La voce di Megaride

Giustizia: diverse scuole di pensiero!


07/03/2008 – Roma - Trentennale anni di piombo con minaccia di morte
Quest’anno non è solo l’anniversario tanto caro ai sessantottini  ma è anche l’anniversario dell’epilogo sanguinoso in cui gli stessi hanno affossato il Paese ovvero gli “anni di piombo” sfociati in moltissimi eventi luttuosi che la nostra Nazione ha dovuto affrontare . Sono passati trent’anni da quando i terroristi portarono via alla famiglia Berardi il capofamiglia ed allo Stato un maresciallo della Polizia, il 10 Marzo 1978, davanti alla fermata del tram numero 5, ligio al dovere fino all’estremo sacrificio come tanti in quel periodo, colpevoli solamente perché credevano nei valori fondamentali della giustizia, del dovere e dell’amore per la propria Patria. Vorrei ricordare anche gli agenti della scorta dell’On Aldo Moro (anche per loro a giorni ricorrerà l’anniversario del barbaro massacro da parte delle Brigate Rosse in via Fani, ammazzati senza pietà: il perché non lo sapremo mai! Non è con l’uccisione di tutte queste persone innocenti che le cose sono cambiate. . Abbiamo faticato parecchio, noi vittime, per far rinverdire la memoria collettiva su quegli anni  e dopo trent’anni sembra che finalmente stiano avendo il giusto riconoscimento per il loro sacrificio… ma per qualcuno tutto ciò non va bene. Al sottoscritto, per via del  proprio impegno sociale atto a ricordare con la associazione  “Domus Civitas” che presiede tutte le vittime del terrorismo e della mafia, proprio in questi giorni sono arrivate via sms sul cellulare delle minacce gravi di morte…  ma il sottoscritto non indietreggia: sarà  all’altezza di quelli ch’egli vuole ricordare e dice agli anonimi “signori” che questa volta noi tutti non ci faremo trovare impreparati ma risponderemo colpo su colpo e troveranno pane per i loro denti.Bruno Berardi Presidente “Domus Civitas” Vittime del terrorismo e mafia 3295340474********************
di “Mambo” da Il Riformista – 8 marzo 2008- LA GRAZIA PER SOFRI E CONTRADA?Franco Corleone ha scritto una lettera aperta al presidente Napolitano, pubblicata dal “Manifesto” di ieri, per chiedere la grazia per Adriano Sofri. Corleone annuncia anche uno sciopero della fame. La richiesta è giusta e la condivido. Sciopero della fame no, ho problemi di salute, ma posso chiedere a Bettini, per ragioni analoghe e contrarie, di farlo al mio posto. La grazia a Sofri è una decisione matura. Qualunque cosa si pensi di quegli anni e dei protagonisti di una terribile stagione di delitti, Adriano Sofri ha pagato tanti di quei prezzi da rendere ragionevole, fuori da ogni retorica perdonista, un provvedimento di clemenza che lo liberi in via definitiva. Vorrei suggerire a Corleone e ai numerosi sostenitori della causa di Adriano Sofri un’altra vicenda che li ha affascinati meno ma che a me provoca la stessa indignazione. Il prefetto Bruno Contrada, ristretto in un carcere militare, è in pericolo di vita. La sua detenzione, anche in questo caso indipendentemente dall’opinione che si ha sulla sua colpevolezza, si sta rivelando una terribile punizione, una probabile sentenza di morte. Il prefetto Contrada è sostenuto da una campagna di stampa affollata solo da protagonisti di destra. Ha forse per questo meno diritto a un provvedimento umanitario**********************
Niente banali mimose, oggi, per Daniela, il magistrato nomen omen Della Pietra ma l’ennesima accorata istanza dell’avvocato Lipera in favore di Bruno Contrada, così rinnovata: “che l’Ill.mo Sig. Magistrato di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere conceda il differimento esecuzione pena per i gravissimi motivi di salute nell’interesse del dott. Bruno Contrada o in subordine la detenzione domiciliare.” Chissà, magari avrebbe gradito un apparecchietto acustico dell’Amplifon, data la ben nota sordità da cui pare essere affetta. Ora, a prescindere dal suo elevato e rigoroso incarico istituzionale, nel giorno in cui la Donna viene celebrata per le sue peculiarità del tutto assenti nell’Uomo che, solitamente, non si applica ai propri uffici con lo sforzo sincrono di entrambi i due emisferi cerebrali, come avviene per il “gentil sesso”, dalle donne della redazione di Megaride giunge a Daniela Della Pietra una preghiera a voler - da donna sensibile e colta quale la immaginiamo - manifestare almeno un educato cenno di ricezione di questa monumentale partita di istanze inoltratale da dicembre a marzo. Dottoressa Della Pietra, legata ai destini di Bruno Contrada c’è una tal pletora di cittadini italiani che, nel tempo, continua ad ingrossarsi; gente perbene che fa del proprio DOVERE di italiano il proprio vessillo, che paga serenamente le tasse e sopporta i costi esorbitanti della Giustizia poiché vuole credere nella bontà dei servizi e nell’applicazione corretta della Legge… GENTE SENZIENTE ALLA QUALE LEI NON PUO’ NEGARE LA SUA ATTENZIONE ED IL SANO CONTRADDITTORIO… SE NON ALMENO UNA RISPOSTA! GENTE CHE PREFERIREBBE ASSISTERE, NELLA REGIONE DOV’ELLA OPERA, AD UN ACCANIMENTO GIUDIZIARIO NEI CONFRONTI DEI REI DI STRAGE OVVERO DI COLORO CHE HANNO MASSACRATO IL TERRITORIO ED IL POPOLO CAMPANO, PIUTTOSTOCHE’ L'INFIERIRE CRUDELMENTE SU DI UN INOFFENSIVO VECCHIETTO AMMALATO E DIMENTICATO IN UN CARCERE MILITARE! PER GIUDICARE UN UOMO NON BASTA LEGGERE CODICI E CODICILLI, ORDINANZE E DECRETI. DIETRO LE CARTE C’E’ SEMPRE UN UOMO E S’E’ UNA DONNA A GIUDICARE NON PUO’ ESIMERSI DAL METTERCI QUELLA DOTE UNICA FEMMINILE CH’E’ IL BUONSENSO! BUONA FESTA DELLA DONNA, DOTTORESSA DELLA PIETRA!