La voce di Megaride

Fantasmi e "munacielli" (I.a parte)


di  Clara Negri
Napoli è una città popolata da moltissime leggende, fantasmi e “munacielli. Questi ultimi, oramai passati nell’aldilà, non si capisce perché mai ancora non si allontanino da qua. I palazzi infestati sono numerosissimi, a cominciare da quello di Piazza Aurelio Padovani, attualmente chiamata S.ta Maria degli Angeli, palazzo già famoso per la morte tragica e improvvisa di chi le dette il nome in origine, e da un appartamento che si trova al quarto piano della scala a destra. In questa casa composta di tre grandi stanze, stanzini e stanzette più un “mezzanino” cui si accede da un’immensa cucina, almeno sino a pochi anni fa accadevano strane cose, fra cui l’apparizione notturna di orridi fantasmi i quali, anziché essere ricoperti dal bianco tradizionale lenzuolo, si mostravano come orribili scheletri ambulanti, terrorizzando i poveri e ignari abitanti. Dopo aver involontariamente assistito a queste poco piacevoli apparizioni, a strane lettere e parole che comparivano sui muri nelle ore serali e notturne per poi sparire l’indomani, e dopo aver sentito rumori di passi in stanze assolutamente vuote e aver osservato ombre che prendevano forma di corna, quelli che vivevano nell’appartamento poco dopo se la davano a gambe, scegliendo, da quel momento, solo palazzi di nuova costruzione…Persino un convento si dice sia infestato, nella fattispecie quello dei Gerolamini, da quando vi entrò “Don Carlo Ulcano, Cavaliere della città di Sorrento e Nobile di Napoli”. Da quel momento i poveri fraticelli persero la loro pace perché cadevano sassi dai soffitti, si udivano misteriosi rumori di catene e di passi mentre alcuni frati si ritrovarono persino le sottane cucite l’una all’altra. Non bastarono gli esorcismi e le benedizioni dei frati e tutto cessò solo quando  Don Carlo fu gentilmente invitato a tornarsene da dove era venuto.I riti funebri nascono giust’appunto dal tentativo, presso l’uomo arcaico, di difendersi dai fantasmi che nutrono desiderio di vendetta oppure dal tentativo di propiziarseli, evitando così di essere perseguitato dalla loro presenza o dalle eventuali cattiverie contro i viventi. E’ documentato che, quando si presenta uno spettro, se vi sono cani nelle vicinanze, essi uggiolano e tremano di paura. Per gli studiosi questa è la migliore conferma della realtà del fenomeno perché i cani non possono essere suggestionati dall’uomo né, tanto meno, i gatti, che rizzano il pelo, seguono con gli occhi figure invisibili e soffiano di paura anch’essi! Ecco perché molti condividono in pieno il pensiero di Leo Talomonti, grande esperto del paranormale, il quale dice che presso alcuni individui vi è “il rifiuto sistematico del meraviglioso”(continua)