La voce di Megaride

Eroi


di Nunziante Minichiellowww.minichiello.it          Quando la Terra diventa inospitale meglio rifugiarsi in Paradiso.
 Ogni tanto l’atmosfera festaiola di questo mondo etruscheggiante viene turbata da qualche suicidio. Allora c’è tutto un agitarsi per sapere, per capire, per spiegare il gesto singolare, di cui tutti gli altri aggettivi sono riportati in cronaca, e che è stato commesso, come tutti testimoniano, da una persona perbene, normale, tranquilla e senza problemi. Questa persona ad ogni modo però ha scartato l’ipotesi di vivere e morire nelle condizioni che i variabili disegni della sorte imprevedibile gli avevano riservato ed ha scelto la decisione drastica, la soluzione una volta per tutte dei problemi, la liberazione da sacrifici fisici e morali, facendola finita una volta per tutte, autonomamente. A volte lascia pure qualche messaggio, che, come l’atto stesso, dopo qualche giorno finisce nel dimenticatoio, eccetto che per pochi intimi. Le vere motivazioni del gesto però solitamente restano taciute dall’autore e costituiscono motivo di interesse per quelli che restano. E’ probabile che il suicidio, l’autoeliminazione sia una violenta reazione contro se stessi e però anche una accusa sottintesa contro altri. La comunità (che non immaginava neanche che l’autore del grave gesto s’aspettasse da essa comunità un qualche gesto di solidarietà, invece di essere abbandonato a se stesso, forse anche sfruttato, vilipeso, deriso) sottolinea l’avvenimento  e non è fuori luogo pensare che forse l’avrebbe voluto più lento, anche per assistere più a lungo a mortificazioni ed a sofferenze, che, quando riguardano gli altri, addirittura sono patite con piacere, con una certa goduria e con l’accompagnamento dell’immancabile severo giudizio. A questa specie di piacere e di goduria sono dovute le fortune delle tragedie, degli spettacoli cruenti e della  letteratura nera e gialla in genere. La comunità certamente ignora che l’autolesionista si sarebbe potuto stancare, non ce l’avrebbe fatta più a reggere l’urto avverso dell’esistenza, a lottare contro sfortune e contrarietà od a subire sfruttamento, umiliazione, violenza, incomprensione e dimenticanza. Non è da escludere allora che l’autolesionista si sia voluto riscattare, consentendosi un atto di ribellione, negando godimento ed utilità, rifiutando soggezione e servitù, dichiarandosi esso stesso campione di libertà, capace di pagare con la vita il proprio diritto alla vita, alla vita libera e dignitosa. Eroi di statura antica i caduti per mano propria, per non finire ornamento del carro di un fortunato vincitore.  Quando la Terra diventa inospitale meglio rifugiarsi in Paradiso. Iddio infatti accoglierà gli infelici, perché l’intelligenza divina conoscerà la verità e perciò la divina misericordia tenderà il braccio ai malcapitati, che, almeno dopo morti, potranno stare in pace. L’inferno dovrà accontentarsi di altri ospiti.