La voce di Megaride

Ha lasciato il Cardarelli?


di Marina Salvadore
Bruno ha lasciato l’ospedale Cardarelli. Ha fatto benissimo! Il suo atto di dignità ce lo rende ancora più caro e sincero! Da qualificatissime ma non citabili voci amiche sappiamo che sta molto male e che tutto quest’accanimento giudiziario è letale per il suo fisico, troppo provato. Per questo, vogliamo ancor più sostenerlo con il nostro affetto e con le nostre povere iniziative che non godono del clamore e del megafono della stampa di regime, della quale – anche noi – paghiamo i costi. Dalla Tv di Stato ai giornali collegati al regime, in un’apoteosi dittatoriale che ha penalizzato l’INFORMAZIONE, abbiamo solo appreso delle voci “contro”, di ulteriori delazioni, di attacchi forcaioli e partigiani dell’establishment intellettualoide di addetti alle fotocopie nelle procure assurti a “star” della televisione di servizio. Servizi del telegiornale montati ad arte, con lo speaker impegnato a fare la solita cronistoria ritrita, guardacaso sullo scorrere delle immagini di repertorio delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, per meglio indottrinare il popolo-bue e gli ultimi ignoranti ancora indecisi. Tutto, senza possibilità di confronto, di discernimento, di metabolizzazione delle tossine, droghe e veleni, ammanniteci con una furia quasi bestiale, urlata. Mai si è detto, nei TG e su certi giornali, dei numerosissimi sostenitori di Bruno Contrada, delle voci a favore, delle altre numerosissime vedove, madri, sorelle ed orfani di altrettante vittime del Terrorismo e della Mafia, schieratesi con Bruno. Mai, si è fatto riferimento alle iniziative lanciate da - autorevoli e non – giornalisti, politici, appartenenti alle forze dell’ordine che continuano a sostenere Bruno nell’ombra. Mai, si è fatto riferimento ai blog specifici, in rete da lungo tempo, se non a quello del solito Grillo Sparlante che in compagnia dell’usciere delle Procure, il fotocopiatore, e qualche vedova in politica, nel suo “tutto fa brodo” ha calato nel pignattone del suo  minestrone una dose massiccia di cattiveria gratuita, di violenza inaudita, per uno che crede d’essere il “salvatore della Patria” ovvero il facente funzioni dell’idea spartana di giustizialismo. Non mancheranno, ne siamo sicuri, le opportune querele per diffamazione a costoro, quando il frenetico frastuono si sarà appena appena placato. A noi numerosissimi italiani, non schierati, che non abbiamo collocato Bruno Contrada in una precisa fazione politica piuttosto che in un’altra…perché preferiamo considerarlo semplicemente un Uomo con il suo dramma più epico che kafkiano…a noi che paghiamo i servizi di Stato benché da questi giudicati reietti… a noi che siamo, “per fortuna o per forza” italiani, come cantava Gaber… nessuno, NESSUNO, ha riconosciuto DIGNITA’!Ha fatto bene, Bruno, a lasciare con le pive nel sacco quel lager del Cardarelli, aperto in guisa di circo Barnum per il divertimento del pubblico, alla stregua di una gogna nella pubblica piazza mediatica, messo in posa come un manichino del baraccone del “tre palle mille lire!” “…venghino, siòri, venghino!” a ricevere altre lordure in faccia. Avrà pensato, Bruno, che in carcere ha ascoltato i notiziari degli ultimi giorni, che i “soliti noti” avrebbero senz’altro confuso il suo tempestivo ricovero come uno squallido sotterfugio magari suggeritogli dal suo legale (il quale merita, invece, tutta la nostra ammirazione, per il suo coraggio nell’essersi preso carico di una patata bollente)… Avrà pensato anche, però, per quanto lo riguarda in prima persona, che la signora giudice di sorveglianza, magari voleva mettersi tranquilla affinché egli non spirasse, prima dell’udienza del prossimo 10 gennaio, in galera, pena un altro gran casino a scoppiare presso l’opinione (diciamo, “pubblica”) ed i poveri militari preposti alla custodia – e SOLO a questa - del “criminale” troppo vecchio e malato, recluso in un luogo dove tutti gli altri penitenti sono, logicamente, giovani, aitanti e forti. Avrà anche pensato, Bruno, con la sua dignità intatta, che questa ridicola traslazione del suo povero corpo offeso è la misura più stupida ed inutile applicatagli d’ultim’ora, quando oltre 500 pagine certificano l’aggravarsi del suo stato patologico. Eppoi, cosa pensare, noi comuni mortali, italiani di serie B, storditi dall’alternarsi di notizie della DIS-INFORMAZIONE Pubblica, con un TG1 che sin dalla sera del ricovero non ha fatto altro che sbrodolare il commento del Direttore Sanitario del Cardarelli, il quale affermava “il paziente non versa in condizioni tali da far temere per la sua vita”, quando – oggi – “contro il parere medico” Contrada avrebbe lasciato l’ospedale. E’ d’obbligo usare il condizionale, poiché mentre scrivo, dopo una giornata di TG che davano Contrada già di ritorno a S.Maria Capua Vetere, il solito TG 1 delle 20,00 confutava tutto e tutti, dichiarando Contrada ancora ricoverato al Cardarelli. Si è tenuti a pensare, anche se non siamo pagati da alcuno per “pensare” e tantomeno per "scrivere", che probabilmente in queste ore si sta organizzando la scorta per trasferire Contrada a S.Maria Capua Vetere, visto che domattina, con molta probabilità e assolutamente non per sentito dire dalla Stampa Nazionale, la famiglia ed il legale "avrebbero" appuntamento colà! (immagine: traslazione del corpo di San Tiziano)