La voce di Megaride

Pasqua di pietra


di Marina Salvadore
Buona Pasqua, Daniela! Sia per te Pasqua di Resurrezione e, per conseguenza, risorgano con te gli UOMINI che al pari di un’ amazzonica vedova nera trattieni tra le otto zampe pelose che la Giustizia ti donò con una toga: nera, anche quella!… nera come il lutto, come il saio e il cappuccio dell’arciconfraternita del SS.Crocifisso nella processione dei MISTERI del venerdì santo di Sessa Aurunca… nera come la notte più nera e disperata, carica di tribolazione, prima dell’esecuzione di una condanna a morte.Ho cercato di te immagini in internet: volevo guardarti in faccia… conoscerti, studiare le pieghe del tuo volto… indagare il tuo sguardo, la tua bocca… non so se hai le carnose labbra generose delle donne del Sud o se il tuo sorriso somiglia al ghigno di una fessura da salvadanaio… non conosco la luce del tuo sguardo, per capire se guardi o VEDI… Non so nulla di te, a parte il fatto che sei una donna. Come me!… Allora, mi chiedo se “senti”, se percepisci come me, facendo lavorare all’unisono i due emisferi cerebrali – peculiarità divina di sole noi femmine – in ogni emanazione della tua personalità… della tua autorevolezza siglata da un titolo, da un freddo prefisso che precede il tuo nome di fronte alla plebe che amministri, autorizzata dal dio laico che… a differenza del Grande Giudice DIO… non pesa i cuori e l’anima sulla bilancia della Giustizia ma, unicamente, la RAGIONE dell’uomo… troppo spesso invalidata perché sedotta dall’intelletto del DIAVOLO.
Un grand’Uomo dopo Gesù Cristo, un tal Karol Wojtyla… operaio e cavatore di pietra in Polonia… un bel giorno, pregando DIO per tutti noi fu illuminato nell’estasi – ch’è propria dei semplici, più cari al Signore – e dichiarò che “DIO E’ FEMMINA”, rintracciando nella massima ESSENZA dell’uomo… nel suo più alto giudice… quel potere di CARITA’, COMPENETRAZIONE, PIETAS, che appartiene SOLO alle donne… dalla più “carnale” Maria Maddalena alla più elevata Vergine Maria. Ciò, ad indicare… l’umile Karol del più sperduto paesucolo della Polonia, cresciuto a patate lesse ed a patate arrosto… che la DONNA non è solo l’”AVVOCATA NOSTRA” Maria ma è anche IL GIUDICE… poiché Ella, con il suo cuore e la sua anima materna… creatrice, fattrice…  è la SOLA detentrice di CONSAPEVOLEZZA. PURA! Perché la donna che sa essere diabolica più di quel meccanismo semplice, idraulico, ch’è il maschio… ha sviluppato coscienza tale da decidere se essere sedotta o meno dal demonio. Soprattutto, sa come essere diabolica col Diavolo, per liberarsene!… Sarà per via di quel marchio atavico della famosa mela di quel lontano giorno nell’Eden. Non ci è dato saperlo. Certamente, con la sua repentina calata agli Inferi del Peccato, Eva si è riscattata con slancio dinamico… quasi rimbalzando sul fondo del barile… ed ha preso coscienza dei suoi demoni… ma anche dei suoi angeli… dei suoi “DEVA” costruttori, dell’anima del mondo! Ha partorito, è vero, con dolore per millenni…. ma ha pagato il suo debito: la MADRE, la fattrice, l’avvocata… la quintessenza del DIO misericordioso… si è liberata delle sue parti di argilla… ha conservato il SALE della SAPIENZA ed è divenuta LUCE di SAPIENZA: AMORE! Amore e motore dell’Umanità.
Di te, ripeto, non ho trovato immagini in internet e sono anche curiosa di scrutare il tuo volto ma… so che sei una DONNA, Daniela, e vorrei comprendere di te molte più cose di quelle che vorrebbe interpretarne il collegio difensore di Bruno Contrada. Vorrei capire cosa si agita nel tuo cuore quando assisti al dramma di un Uomo, alla sua agonia… Quando sai che dipende da te porgergli, come al Cristo in croce, la spugna imbevuta d’acqua per dissetarlo… ed invece sadicamente, come il centurione romano, gli porgi l’aceto e lo trafiggi al costato con la lancia, per farne cessare i palpiti ansimanti, sordi stantuffi, dei polmoni oppressi dalla crocifissione e dal peso di quel corpo che vuol vincere, testardo, la gravità… forse perché il suo rantolo ti martella i timpani, il cervello, la coscienza. Nel tuo silenzio agghiacciante, nella tua indifferenza burocratica, tra le tue braccia di marmo, sul tuo petto togato un vecchio Gesù Cristo che avrebbe tanto da insegnarti… da esserti Rabbi… Maestro nella vita e nella professione… sta MORENDO. E tu osservi, asettica, imperturbabile… non un sussulto non un moto involontario. Anche sulla croce di quel vecchio c’è scritto un I.N.R.I…. Sai che vuol dire? No, non tacciarmi di fanatismo religioso… I.N.R.I. vuol dire che le INIQUITA’ NON RESTERANNO IMPUNITE…. E, solo DIO ch’è il più alto GIUDICE, saprà decidere dell’uomo che stringi tra i  faldoni della burocrazia, sulle ginocchia dei tuoi superiori; tra le leggi fatte dagli omuncoli e la giustizia applicata a seconda delle stagioni del potere. Non c’è una tua sola immagine in internet, su un giornale… cara Daniela… ma hai conquistato la celebrità e ti auguro fulgidi successi, come fulgidi sanno essere i fatui e vanesi capolinea terreni. Sei talmente importante che… persino nella Via Crucis di Benedetto XVI al Colosseo, in questo venerdì santo di passione, in mondovisione, hanno parlato di te – ti ho riconosciuta - commentando ad una stazione l’applicazione della Giustizia del tuo collega ed alter ego Pilato.Buona Pasqua, Daniela Della Pietra!