La voce di Megaride

VESUVIO PENSACI TU !


di Marina SalvadoreTra il petire e il petare c’è di mezzo il mare; tra il petente e il fetente c’è di mezzo la tangente!
Con molta sorpresa, in merito alla petizione da “Megaride” presentata al Parlamento Europeo in tema di emergenza rifiuti ed attentato alla salute pubblica, ho personalmente ricevuto numerose adesioni da persone perbene a me sconosciute ergo la petizione ha scosso qualche coscienza. Incredibile, però, è stato scoprire che copia della petizione sia giunta anche nelle mailbox di alcuni funzionari della Regione Campania cui, assolutamente, non ho avuto il cattivo gusto ne’ l’interesse specifico di inoltrarla in copia. Da Napoli, ho avuto la piacevole sorpresa di essere contattata telefonicamente presso il mio esilio meneghino da persona amica molto in vista, responsabile di uno dei più noti circoli culturali cittadini ideologicamente pendenti più a sinistra che a destra, che mi confermava di aver misteriosamente ricevuto il documento in oggetto (mai inoltratole per mia parte) e che si era messa in azione, divulgandola, per cercarne adeguato sostegno presso illustri personaggi dell’”intellighenzia” locale ovvero presidenti di esclusivi circoli cittadini e prestigiose firme del giornalismo locale. Al di là delle appartenenze partitiche, di “congrega” e di “parrocchia”,
alcuni degli illustrissimi interpellati da questa squisita persona amica sono dichiaratamente esponenti dell’opposizione al governo campano. Ciononostante, pur blaterando da decenni contro il malcostume locale ed il malgoverno, costoro hanno preferito vigliaccamente nicchiare, evitando di compromettersi, sostenendo – peraltro, con sincerità estrema – che i loro “esclusivi” circoli godono del beneficio di emolumenti e fondi (regalìe e “assistenze” amo definirle) da parte del Comune di Napoli e delle altre amministrazioni locali. In breve, la persona amica, partita in quarta come una schietta pasionaria, si è trovata a rimbalzare sul classico muro di gomma, annientata dal senso d’impotenza, disgustata dalla realtà sociale napoletana. Mi è toccato consolarla, ribadendo che “conosco i miei polli”, che non mi faccio più illusioni sul rinascimento dell’etica, dell’orgoglio e della dignità napoletane; motivo per cui la mia istanza, che magari resterà inusitata e non produrrà effetti, ho preferito presentarla fuori dei confini nazionali, avendo peraltro notato come la malagestione campana sia strumentale quindi protetta dal Governo Nazionale, basti pensare alle continue visite a Napoli del soporifero presidente della Repubblica, sempre in concomitanza con il lievitare di crisi bassoliniane e jervoline, dimentico d’essere il presidente di tutti gli italiani e non solo della effimera Repubblica Partenopea. Questa napolitudine dalla quale parrebbe essere affetto il nostro Primo Emigrante di Lusso partenopeo, sembrerebbe una sorta di
malinconia tipica dell’età autunnale: quando si invecchia si diventa nostalgici, giacchè in precedenza non abbiamo notato tanto passionale attaccamento alla città di Napoli; più che altro era palese una esterofilia per i Paesi e le “Civiltà” delle "matrioske"…  Ma al di là di queste sfumature ciò che conta e che rappresenta il vero dramma di Napoli e dell’intera Campania Infelix - territori per loro naturale vocazione antropologica, storica e geografica non omologabili ad alcun’altra realtà geopolitica al mondo – è la “napoletanità” new wawe, la schifosa dipendenza dall’obolo, per il quale ognuno si venderebbe al mercato anche la propria madre, dopo essersi già svenduti coscienza, ideali e dignità! L’intellighentia locale è esattamente composta da questi sordidi individui cui basta il brivido, una tantum, del taglio di un nastro, di un evento di piccolo cablaggio sponsorizzato, di una montagna di sale in piazza del falso Plebiscito al posto delle solite montagne di monnezza, dello scondinzolìo dei bimbi delle scuole di Scampia cui vanno sempre a rompere le bolas, strappandoli alla normale età dei giochi e dell’innocenza, per vomitarli nella sociologia rampante delle novelle Dame di San Vincenzo, di pseudo-sinistra e di fanta-destra, come se aprissero, ogni volta, le porte del Canile Municipale, portando crocchette, bocconcini e carezze agli animaletti reclusi