La voce di Megaride

La tradizione dei primati del Sud


PARLIAMO DI INDUSTRIA SERIA: L’ANSALDOdi Antimo CeparanoNella Storia Industriale Italiana l’Ansaldo è indicata come realtà genovese. In parte, è vero. In parte, non è così. Per capire qualcosa bisogna andare indietro nel tempo. In modo specifico nella zona della Stazione Centrale di Napoli dove un buffo signore troneggia e resta impotente a vigilare su ladruncoli e prostitute, figli di una conquista da lui voluta e gestita da un re straniero, sgraziato ed arrogante. Dicevo che in quella zona, comunemente detta delle Case Nuove (‘e case nove) c’era la prima fabbrica di automobili creata in Italia, qualche anno
prima della FIAT e dell’Alfa Romeo, quest’ultima, creazione dell’ing. Romeo nativo di sant’Antimo (Na) e anche lui, da buon meridionale, meritevole di veri elogi ma privo di statue che ne ricordino l’autorevolezza (al contrario di chi, rubando Regni e macellando Popoli, è considerato il Padre della Patria). Da quell’antica fabbrica cominciò l’evoluzione industriale di un Sud sempre operoso e generoso, all’avanguardia, che di mutazione in mutazione portò ai cantieri Amstrong, alla S.E.N. (società elettrica napoletana) da cui sorsero in contemporanea  due rami, per farla breve, l’attuale ENEL e l’Ocren trasformata poi in Italtrafo e in ultimo Ansaldo. L’Ansaldo di Napoli ha subito un’evoluzione sostanziale e strategica che in un ventennio appena  l’ha portata a trasformare una parte del business in una realtà come l’Ansaldo Trasporti Sistemi Ferroviari che ad oggi detiene (dopo appena sette anni di presenza autonoma sulla scena mondiale) la gestione di circa il 20 per cento del teatro industriale del sistema trasporti  mondiale, ponendosi da pari a pari, se non superando colossi come la Siemens. Oggi, Ansaldo Napoli (ATSF) e Ansaldo Signal  sono sulla via di una fusione industriale,  per dare vita a una Multinazionale del sistema e del segnalamento dei trasporti progettualmente mai concepita prima d’ora. E’ il caso di dire che le Menti che regolano e che lavorano in un modo eccelso a tutto questo sono Meridionali e per di più campani: l’ing. De Luca e l’ing.  Roberti. Rappresentanti meravigliosi di una classe dirigente guida che comunque esiste e va valorizzata nonostante la tanto declamata “munnezza” che ci circonda.(immagine: ritratto dell'ing. Nicola Romeo)