La voce di Megaride

"Lo sbirro e lo Stato" di Lino Jannuzzi


Giovedì 28 febbraio alle ore 12.00, presso la Sala stampa della Camera dei Deputati (via della Missione 4) è stato presentato il libro del Senatore Lino Jannuzzi, “Lo sbirro e lo Stato”, edito da Koinè.Nel suo libro-inchiesta sulla sottile perfidia del potere, l’Autore ricostruisce quindici anni di guerra della Procura di Palermo contro i Carabinieri, prendendo in esame ed analizzando nel dettaglio il “caso Bruno Contrada”: «quindici anni – scrive Jannuzzi – di persecuzioni e di processi basati soltanto sulle calunnie dei “pentiti”, senza riscontri e senza prove».Alla presentazione del libro sono intervenuti, oltre all’Autore, l’On. Stefania Craxi, che ne ha curato la prefazione, e l’Avvocato Giuseppe Lipera, legale del Dott. Bruno Contrada."Demolire l'infernale macchinazione che ha portato a seppellire vivo Contrada, un fedele servitore dello Stato, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) , travolto dalle accuse pilotate di criminali incalliti".E' questo per Stefania Craxi, parlamentare di Forza Italia, lo scopo del libro scritto dal giornalista e senatore di Fi Lino Jannuzzi, "Lo sbirro e lo Stato" (edito da Koine'), su caso di Bruno Contrada, presentato nella sala stampa di palazzo Montecitorio."La verita', semplice e lampante -sostiene la Craxi- e' che Contrada e' la prima vittima di quel terzo livello, che dicono sia l'invenzione politica di Luciano Violante, che ha spostato l'attenzione dalla caccia ai mafiosi alla caccia ai politici loro presunti complici e grazie al quale, caso strano, sono stati colpiti avversari politici non allineati.Strumenti di questo cambiamento sono i pentiti che la Dia gestita da De Gennaro individua e sforna a getto continuo". E cita i processi ad Andreotti, Mannino, Musotto, Dell'Utri, Berlusconi, Mori, Carnevale.Stefania Craxi elogia l'autore del libro su Contrada: "E' l'atto di coraggio di un uomo, Lino Jannuzzi, che non si arrende di fronte all'ingiustizia e non esita a ricostruire i fatti cosi' come appaiono a chi li voglia giudicare senza preconcetti e senza secondi fini, mettendo in luce contraddizioni, interpretazioni di comodo, travisamenti che hanno portato alla condanna di un uomo innocente, prima vittima della corporazione costituita dai professionisti dell'antimafia".