La voce di Megaride

Conferme dall'Assurdo


di Marina SalvadoreNapoli : dalla Culla alla Bara del Diritto - Potrebbe capitare anche a voi. 
Pubblicammo già nel gennaio 2006, estemporaneamente e ben al di là della linea editoriale del nostro magazine, il “feuilleton” surreal-satirico dal titolo “Billy Bauscia, Kafka e un’ArRinga in barile” http://www.vocedimegaride.it/html/Feuilleton/BillyBauscia.htm , scevri dall’intento di voler divertire i lettori ma con spirito molto più nobile nel voler creare un movimento d’opinione intorno ad un fatto di cronaca purtroppo autentico; denunciare l’assurdità di una Corte d’Assise di Napoli tramutatasi in Tribunale della Santa Inquisizione (quello, per cui persino Karol Wojtyla chiese PERDONO all’Umanità), di questi tempi e sulla ribalta di una Napoli preda dell’arroganza, della violenza e del bullismo giovanile; che riempie le cronache ormai QUOTIDIANE e per di più in prossimità di una sentenza in capo ad un cittadino “normale” ed inerme, vittima di un macabro scherzo del Destino. Parve essere degno strumento di riflessione per la cittadinanza ma soprattutto per il Collegio Giudicante (nel tempo popolatosi da sempre alterni sostituti) onde sensibilizzarlo con una sorta di anamnesi trasparente e schietta dei fatti, condita di buonsenso e  dall’evidenza di prove inoppugnabili. Per non offendere in alcuna maniera gli amministratori della Giustizia Napoletana - verso la quale nutriamo regolare timore reverenziale - e per salvaguardare da ulteriori “fobie” il povero imputato, scegliemmo la formula bonaria del “raccontino davanti il camino” ma, alla luce dei successivi accadimenti, possiamo ben dire di aver sbagliato. Sarebbe stato preferibile e professionalmente e civilmente più consono adeguarci allo stile della Corte d’Assise, puntandole l’indice, interrogandola, adeguandoci al suo stile e, nel contempo, facendo del “buon giornalismo” d’opinione e non  un cabaret, poiché il 3 febbraio 2006. quella stessa Corte, rifilava ben 16 anni di galera (al posto dei 23 richiesti, come nella media per le Bestie di Satana per  circa 15 macabri omicidi) al Signor Giovanni Grassini , trapiantato di fegato durante gli “arresti” e con scarsa aspettativa di vita, nonché con vita “normale” alle spalle, prima di divenire il MOSTRO da sbattere in prima pagina della "montessoriana" Cronaca de IL MATTINO ed altri quotidiani… che ben altri “mostri” si covano in seno… con tanto di fotografia munita NON di didascalia ma addirittura di titolo in maiuscole a riportare le false accuse del branco spavaldo e vigliacco che lo aveva aggredito; accuse che ne determinarono l’incriminazione e poi smentite inequivocabilmente nel corso del processo dalle perizie. Nell’orgia sensazionalista, la Corte d’Assise di Napoli, ha forse voluto dimostrare alla Nazione intera, in quello storico 3 febbraio, d’essere in grado di assicurare fetenti alla Giustizia…ogni tanto. E ci sono tornati in mente i vari Izzo, Ghira, Bilancia, il piccolo Omar fidanzato della piccola Erika ed altri assassini furbi e rispettabili dai Servizi Sociali e dalle perizie di pseudo-psicologi-perditempo. Il fattaccio che vide protagonista il povero signor Grassini, accadde in una notte di Halloween e non a caso la Corte, a tema, ha emesso “una sentenza priva di logica giuridica e più terrorizzante della stessa halloween". Sempre, tenendo conto del fatto che in un simile processo kafkiano ognuno di noi possa inevitabilmente cascarci, prendiamo a stabilire che un Pubblico Ministero gode di troppi poteri e che dovrebbe essere null’altro che l’Avvocato Accusatore dell’imputato e non parte integrante della Corte. Iniziamo a stabilire che la Polizia Giudiziaria non deve essere il consulente privato del P.M. e che sarebbe comunque obbligata a raccogliere, nello stile del processo anglosassone, prove a carico ma anche a favore dell’imputato… e, nel caso specifico, ve n’erano a profusione. Una riforma della vetusta procedura alla “de Torquemada” non graverebbe economicamente sulle spalle dello Stato e sull’amministrazione della Giustizia; probabilmente, servirebbe a spendere meglio il danaro di noi contribuenti. Auguriamo Luce di Verità sul suo caso kafkiano al Signor Grassini (agli arresti domiciliari da tre anni… e che il prossimo 26 giugno 2007 sarà presente ad un’ennesima udienza, dopo aver già pagato in danaro, in libertà personale nonché in dignità ed immagine) sfortunatamente non “degno” di regale omologazione ai delinquenti veri, meritevoli del “Mastellino” e di altri benefici e coccole. Soprattutto, preghiamo per il difficile miracolo di “tempi brevi” della “GIUSTIZIA” …. ma anche per la GIUSTIZIA GIUSTA... condita da un briciolo di buonsenso, se ci è consentito...e... s'è vero che esiste.immagine da:www.marzuillo.com/iannello/immagini/giudici.jpg