La voce di Megaride

Gli ultimi giorni di... "Pompei"


Non sono bastate oltre 500 pagine di perizie cliniche... ed una semplice occhiata a colui ch’è ormai ridotto una larva, per valutare le condizioni di salute di Bruno Contrada, costretto contro la sua volontà e dignità, alla degenza nel reparto Palermo del Cardarelli di Napoli, peraltro non consono al suo status.Qualcuno che lo voleva consumato e spento, privo di lucidità, teme, forse, tutto questo baccano mediatico intorno al detenuto eccellente del quale, finalmente, l’opinione pubblica si sta interessando e sul quale, in tanti, cominciano già a rivedere il proprio affrettato giudizio? Tra la gente comune, infatti, numerosissimi iniziano a pensare, ad informarsi...ed a credere che probabilmente Contrada è il capro-espiatorio, la vittima di qualche oscura trama ordita da certi poteri occulti in un periodo storico italiano troppo confuso. Una pagina stracciata dal libro di Storia Patria, un’epoca imperscrutabile, inintelleggibile!Il solito “qualcuno”, forse, ha paura che si possa arrivare alla revisione del processo Contrada? Temiamo di sì, considerato che ad oggi non sono state ancora rese pubbliche le motivazioni della sentenza di Cassazione e - com’è ovvio - in assenza di queste motivazioni come potrebbe il reo Contrada, chiedere di avviare la revisione di un processo  del quale conosce e subisce solo la cruda sentenza? A chi fa paura, Bruno Contrada? Di chi dobbiamo aver paura, noi italiani?servizio di Marina Salvadore, riprese e montaggio Mauro Caiano per V.I.P.-Napoli