La voce di Megaride

Appello di Romano Contrada a Giorgio Napolitano


 L’avv. Romano CONTRADA di anni 72, ex funzionario SIP in pensione, oggi invalido al 100 per cento, intervistato domenica scorsa a Napoli da una tv locale, dopo il convegno in ricordo di Enzo Tortora, ove ha partecipato come semplice spettatore, ha rilasciato la seguente dichiarazione:“… io spero che i magistrati italiani, quelli giudicanti e quelli di sorveglianza, si ricordino che nella nostra Costituzione non è ammessa la pena di morte, sia pure dilazionata nel tempo”ed ha poi aggiunto:“Mio fratello Bruno è stato condannato a morire in carcere; è  molto malato, quindi gli resta poco da vivere, come del resto anche a me. Quindi io mi appello al Capo dello Stato e penso che dovrebbe avere un momento di riflessione, pensare …  e …  liberarlo, perché Lui ha la possibilità di salvarlo. Io ho conosciuto Giorgio Napolitano 30 anni fa in un piccolo bar di Napoli a via De Pretis. Lui mi offrì un caffé, senza conoscermi, perchè io ero un dipendente della SIP, ora vorrei che Lui mi offrisse la speranza di salvare la vita di mio fratello”.Avvocato Giuseppe LIPERA