La voce di Megaride

Satira amara di un'atroce realtà


di Benedetto CasilloUna Chernobyl "pane e puparuole"
CHERNOBYL ALL'OMBRA DEL VESUVIO. Ma senza lo scoppio di nessun reattore nucleare. Già, e addò 'o pigliassemo nuje nu reattore nucleare? Qua, solo per impiantare na vrenzola di inceneritore d' 'a munnezza, nce vo' 'a mano d' 'o pateterno... sempre sia lodato. Polemiche a mappate, manifestazioni di protesta più o meno spontanee, incidenti, interrogazioni parlamentari, voti di fiducia. Figuriamoci una centrale atomica! Eppure... Chernobyl all'ombra del Vesuvio. Ma una Chernobyl a pane e puparuole, volgare, subdola, infame, sporca, puzzolenta. L'allarme è grave e senza precedenti. Il pericolo, tanto per cambiare, viene da questa stramaledetta emergenza rifiuti, che sembra non voler finire mai. Ogni ghiuorno a nuvità. È stato scoperto un gigantesco smaltimento fuorilegge di liquami tossici, fanghi, veleni di ogni genere. Scorie utilizzate come concime. Cromo esavalente. E che d'è, na cosa ca se magna?Appunto! Purtroppo sì. Non si dovrebbe ingerire, perché altamente nocivo, e invece i Carabinieri hanno scoperto che da tempo stu cacchio di cromo esavalente sta inquinando molti terreni agricoli della nostra regione. Frutta, ortaggi e verdura avvelenati. J' che nzalata! Ma voi avete capito noi che siamo costretti a mettere a tavola da un po' di tempo a questa parte? Mucca pazza, tonno al mercurio, polli infetti, e, notizia dell'ultima ora, maiali ammalati. Maiali? Porcate! E le porcate 'e fanno sti delinquenti senza scrupoli. La situazione è seria overamente. Si tratta della salute delle persone. Gli esperti dicono che potrebbero non bastare quattro o cinque anni, per conoscere gli effetti di questo inquinamento in atto. 'A spada 'e Damocle. Potrebbe non accadere nulla di grave, ma potrebbero verificarsi malattie e morbi di ogni genere. Guardate che tarlo dint' 'e cerevelle! E in tutti questi anni 'a gente che fa? Aspetta. Aspettando morbò. Aspettando morbò, no "Aspettando Godot". Quello è Beckett. Sì, sempre di un dramma comico si tratta, ma nel nostro caso ci potrebbe essere poco da ridere. Speriamo bene. Quello che più sconcerta è la facilità con la quale un crimine di questa portata si sia potuto perpetuare nel cuore della città. Dint' 'o puorto. Una vera e propria flotta di navi maledette scaricava liquami assai letali per l'ambiente e la natura. Bastimenti, mercantili, finanche qualche imbarcazione militare. Il porto, luogo simbolo di vita e di cultura della nostra Napoli, profanato da interessi e istinti perversi, e declassato a girone infernale. Il mare, il porto, i bastimenti. Una volta erano motivo di ispirazione per poeti e musicisti. Oggi possono suscitare inquietudine, ansia, rabbia. Chernobyl all'ombra del Vesuvio. pensare che non tanti secoli fa veniva spontaneo cantare: «'O Paraviso nuosto è chistu ccà». Si 'a cantammo mò, certamente ce portano 'o manicomio, e ce abboffano 'e pernacchie.(dal quotidiano Il Roma dell’8 luglio 2007)