La voce di Megaride

L'abusato trucchetto della prescrizione


da Domenico Eremita www.campaniavirtuale.it
Segnalo un importante "caso" da circa 7 milioni di euro buttati. Stanno facendo di tutto, rinvii su rinvii per la sentenza, al punto di ottenere la prescrizione. Si tratta della KERASAV di Portici:Inizia l'udienza preliminare del processo denominato Kerasav. Il Gup di Napoli deciderà se rinviare a giudizio l'ex sindaco di Portici e attuale amministratore delegato della Tess Leopoldo Spedaliere accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e altre 27 persone tra cui anche l'onorevole di Rifondazione comunista Salvatore Iacomino. L'inchiesta del pm della dda di Napoli Maria Antonietta Troncone riguarda l'operato di tecnici e amministratori del comune di Portici della gestione 1996-2002. Qui , le ultime novità: www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=15&id=223638 Alcuni indagati sono tuttora in carica. Secondo l'antimafia Spedaliere, in concorso con altre persone avrebbe adottato una serie di atti considerati illegittimi, consentendo la realizzazione di profitti e vantaggi ingiusti al gruppo camorristico dei Vollaro ai quali Mario Sorrentino (uno dei principali indagati) risulterebbe, secondo le indagini dei carabinieri di Castello di Cisterna, legato da rapporti di vario tipo, anche di natura imprenditoriale. In particolare i sostituti procuratori della dda hanno esaminato l'acquisto da parte dell’amministrazione comunale di Portici dell'area industriale dismessa ex-Kerasav: secondo le indagini la compravendita sarebbe avvenuta ad una cifra del tutto sproporzionata al reale valore di mercato del bene. Il prezzo dell'area Kerasav sarebbe stato gonfiato di proposito grazie ad una perizia che l'antimafia ritiene falsa a favore di Sorrentino, rappresentante legale della società Ma.sa.da., proprietaria dell'immobile. Inoltre gli indagati avrebbero indotto in errore il C.I.P.E. che erogò un anticipo di 2 miliardi e cento milioni delle vecchie lire sui 7 miliardi del previsto contributo statale. La direzione distrettuale antimafia di Napoli nelle sue indagini, rileva anche l'assenza dei presupposti giuridici che potessero legittimare l'acquisto dell'area Kerasav da destinare a polo produttivo a servizio delle imprese industriali e artigianali; la violazione della normativa in tema di certificazione antimafia e la mancanza di copertura finanziaria del costo complessivo dell'opera. Il che significa che secondo gli investigatori, l'amministrazione sapeva fin dall'inizio che il polo produttivo non sarebbe mai stato realizzato ma che comunque era stato predisposto tutto per acquistare gli immobili Kerasav dalla società di cui era legale rappresentante Mario Sorrentino, un imprenditore ritenuto dalla dda vicino al clan Vollaro. La perizia tecnica che accerterebbe le irregolarità poste in essere dall'amministrazione guidata da Spedaliere fu elaborata dai funzionari ufficio tecnico erariale e dal consulente tecnico Salvatore Carli. Sostanzialmente l'indagine curata dai carabinieri di Castello di Cisterna, prende in esame gli atti relativi allo scioglimento per infiltrazioni camorristiche firmati dal prefetto Carlo Ferrigno.