La voce di Megaride

Eroi per caso


E' con viva emozione che comunico di aver vinto una piccola battaglia personale, grazie anche e soprattutto all'obiettivo impegno di Giuseppe Crosio dell'Archivio di Stato di Vercelli e di Enrico De Maria giornalista de "La Stampa".In breve: è stata tolta la salma di un partigiano dal mausoleo degli "eroi della Resistenza" dal cimitero della città di Vercelli. Si tratta di Felice Starda, partigiano comunista che il 7 maggio 1945 insieme ad alcuni suoi complici massacrò per motivi del tutto alieni dalla politica Luigi Bonzanini di 38 anni, le due nipoti Elisa e Laura Scalfi di 17 e 22 anni casualmente a casa dello zio, ed infine la paralitica settantenne Luisa Meroni soltanto in quanto testimone oculare dell'eccidio. Lo stesso Starda fu fucilato tre giorni dopo dai suoi compagni di partito che però fecero passare il suo omicidio come ennesima violenza fascista, per cui la moglie del delinquente fruì di un'apposita pensione vista la fine del "povero" marito. E così il corpo finì al mausoleo degli "eroi partigiani" ove rimase per più di sessant'anni non fosse che, riprendendo le ricerche di Crosio, parlai sulle "Pagine strappate della Resistenza" (Tabula Fati, Chieti 2005) anche di questa losca vicenda che il giornalista vercellese De Maria a sua volta riprese a grandi titoli facendo (ri)aprire il caso.Alla fine, dopo due anni di polemiche ed alcune sedute della commissione toponomastica del comune di Vercelli, la decisione è stata infine presa: e credo si tratti di decisione clamorosa in quanto molte altre storie simili dovranno essere in futuro considerate. I giornali locali hanno dato modesto risalto alla notizia, La Stampa a parte, dimostrando ancora una volta quanto sia difficile e pericoloso al presente "toccare i totem" come qualcuno ha detto.Mi piace concludere con una considerazione; da anni presento questi libri su certa Resistenza in giro per l'Italia ed in alcune - troppe - occasioni mi sono però sentito dire che "seminavo soltanto falsità per giunta decontestualizzandole": ciò che è accaduto a Vercelli è quindi la prova dell'esatto contrario di ciò che invece potrebbe essere soltanto un inizio di un nuovo capitolo della nostra storia, altro che "revisionismo".Lodovico Ellena