La voce di Megaride

AH!L'ITAGLIA!


di Marina SalvadoreNon cedo alla seduzione della pubblicità che propone nuovi eroi e martiri… preti spogliati e predicatori dall’occhio vitreo del serpente. Non sopporto lo stile Vintage della politica in questa
campagna elettorale: pullover di lana tarmati ma rilavati col Perlana! Tra un lifting e l’altro i soliti vecchi mostri papponi si rituffano nella stessa minestra, sulla stessa torta ammuffita, calzando guanti di lattice anti-impronte. Il nuovo corso avrebbe previsto facce nuove e mani nude. Ciò ch’è più triste è che a pretenderle doveva essere il Popolo Italiano, rimasto invece silente, annoiato e “comodamente anarchico”… del resto, la pagnottistica e quieta anarchia è suggellata dall’impossibilità del Popolo di scegliere i propri rappresentanti da mandare in Parlamento. Si ha la netta sensazione che la Nazione – quella che i politicanti insistono nel chiamare volgarmente “Paese” – sia una pura astrazione dal suo Popolo così ridotto a Popolazione: parassiti e amebe su fauna e flora di quel che era il “giardino d’Europa” ed è, attualmente, la “discarica d’Europa”, governata da vecchie zoccole, bisce e ragni pelosi, di nuovo scesi in una finta competizione elettorale. Che siano di centrodestra o di centrosinistra non se ne coglie la differenza, talmente si assomigliano nell’arte di praticare la Partitica, dimentichi della Politica… come in un' eterna partita di derby nel campionato di calcio. Negli ultimi decenni italioti, l’Italia s’è lasciata defraudare di tutte le sue peculiarità sovrane. Con la scusa del Mercato Comune, dell’Europa; concetti sovraccarichi di falso progressismo, di globalizzazione, di italiano o italico non resta più niente: svenduta quando non regalata la nostra identità, insieme alle nostre eccellenze. Si è cominciato con i marchi alimentari più importanti, dalle acque minerali alla pasta ai caseari ai dolciumi quando il “doc” non era ancora d’obbligo e il “dop” manco esisteva. Quelle nostre glorie nazionali, da lungo tempo, sono ora prerogativa di gruppi, perlopiù francesi o svizzeri. L’Italia era naturalmente una Nazione a vocazione agricola e turistica. Dagli anni 60 in avanti l’edilizia e l’”industrietta” hanno massacrato il territorio con il mai cessato impegno, tutto politico, di rubare terreni all’agricoltura per renderli grottescamente edificabili, in un’eterna “riminizzazione” che ha finito, come una slavina, col divorare le coste e ad ammazzare anche l’economia marinara, con ulteriori botte anche al turismo…il Ministero Turismo e Spettacolo fu addirittura abolito… A parte la disgrazia successiva dell’Euro, del moltiplicarsi degli enti locali, eccetera, se ora ci ritroviamo così
poveri è perché non produciamo più quanto necessita al nostro fabbisogno e quanto all’estero era delle nostre specialità enormemente gradito: importiamo tutto… dalle banche nordeuropee ai pomidoro e aglio e frutta cinesi. Restituire l’Italia all’Italia; questo dovrebbe essere l’impegno di una serie campagna elettorale e di un Governo fine a se stesso! Tremo per le sorti dell’Alitalia, ultima nostra gloria nazionale, autentica eccellenza. Gli “scazzi” di Alitalia non sono una novità degli ultimi mesi: l’affondamento della compagnia di bandiera è iniziato molti anni fa ed in perfetto stile all’italiana, quando presero a moltiplicarsi le pregiate scrivanie dirigenziali per le cariche politiche e amministrative, le consulenze e quanto altro, a danno del qualificatissimo personale operativo che, composto da specialisti altamente qualificati e addetti ad un servizio altamente professionale, fu letteralmente schiacciato dal peso di tutte quelle scrivanie eccellenti.Si preferiva pagare profumatamente le poltrone di una pletora in progressione geometrica di raccomandati eccellenti piuttostoché ampliare e remunerare l’organico operativo, unica eccellenza della compagnia poi detta “di bandiera”. Una bandiera, come quella nazionale che non garrisce più al vento, ch’è diventata una mappina con la quale mani zozze continuano ancora a pulirsi il grasso della sugna che cola. Anche in questo caso il Popolo Sovrano se lo prende in quel posto, non godendo di potere decisionale. Si sono lanciati referendum dei più disparati… sui più disparati temi, allora perché non aggiungere un’altra scheda il 13 e 14 aprile a quelle previste per la salita al soglio pontificio dei soliti vecchi papponi? Perché non lanciare un referendum su ALITALIA, chiedendo agli italiani se e come intendono salvare la compagnia? Trattandosi di aviazione la si potrebbe gestire ministerialmente con la DIFESA, area aeronautica, prevedendone un settore civile, così come dalle FINANZE dipendono l’arma della GdF ed i civili…Oppure, la si potrebbe rendere PUBBLICA mediante sottoscrizioni azionarie di cittadini italiani residenti…Oppure, risanarla attraverso i milioni e milioni di euri risparmiati abolendo le Regioni e richiedendo il risarcimento danni ad amministratori pubblici e privati che, pagati a peso d’oro per anni, hanno fallito le loro “mission”, nel pubblico e soprattutto nel privato! "RIALZATI ITALIA"?... "SI PUO' FARE"? ..ma.. FACITEME 'O PIACERE... seh...seh!!!