La voce di Megaride

Ci scrive il collega Mimmo Di Renzo


Ha suscitato un vespaio di contrastanti umori e reazioni l'intervista a Gioacchino Basile, pubblicata al post n. 508 di questo foglio. A parte i commenti già pubblicati a pie' di lista, molti messaggi sono giunti in redazione; anche quello - graditissimo - del collega Mimmo Di Renzo, pres. della onlus  per disabili"Senza Barriere" nonchè membro del comitato "Bruno Contrada".
Cara Marina, Bentrovata!. Il momento è quello giusto, per la dovizia delle argomentazioni e per gli interlocutori a cui non manca la prosopopea e la faccia tosta. Sono arrabbiatissimo, mi si permetta ciò, tale termine però è quello giusto. Da napoletano, da uomo del sud, da chi ha sempre sostenuto il diritto della persona, dei suoi affetti, della sua salute, del suo lavoro, della sua stessa dignità. Resta però da dire che credo che questo stato, non è il nostro e ben, dal lontano 1860, quando tutto questo ci è stato rubato. Mai più rispetto dei valori più sacrosanti, della famiglia, della parola data dell’appartenenza, della fedeltà. Molti figli del Sud sono morti al Nord, per il Nord, lontano dalle ridenti allora, contrade del Sud martoriato. Nelle risaie, nelle fabbriche, per le guerre non nostre. Perché ciò. Credo fermamente che chi ha voluto questo stato, allora ora se lo tenga. In principal modo mi rivolgo al tuo interlocutore, sindacalista e siculo di nascita. Forse emulo o se preferisce, senza offenderlo precursore di Grillo.  Comunista, veterocomunista, al di là del compromesso e del nuovo corso di Occhetto. Che gran mal di testa mi ha fatto venire, e poi ci ho capito ben poco. Ho letto quanto riportato su suo sito. Troppa inutile verbosità, troppo rincorrersi di concetti espressi in maniera farraginosa, con una sintassi dove il dopo precede il prima, dove si dice e non si dice, dove chi è martire è carnefice, per poi essere vittima e carnefice di se stesso. Cosa sa, cosa vuol intendere di sapere. Ho conosciuto sul serio , questo e quello dice, per poi aggiungere ma mai direttamente. Quante denunce ai giudici, rimaste sempre inascoltate.  Alla fine di tanto politichese il nulla.  Per lui, Contrada è colpevole,perché ha indagato su di lui,  perché apparteneva ad un sistema, e perché persino adesso,  non dice ciò che sa. Aggiunge che Contrada ha due figli, uno in Polizia e l’altro Avvocato. Se parlasse, salverebbe quello che gli rimane, ma potrebbe mettere in pericolo la famiglia.  Sa che molti sono colpevoli come Contrada ed hanno onori e gloria e promozioni. Faccia i nomi, abbia lo stesso coraggio che noi abbiamo avuto. Che tu, io , e pochi altri abbiamo denunciato dalle pagine dei nostri siti, dei giornali, e di altri mezzi d’informazione. Rischiando e rimettendoci del proprio. Ma mi sa, che per amore di partito, oggi inesistente, non potrà mai dire che a Torino, è stata indetta una ignobile gazzarra in favore dei novelli eredi delle Brigate rosse; che i nostri migliori elementi del SID, del Sifar,  ormai smantellati, sono guardati a vista, o in galera o in attesa di un processo. Come potrebbe dire,  che i Giudici Borsellino, Falcone, e tutti gli altri, questori, prefetti, giornalisti, imprenditori, sono morti perché lasciati soli; che sono stati abbandonati, dimenticati, offesi ; che la sorte della cancellazione dalla pubblica memoria, toccherà anche a De Magistris ed alla Forleo ; che agli stessi ex Brigatisti, godendo tutti ottima salute, viene riconosciuto, un posto nelle istituzioni, o con ricchi emolumenti e benefici.  Come per i pentiti di mafia, bugiardi, assassini, criminali. Pagato da tutti , da me e te Marina, anche se da invalidi totali, godiamo di una ricca pensione di 253 € mensili. Contrada, dovrà morire in carcere, perché orgoglioso figlio del nostro Sud, perché faceva ombra ad altri, meglio accetti al potere politico imperante da circa 50 anni, perché si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, perché deve pagare per gli altri, perché non parlerà mai. Come ho già detto, Contrada, è la Maschera di Ferro condannato senza vero processo, senza prove concrete, solo per relata o sentito dire. Viva questa Repubblica , viva questo stato ed ai suoi manutengoli, alle puttane della politica, ed a chi ne cura gli sporchi intrallazzi, o ne giustifica gli interessi :  Peste lo colga.Domenico Di Renzo