrori ENI-AGIP, il problema recente della forzata Discarica Rifiuti, un "noire" irrisolto come l'assassinio della giovane Elisa Claps? Non è forse, l'umile Potenza, la cartina di tornasole dell'Italia intera? Non hanno pari dignità i tutori dell'Ordine e della Giustizia che colà operano? Pazienza, dottor Woodcock!... Anche il suo paventato... e, forse, da lei sognato trasferimento non troverà attuazione... a meno che non erigano solo per lei una Procura sull'isola di Montecristo, pur di tenerla lontano dalle gozzoviglie e ricatti all'italiana che impazzano dappertutto sul Territorio.... Mentre scrivo ho una visione, un flashback... Rivedo quelle scritte sui muri di Milano, di Roma e di Napoli che inneggiavano a Di Pietro durante quel memorabile, MILANESE, "Mani Pulite"... Due pesi, due misure, infatti non ho ancora notato, sui muri della città, un "W Woodcock!": sono cambiati i tempi; purtroppo hanno cambiato anche gli italiani! Lei, no, per favore, non getti la toga alle ortiche come fece con gesto plateale il suo illustre predecessore assurdamente impilato, ora, nei ranghi eccellenti di quel mondo che indagò alacremente. Con stima, una calorosa stretta di mano, dalla Sua Napoli... che tanto necessiterebbe delle Sue amorevoli cure!