eternamente dietro le sbarre di un ghetto… Finalmente, si è chiuso anche l’ultimo “Maggio dei Monumenti”, il Maggio della grande “EMME”: Maschere, Miti e Misteri…e le innominabili Merda e Monnezza; un turbinio di Arte, Cultura, Intellettuali, Nastri da tagliare… quisquilie, pinzillacchere….straipiamo di Farina Festa Forca… sponsorizzate con oboli e paterni “patrocinii”… per tener buoni e compatti tutti i circoli culturali, i loro presidenti, i turisti incazzati per gli scippi e le lesioni personali…. Certamente, chiusi i battenti della grande “EMME”, i politichelli locali di sinistra e di destra, si saranno messi già a tavolino per organizzare la prossima “Notte Bianca”, partendo dagli elenchi dei circoli ed associazioni da patrocinare, “un colpo al cerchio ed uno alla botte”, dai fondi da dividere con la matematica delle proporzioni dirette ed indirette, a seconda del colore della tessera dei presidenti di circoli e associazioni che sarebbero i primi a meritare di scomparire schiacciati dalla monnezza… Un po’ di monnezza, nei giorni delle ultime consultazioni amministrative è sparita magicamente (chissà dove, considerato che per anni non si è saputo dove stiparla), per ricomparire – sicuro! - dopo i residui ballottaggi… Le lacreme napulitane del sindachello reazionario di provincia, magnificato dal viva-voce con Napolitano, più che commuoverci ci hanno nauseato! Udite udite quale efficienza, oggidì: (ANSA)''L'emergenza rifiuti a Napoli e' chiusa''. Cosi' il sindaco di Napoli, Iervolino, dopo l'incontro in prefettura con le altre autorita'. ''Stamattina avevamo in strada 250 tonnellate di rifiuti che nel corso della giornata saranno smaltiti'', ha detto il sindaco. La Iervolino ha spiegato che anche oggi Acerra sara' sito di discarica, mentre e' stata aperta quella di Parapoti. Allo studio anche i tempi di apertura di Macchia Soprana, nel salernitano, per arrivare ad un sito di stoccaggio”…. Nord e Sud dopo l’ultima tornata elettorale? Udite udite  (ANSA) “Sergio Chiamparino – sindaco di Torino -. Se quello che è successo a Napoli coi rifiuti fosse capitato sotto la Mole, lui e Mercedes Bresso non avrebbero avuto probabilmente scelta. Le dimissioni sarebbero state l’unica, naturale via. «O almeno - ha detto il sindaco torinese - l’opinione pubblica ci avrebbe incalzato, e obbligato a dare delle spiegazioni credibili». Proprio nei giorni in cui la sinistra del Nord, di cui Chiamparino è tra i più autorevoli e visibili esponenti, e mentre Piero Fassino ha indicato nei cumuli d’immondizia napoletana teletrasmessi in tutta Italia una delle ragioni di perplessità del Nord rispetto a chi governa certo Sud, le parole di Chiamparino invitano a una riflessione. A Rosa Russo Iervolino, ad esempio, l’ipotesi di dare le dimissioni non dev’essere nemmeno mai passata per la testa. Lo stesso, sicuramente, vale anche per il presidente Antonio Bassolino.” … Vittorio Feltri ed i soliti Padani si sono nel frattempo divertiti (e giustamente!) a sputtanarci sui giornali come sporcaccioni, incivili, merdosi… dimentichi, però che i loro rifiuti nordisti, specie quelli altamente tossici, sono venuti per anni, quatti quatti, a seppellirli nelle nostre discariche camorriste – per questo, complici e manutengoli dei camorristi, i “signorini” - là dove ora il bestiame sta
morendo e dove la mozzarella di bufala è diventata una bomba chimica degna di Guerre Stellari … Ma la cosa più triste è che si insiste, da parte di vittime e carnefici, a voler colorare di tessere di partito le emergenze pubbliche che, in quanto tali, dovrebbero essere gestite dalla coscienza collettiva e non essere strumentali alla propaganda politica di taluno e di tal’altro! Non v’è poi tanta differenza, in fatto di ETICA, tra il Nord ed il Sud, tra la “Coscienza” politica della Campania e quella Italiana… Per questo, non restava che appellarsi a Bruxelles… Tiepidamente disincantata confido in quest’Europa che con quel che ci costa a qualcosa dovrà pur servire, oltreché a stabilire la quantità di surrogato da ricicciare nel cioccolato, la dimensione dei forni a legna per cuocere le pizze doc e le sfericità regolamentari del San Marzano dop e delle mele della Val di Non, o no ?… Esaurita anche quest’ultima speranza…. VESUVIO, PENSACI TU… ED IN FRETTA!