La voce di Megaride

Aiutiamo la mamma di Emanuele


da www.troviamoibambini.it
Cari amici, siamo alla solita vergogna italiana, porti tuo figlio in ospedale per una banale appendicite e te lo ridanno “sotto forma di vegetale”… Potrebbe succedere a qualsiasi bambino… Ci scrive la mamma… ”Sono Eleonora Crespi, madre di Emanuele Lo Bue, 7 anni. Vi sottopongo il mio caso nella speranza di un Vostro
aiuto.Emanuele è sempre stato un bimbo sanissimo. Il 10 aprile 2007 è entrato al San Raffaele di Milano per una appendicite. Durante l’anestesia, non si sa ancora esattamente per quale motivo, è rimasto in ipossia per parecchi minuti. Successivamente è stato in terapia intensiva per due mesi. Ha subito l’asportazione della teca frontale perché la pressione endocranica è aumentata a dismisura. Il 28 maggio 2007 è stato dimesso con la corteccia cerebrale distrutta, il cervello a macchia di leopardo, senza osso frontale e in stato di coma vigile neurovegetativo. Da allora viene nutrito artificialmente, ha subito cinque operazioni e non so quante TAC. Il 10 settembre 2007 è tornato al San Raffaele per ripristinare la calotta cranica e l’operazione è andata bene ma lui è sempre in coma nelle stesse condizioni. Nel corso di un’apposita riunione svoltasi il ..10 10 07….. i vertici del San Raffaele mi hanno ufficialmente promesso di:- tentare ogni strada per trovare possibili cure ovunque nel mondo- tenere ricoverato il bambino presso la clinica La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, Lecco, dove attualmente si trova, fino al giorno in cui non decideremo insieme, i medicii e noi genitori, dove trasferirlo per le cure necessarie- somministrargli ogni giorno il massimo della fisioterapia, unica cura possibile per il momento- organizzare il trasferimento del bimbo quando sarà necessario- dare tutto il supporto possibile alla famiglia. Invece: vogliono dimettere Emanuele il 12 dicembre prossimo! Stiamo aspettando varie risposte da vari centri di riabilitazione negli Stati Uniti e il bambino non può essere sballottato di qua e di là. - Oltretutto casa nostra non è ancora attrezzata per accoglierlo. Spero che potrete aiutarmi a far sì che il San Raffaele mantenga le promesse. IO SONO ALL’ OTTAVO GIORNO DELLO SCIOPERO DELLA FAME Con molti ringraziamenti e molta cordialità.La mamma di Emanuele." Quindi, con questo è il secondo sciopero della fame, di una mamma alla quale fanno tante promesse, e poi se ne dimenticano: Bimbo in coma: la madre incontra don Luigi Verzè (ANSA) - 11/10/2007 (ANSA) - COLOGNO MONZESE (MILANO), 11 OTT - Il sindaco di Cologno Monzese, Mario Soldano, si e’ recato con la signora Eleonora Crespi, madre di Emanuele Lo Bue, il bambino in coma da sei mesi dopo un intervento chirurgico di appendicectomia, ad un incontro con don Luigi Verze’, Presidente del San Raffaele, e i vertici sanitari dell’istituto. ‘’Don Verze’ ci ha dato precise rassicurazioni - ha dichiarato il sindaco dopo l’incontro, che si e’ svolto ieri pomeriggio - e il San Raffaele ha assicurato che intende percorrere ogni strada e cercare anche tra gli ultimi risultati della ricerca scientifica, se questo puo’ servire a migliorare le condizioni di Emanuele. Allo stesso tempo i medici controlleranno che le terapie riabilitative somministrate a Emanuele siano adeguate'’. Don Verze’ si e’ infine impegnato a supportare la famiglia Crespi anche quando il periodo di riabilitazione terminera’ ed Emanuele dovra’ tornare a casa. ‘’Adesso e’ tempo che la mamma di Emanuele interrompa lo sciopero della fame per stare accanto ai suoi figli - ha concluso il sindaco - perche’ con il suo sforzo ha ottenuto il massimo risultato possibile e cioe’ mobilitare i vertici di uno dei piu’ grandi ospedali del mondo. Pero’ deve recuperare le energie e non arrendersi, per continuare a sperare nella guarigione di Emanuele'’  Dal sito dell’ospedale San Raffaele: L’ospedale San Raffaele è un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di diritto privato, nato negli anni ‘70 per volontà di don Luigi Maria Verzé come parte della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor. (…) (…) Il nome ‘Raffaele’, scelto dal suo fondatore, deriva dall’ebraico Raf-el, che significa “medicina di Dio”, “Dio guarisce”. In linea con le finalità istituzionali della Fondazione, la missione propria dell’Istituto è infatti la cura dell’uomo secondo il mandato evangelico “Andate, insegnate, guarite”. Tale missione si traduce nell’orientamento dell’attività di assistenza, ricerca e didattica ad un unico obiettivo: la centralità dell’uomo nella sua triplice dimensione bio-psico-spirituale.   Scandali relativi al San Raffaele ? Leggiamo:  MILANO 1999 - A più di un anno e mezzo dallo scandalo che portò all’arresto di Giuseppe Poggi Longostrevi, considerato il “Re mida” della sanità milanese, nuova raffica di arresti al termine di diciotto mesi di serratissime indagini: stamattina sono finiti agli arresti domiciliari quattro primari e un aiuto dell’ospedale San Raffaele e un dirigente di una società convenzionata con la Asl. Pesantissime le accuse avanzate dal tribunale e dai pubblici ministeri Francesco Prete e Sandro Raimondi: i medici sono accusati di aver truffato lo stato e di aver falsificato e gonfiato i rimborsi delle prestazioni sanitarie. - MILANO 2007 - Case di cura e di truffa Milioni sottratti al Sistema sanitario. Grazie a un gioco di cartelle truccate e a funzionari compiacenti. Ecco come le cliniche di Rotelli, il San Raffaele e altri istituti milanesi sono finiti nel mirino della magistratura. San Raffaele, San Carlo, San Donato, Sant’Ambrogio, San Giuseppe, Santa Rita e San Pio X: la crème della sanità privata lombarda è nel mirino dell’autorità giudiziaria. E pezzi da novanta come Giuseppe Rotelli, Mario Cal, Francesco Paolo Pipitone, la famiglia Ciardo sono indagati da Guardia di finanza, Nas e Squadra mobile. Sospettati, loro che hanno trasformato la salute in Lombardia in un business da un miliardo e 200 milioni di euro l’anno, di avere corretto, se non corrotto, parte del sistema. (…)…E non hanno i soldi per trattenere Emanuele ? Lo vogliono dimettere il 12 Dicembre ?  Ma vergognatevi tutti ! Quindi cari amici dobbiamo ASSOLUTAMENTE, evitare che Emanuele venga dimesso, e fare in modo che il San Raffaele, mantenga le promesse. Emanuele è un bambino di una famiglia normale, “Non fa parte del sistema”… E’ un bambino, che hanno ridotto come un vegetale, ma che adesso “se ne vogliono liberare”… Molto comodo, danneggiare e rovinare un bambino, poi “cacciarlo a casa”…Aiutiamo questa mamma, perchè domani al suo posto potresti esserci tu…. Scriviamo tutti assieme: Al Presidente del San Raffaele  Don Luigi Maria Verzè Al Presidente della Regione Lombardia  Roberto Formigoni  Perchè sappiano che “chi fa danno” deve anche RIMEDIARE… questi gli indirizzi a cui mandare la mail: informazioni@hsr.it  urp@hsr.it  urp.villeturro@hsr.it  direzione.sanitaria@hsr.it  direzione.sanitaria.vturro@hsr.it  Roberto_Formigoni@regione.lombardia.it info@troviamoibambini.it  Diffondete a tappeto ! L’unione fa la forza. Tutti assieme per i nostri bambini. Grazie a tutti!