La voce di Megaride

Solidarietà autorevole a Bruno


A tutti i Colleghi ParlamentariOnorevoli colleghi, mi permetto rivolgermi alle Loro sensibilità per rispondere ad un dovere che avverto profondamente. Il Dr. Bruno Contrada, attualmente detenuto nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, si sta volontariamente lasciando morire senza chiedere una grazia che a suo parere, non sarebbe confacente allo status di Servitore dello Stato che egli ritiene aver servito sempre con tutte le sue forze.Non sta certamente a me sostituirmi alla Magistratura nel giudicare le responsabilità penali di questo Poliziotto che ha svolto ruoli di primo piano in molte importantissime inchieste sulla criminalità organizzata. Quello che, però, è noto a tutti è che, nei lunghissimi ed amarissimi processi a cui è stato sottoposto, è stato difeso con convinzione dagli uomini delle Istituzioni, a cominciare dai suoi Superiori e dai suoi collaboratori, ed è stato invece accusato da molti criminali conclamati, sovente divenuti “collaboratori di giustizia” dopo essere stati da lui inquisiti ed arrestati.Dovendo operare nella sua missione in un mondo molto difficile, ha certamente dovuto spesso pencolare sugli incerti confini tra legalità  ed illegalità, ma ha comunque pagato durissimamente: con una carcerazione preventiva lunga tre anni dopo un arresto nel giorno di Natale; con una serie interminabile di processi (peraltro non univoci, vista l’assoluzione piena conseguita nel primo giudizio d’Appello) in cui ha dovuto subire ogni mortificazione fino a non reggerne più l’onta con un tentativo di suicidio; con l’infinito strazio della sua famiglia; con la constatazione della devastazione del suo onore di Soldato che probabilmente è stata per lui la pena più grande; con l’attuale certezza di morire in carcere nell’infamia e senza nemmeno il conforto dei suoi affetti, che lo sta inducendo ad anticipare una fine la cui inerme attesa nella più triste delle solitudini è l’ennesima pena che deve scontare.Io credo, cari colleghi, che questo Stato che ha saputo essere tanto clemente con i suoi nemici da eleggerne taluni anche in Parlamento, nel quale l’assassinio di un suo intemerato Servitore come il Commissario Calabrese non ha prodotto manifestazioni di sdegno ma di accorata solidarietà nei confronti dei responsabili e che oggi giustamente si onora di avere promosso uno storico voto all’ONU contro la pena di morte, che ha prodotto senza troppe remore amnistie ed indulti, possa e debba essere clemente anche con un suo vecchio servitore, oggi inerme e senza futuro e che quand’era in servizio, per la sua opera svolta contro la mafia, in più occasioni, ricevette pubblici riconoscimento, encomi solenni e numerosi elogi (nella sua carriera ne aveva ottenuti più di una trentina) da personalità insospettabili come i Giudici Falcone e Imposimato e l’ex Capo della Polizia Vincenzo Parisi.Contrada ha già pagato pesantemente per le colpe imputategli e, di fatto, è – allo stato – condannato ad una pena che è peggio della morte e che si estinguerà forse solo con la morte.Di qui il mio fidente e deferente appello alle Loro Coscienze di rappresentanti di tutti gli Italiani, perché intercedano presso il Capo dello Stato e il Ministro della Giustizia a favore della grazia al Dott. Contrada.Cordiali salutiRoma lì, 2 gennaio 2007                                                            Carmine Santo Patarino0185 Roma Piazza San Silvestro Telefono 06/67606731 – Fax 06/6760965874011 Castellaneta (TA) Via San Francesco, 12 Telefono 099/8492181 Fax 099/8445014patarino_c@camera.it