La voce di Megaride

Padoa-Schiopperà... prima o poi !


da www.abruzzopress.infoColossale frode fiscale di banche americane ai danni dello Statodi Gianluigi Mucciaccio
Una notizia di qualche giorno fa – passata, guarda un po’, sotto traccia dai grandi media (salvo alcune testate locali come Il Centro in Abruzzo, ed un approfondimento del settimanale l’Espresso) –  occupatasi ad ampio raggio della questione Visco-Guardia Finanza, anch’essa di una certa gravità, è stata denunciata dall’ADUSFEF concernente una colossale truffa realizzata da un ristretto gruppo di banche d’affari americane ai danni dello Stato e, quindi, di tutti i cittadini; eccole qui di seguito: Goldman Sachs, J.P. Morgan, Lehman Brothers. La scandalosa vicenda, scovata dall’indagine effettuata dalla Procura della Repubblica di Pescara nell’ambito dell’operazione “Easy Credit”, ha evidenziato una vergognosa frode fiscale ai danni dello Stato di oltre 600 milioni di euro (1200 miliardi delle vecchie lire!) posta in essere dalle banche sopra menzionate, sotto l’ala protettiva dell’attuale governo e con la compiacenza del governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, il quale, giova ricordarlo, è stato alle dipendenze della Goldman Sachs e proprio nel periodo incriminato in cui si è sviluppata la grande truffa (2002-2005). Entrando nei dettagli e nello specifico nell’esposto inviato alla Procura della Repubblica di Milano, l’ADUSBEF ricostruisce in maniera precisa il perverso meccanismo, volto ad eludere il fisco italiano, utilizzato dalla Goldman Sachs che ha la sua sede propria nella città meneghina; questi i passi più rilevanti:  «Approfittando delle differenti legislazioni fiscali in vigore nei paesi europei, Goldman Sachs International […] ha attuato una ingegnosa truffa ai danni dello Stato italiano per la somma di 202 milioni di euro; mediante un ingegnoso ma fraudolento sistema, Goldman Sachs, poco prima del periodo del distacco delle cedole (1) effettuava il trasferimento in altri paesi (prevalentemente in Inghilterra) delle azioni di società italiane quotate in Borsa, detenute anche da investitori istituzionali (vedi i noti Fondi Pensione di cui c’è un gran parlare in questi giorni a proposito del TFR) in modo da creare le premesse per eludere la doppia imposizione fiscale; quindi partiva la richiesta di rimborso, ma subito dopo i titoli tornavano in Italia» e, come si dice in questi casi, il gioco è fatto. Questa operazione è stata denunciata, per prima, dalla Agenzia delle Entrate di Pescara, la quale si era fortemente insospettita dall’enorme volume di domande ad essa pervenute (oltre 40.000), poiché in questo territorio si sono verificate una raffica di richieste di rimborso dei crediti d’imposta da parte della sfacciata Goldman Sachs. Nonostante questa segnalazione rivolta dall’ADUSBEF all’autorità giudiziaria, dove sono menzionate pesanti accuse che configurano una vera e propria frode fiscale, la medesima banca americana invece di essere sanzionata dal Ministero dell’Economia (sospensione dall’Albo delle banche) per l’illecita condotta perpetrata ai danni del fisco italiano, è stata addirittura premiata; questa decisione, senza retorica, non può non confermare quanta sudditanza il ministro dell’Economia sta mostrando nei confronto di un sistema in cui era invischiato fino collo, offrendogli in ogni occasione una morbosa fedeltà. In tal senso non c’è da sorprendersi che nel settembre dello scorso anno il ministro Padoa Schioppa, nel segno della continuità, ha scelto Goldman Sachs, come banca di riferimento privilegiata nel piazzamento dell’ultima emissione di global bond governativi decennali da 3 miliardi di dollari, con scadenza 20 settembre 2016, in qualità di lead manager, assieme a Citigroup e Jp Morgan. A questo punto come ignorare, con tutta la buona volontà e senza essere troppo pernicosi, la sfrontata spavalderia mostrata in questa circostanza dalle banche di oltreoceano che godono della piena complicità governativa posta alla luce del sole dall’ADUSBEF? Come giustificare tutto questo vergognoso teatrino a quei cittadini che con onestà e tanti sacrifici cercano di sbarcare il lunario facendo dei veri e propri salti mortali per sopportare l’opprimente sciabola fiscale ovvero per rispettare quegli ignobili criteri di congruità posti dagli studi di settore? Come biasimare - senza con questo condividere, bensì comprendere - quei cittadini di Lucca che l’altro giorno attorniavano Berlusconi gridandogli tutto il loro malessere inneggiando ad uno sciopero fiscale?  A Padoa Schioppa e alla sua ciurma dico che larghi strati della popolazione sono stufi di sorbirsi la solita cantilena dell’evasione fiscale, un autentico spauracchio dietro il quale si realizza, purtroppo, il malaffare della grande usura finanziaria che, al contrario di quello che si pensi ha, senza se e senza ma, un enorme debito nei confronti dei cittadini da saldare in moneta ed soprattutto in quella dignità che ogni giorno che passa ci viene tolta ignobilmente. Come cittadini e tanto più come cristiani abbiamo il sacrosanto diritto di riprendercela1) Operazione finanziaria mediante la quale una società conferisce ai possessori di un titolo azionario o obbligazionario il diritto di riscuotere il dividendo azionario o l'interesse maturato delle obbligazioni  emesse.