La voce di Megaride

Incuccabili Talebani


di Marina Salvadore
Che la Muraglia cinese sia visibile dallo spazio, addirittura dalla Luna, è forse una leggenda metropolitana, per sottolineare la maestosità dell’opera architettonica più famosa al mondo, cui seguono le Piramidi d’Egitto ed altre meraviglie che – nonostante il progresso e la tecnologia – non siamo comunque in grado di riprodurre… Comunque, ad una certa impossibile quota aerea, nelle notti di gelidi cieli sgombri, è possibile identificare la Muraglia sul pianeta come un lungo cordone che delinea i confini dell’antico Impero cinese, lasciandoci poeticamente immaginare che sotto il cielo sulle alture "mandarine" un capo e l’altro del cordone facciano da guinzaglio alle turchesi Chimere. L’aviazione, dagli infrarossi in poi, ha addirittura progettato invisibili aerei senza pilota, per sondare, sezionare, centrare e colpire dall’alto obiettivi nemici infinitesimali sulle carte topografiche. E… che dire dei satelliti che come enormi scanner catturano e riproducono porzioni di pianeta, addirittura per la toponomastica di continenti, regioni, città, quartieri e vie? Che dire di Google Earth, mediante il quale se a tarda notte porti a passeggio il cane nel parco per l'ultima pipì, sbadigliando dal sonno, è in grado pure – da lassù – di farti una radiografia ortodentale, talmente precisa, da contarti le carie in bocca a te e…pure al tuo cane? Allora io, umilissimo verme sul pianeta, informato dai mass media e non accademico scienziato, mi chiedo, sic et simpliciter, se i Talebani visti disordinatamente scorazzare nel  "tardivo" video della Top Ten dell’ultim’ora, con le tuniche svolazzanti, le sgargianti tovaglie a quadretti dei pic-nic arrotolate in testa, e metri di canne d’armi da fuoco, impennate, a sovrastarli, sulle jeep sfrenate al galoppo sugli ampi spazi deserti di pietraie, bianche e desolate, come bianco e desolato sa essere un foglio bianco… dove salta agli occhi pure la cacchetta meteoritica di una mosca cavallina… siano invisibili a tutte le meraviglie della tecnologia… persino a quelle microspie intelligenti, a quei microchips che vanno a rompere le bolas pure a Cip & Ciop che sgranocchiano nocciole nel cavo di un albero nella Tundra… Ma com’è possibile che tutti quei coloriti riti cruenti ed esibizionisti compiuti tribalmente alla luce del sole, su quegli immensi fogli bianchi delle pietraie aride dove s’individuano le cacche degli armenti e delle suddette mosche cavalline, non siano visibili all’occhio del Grande Fratello che vede pure nelle nostre mutande? Forse, ci sono incredibili distese di limonaie occulte, in quegli aspri territori, dalle quali è possibile ricavare ettolitri di  acido citrico per l'inchiostro invisibile - come quello col quale ci divertivamo a fare gli "esperimenti" prodigiosi alla scuola elementare - nel quale si “pucciano” beatamente in vasca i talebani, le loro armi, le loro jeep… ed i loro agnelli sacrificali. Laddove anche il sangue sbiadisce e scolora, come fosse trasparente acqua...  Forse, è il rifiuto nell’ammettere la loro presenza che rende "politicamente" ciechi e sprovveduti coloro che pigiano gli input di satelliti, missili intelligenti, aerei invisibili radiocomandati, Google Earth, Echelor ed i dischi volanti... Forse, un anonimo coraggioso in qualche parte del mondo... magari un innocente bimbo di pochi anni, lasciato solo tutto il giorno a balia della tecnologia... potrà fare, inconsapevolmente,  il "miracolo" con la tastiera di una meschina Play Station, in un gioco di ruolo qualsiasi… Chissà?!