La voce di Megaride

La madre di tutte le battaglie: il "conflitto" d'interessi!


di Marina Salvadore
Premetto di non nutrire molte simpatie per Berlusconi; non mi piace il suo stile e tantomeno l’immagine che i “professionisti” del settore gli hanno cucito addosso… ma ancor meno mi piace quel dottor Balanzone di Bologna che farebbe bene a stiparsi tra i burattini nel teatrino della Commedia dell’Arte, con tutte le sue ipocrisie, manìe di persecuzione e smanie di vendetta. In tema di CONFLITTO D’INTERESSI sulla cui scia bavosa si legifera “a sprazzi” da anni… ovvero da quando Berlusconi si è lanciato in politica, dimentichi degli Agnelli e delle FIAT presenti al governo sin dalla costituzione del primo
parlamento italiano, è lampante come e quanto – allo stato – l’eventuale approvazione della Legge sia esclusivamente mirata all’annientamento di Berlusconi. Non occorre essere Pico della Mirandola, per comprendere le matematiche di regime, i giochi di matematica attuariale dei partiti la cui componente aleatoria è esattamente la Politica ovvero la gestione della Cosa Pubblica, suddivisa in tante piccole Cose Private, sottratte arbitrariamente al Popolo Sovrano. Com’è accaduto per la Legge sul Negazionismo, che contempla solo l’Olocausto degli Ebrei e non anche i tanti olocausti e diaspore di altri piccoli e grandi popoli, la Legge sul Conflitto d’Interessi contempla – fisicamente – solo la Mediaset berlusconiana (come se la Rai fosse un convento di verginelle, un istituto di beneficenza). Perché mai, dinanzi all’evidenza dello sfascio morale della Politica, nessuno tra coloro che si spacciano per indefessi difensori della Patria ha – in virtù di un fortuito lampo di genio in quest’epoca di Lumi – ritenuto opportuno d’inserire tra i casi di conflitto d’interessi anche (e soprattutto) il FAMILISMO, vera piaga sociale, tipicamente italiana? Mogli, figli, cognati, fratelli, nipoti… intere famiglie
bivaccano alla Rai, nelle Università ma soprattutto al POTERE in ogni schieramento, tra i banchi delle Camere, nelle segreterie di Stato, in quelle dei Partiti ma, soprattutto, ricicciati in Enti Pubblici… oltre, naturalmente, alla più celebre configurazione tra i conflitti d’interesse che vede ex terroristi ora onorevoli o dipendenti delle Segreterie ai vertici dello Stato. Per non parlare del familismo dilagante anche nelle istituzioni locali quali Regioni, Province e Comuni, in un allegro, smodato, vorace interscambio con fantasiosi, numerosi e sempre più inutili enti locali, amministratori delegati e consiglieri imparentati. Con un po’ di buonsenso basterebbe riflettere sugli utili e benefici derivanti ai politici nell’interscambio familiare dove i “parenti” occupano sovente scranni in Commissioni il cui compito è approvare determinati programmi e progetti istituzionali. E’ tristemente famoso il caso dei due onorevoli padani che hanno assunto nelle proprie rispettive segreterie le reciproche consorti, il figlio di Bossi che fa il portaborse… dal nord al sud il “vizietto” del TENGO FAMIGLIA è l’unica malta che unisce un’Italia mai Unita se non dal Giro d’Italia e dalla Miss nazionale. Al sud, emblematiche le famiglie dei vari Bassolino, Mastella, Pecoraro Scanio ed altri…Si da addosso alla Mediaset ma, intanto, a Napoli – dopo il botto – è calato il silenzio, per esempio, sullo scandalo della Cosmofilm, monopolista di “parrocchia” nel campo delle communication & imaging della Regione Campania. E’ vero che c’è l’arrogante Ducea di Arcore ma, analogamente, esiste la Ducea di Ceppaloni…Intanto, in galera come il peggior criminale ci è finito Bruno Contrada (www.brunocontrada.info), capro espiatorio di uno scandalo giudiziario dove si è preferito, in omaggio al Family day, salvare la Famiglia di Cosa nostra
con tutti i suoi merdosi finto-pentiti. Lo slogan è sempre lo stesso: TENGO FAMIGLIA! E per Contrada non si sono viste “piazze”, bandiere arcobaleno, vandee, spettacoli di arte, trombe e tamburi, cartelli e striscioni, come se ne sono visti per i PACS, i Dico, i “family” e gli anti-family, gli anticristo e -l’altr’ieri - persino per le puttane di tutta Italia (incallite evasori fiscali!). Dovremmo anche aggiungere, per eccellenza, il familismo che impera ai vertici delle istituzioni economiche: Banche, Aziende, Industrie, Multinazionali… vere e proprie lobbies incartocciate nella sinergia con la Politica… e…noi, popolo sovrano, mandato a (volgarmente) defecare... assiso sul simbolico trono sempre più simile ad un water, crediamo ancora che per "pulire il mondo" ci basti impugnare la catena dello sciacquone come uno scettro?