La voce di Megaride

La Cina è vicina


di Marina Salvadore
Si fa presto, cari italioti, a chiedere al Governo di non partecipare, per protesta,
alle prossime Olimpiadi in Cina, ritirando squadre ed atleti. Ci si dimentica, sull’onda emotiva elevatasi dai gravi fatti del Tibet – peraltro non nuovi ma staticamente in emergenza umanitaria continua da lunghissimo tempo – che proprio chi è al governo tuttora, nella passata campagna elettorale eppoi, ancora amplificando il concetto de “La Cina è vicina”, nel settembre 2006 con un’inutile carnevalata sul territorio giallo, ridondante di tutto il seguito imprenditoriale e politico italiano, stringeva mani e affari con terribili kapo’ dagli occhi a mandorla, per il ridicolo rilancio di un’economia italiana già defunta ed imbalsamata da anni! Ben prima di quel "prete spogliato" di Prodi anche il vicere’ campano Bassolino – stessa “squola di pensiero” – con un seguito immane di zombies rigenerati dai sepolcri imbiancati dell’imprenditoria napoletana (questa, defunta almeno dal 1861) invadeva la Cina, stringendo anche lui mani e… non si sa bene quali “affari” produttivi per il vicereame, già invaso e ulteriormente devastato, dopo i Savoja, dai cinesi. Da questo foglio abbiamo più volte trattato del profetizzato “pericolo giallo” e, certamente, da buoni “affricani” – come ci definivano i piemontàrd 150 anni fa – scevri da ogni forma di razzismo. Semplicemente, l’attualità sui temi che ci stanno a cuore quali i diritti umani e quelli degli animali, le nostre misere condizioni economiche ed il nostro patrimonio identitario ulteriormente sconvolti da certi usi e costumi dei nuovi invasori cinesi, a cominciare dalla loro MAFIA, ci segnalavano cose orripilanti che avrebbero meritato la censura mondiale, l’embargo; insomma una misura concreta di autorevole fermezza politica che – caso strano – l’occidente con i
suoi governi evoluti non ha lesinato ad altri paesi e popoli meno pericolosi e molto più piccoli della sconfinata Cina. Abbiamo trattato e MAI DIMENTICATO delle neonate cinesi, milioni, partorite e gettate in strada a morire con ancora il cordone ombelicale attaccato al cielo d’oriente, dei detenuti cinesi usati come fornitori di organi vitali per trapiantati occidentali a bassissimo costo nelle cliniche a sette stelle dei mandarini… abbiamo detto di interi borghi contadini con la gente dentro, dei quali hanno cancellato la geografia e la vita per deportarne greggi come barboni altrove, soltanto per divergere il corso del grande e fertile fiume giallo con una pericolosissima diga che provocherà futuri disastri eco-ambientali… degli orsi vestiti di una gabbia su misura, attaccati con un grosso ago infilato nell’addome ad una perpetua ricarica automatica di bile, miracolosa per certi farmaci fuorilegge… dei cani scuoiati vivi al mercato per farne pelliccette per i capi più trandy dei nostri stilisti e di quelli vivisezionati nelle cucine
dei celebri ristoranti (anche nelle nostre città) laddove i N.A.S. dei Carabinieri impallidiscono quando ci vanno per controlli!… Abbiamo scritto dei tanti piccoli schiavi di 7… 8 anni, che lavorano 18 ore al giorno nei sottoscala dei mille e mille laboratori clandestini sul nostro suolo, colà sopravvivendo, senza mai vedere la luce del sole… dei tanti piccoli artigiani nostrani che hanno dovuto chiudere l’attività perché fagocitati dalla perversa “industriosità” non fiscalizzata dei cinesi di cui prima, con un occhio particolare – tra l’altro – all’elevata letalità di materie prime usate nella produzione di capi d’abbigliamento, calzature, cibi, farmaci e “belletti”. Le antiche glorie del porto di Napoli, grazie all'amministrazione bassoliniana, gettate nella monnezza, ora che il Porto è gestito dai cinesi ed i napoletani vi lavorano da schiavi "camalli", nel più felice connubio criminale che Polizia e GdF faticano ad arrestare.  Ma il governo italiano è cieco: fa le sue belle moratorie umanitarie contro la pena di morte e non sa che in Cina è richiesto ai familiari dei giustiziati, il costo della pallottola adoprata nell’esecuzione della pena!
Ora, fingeranno di schierarsi dalla parte del Dalai Lama, ma solo perché Sua Santità, in virtù della sua fede autenticamente pacifista, animista – come Gandhi, del resto – gli ha tolto il sassolino dalla scarpa, non essendo Egli autorizzato dal suo Bodisattwa a chiedere il boicottaggio delle Olimpiadi o altre misure concrete di reazione o di offesa al nemico. Magari, però, il Dalai Lama – nella sua qualità di Uomo del Tibet e non di Spirito Incarnato – confida sommessamente nell’aiuto di qualcuno… di quelli cui ha dispensato amicizia, bene, pace. In dicembre il Dalai Lama non è stato neppure ricevuto in forma ufficiale dai nostri evoluti, civili, umani “politicanti” di sinistra e di destra… che se la facevano sotto per le eventuali ritorsioni del governo cinese. Vergogna!
Dopo tutto ciò, credete voi, ingenui e cazzimmisti italioti, che qualche occidentale “evoluto” si premurerà di prendere posizione contro quell’orribile Impero alieno che è la Cina? Le Olimpiadi sono, sin dall’antichità, il più bel simbolo della concordia tra i Popoli: ad Olimpia, per l’occasione, si sospendevano anche le guerre in corso… Gli atleti, poi, sono ancora quelli del “mens sana in corpore sano”… o sono anche loro prodotti dell’economia nazionale? Ecco, al di là di squallide vicende di doping e sponsors, ci vorrebbe un miracolo prettamente laico: che siano tutti gli atleti del mondo a ritirarsi dalla competizione! Utopia pura anche questa? Sì, lo ammetto! Gli sponsor, collegati all’economia, non perdonano! Allora, chiedo scusa a Gesù Cristo anche se non ve n’è bisogno poiché Egli è uno dei Grandi Bodisattwa reincarnatisi in questa “Umanità”... mi sa che il permesso dovrò chiederlo al Santo di Legge, Pietro... e mi prendo un intervallo dal mio monoteismo, facendomi momentaneamente buddista. Così facciano, s’è vero il battesimo di Carità di ogni monoteismo, tutti i Cattolici, gli Ebrei ed i Musulmani. Siamo o non siamo “spiriti guerrieri”, abituati al sangue e specializzati  proprio in guerre di religione? Ovvio, per i più stretti osservanti, se il Dio Danaro acconsente... se la "solidarietà" come l'intendono è pagante!