La voce di Megaride

Contrada: una questione di donne!


di marina salvadoreQuesto forte e generoso Sud non a caso d’esoterica impronta matriarcale, nei suoi miti femminili 
fondanti e nella leggenda che riflette la realtà senza scadere nell’illusione fiabesca ,  partorito per generazioni da madri che vanno da Partenope a Michelina De Cesare, la brigantessa, non si smentisce mai. L’intelligenza del Sud è femmina, è un’anima libera, fuori dagli angusti schemi mentali, inarrivabile, imprendibile; cosa, questa, che ha  suscitato nei millenni la naturale impotente ritorsione di troppi misogini odissei.  C’è in molte donne del Sud quella scintilla di fuoco eterno che arde sulle are consacrate agli dei. Rare Sirene e Brigantesse ancora  si rigenerano, tramandandosi un codice genetico di natura che può dirsi extraterrena, in conflitto perenne con le cose del mondo quali il Potere, la  Sopraffazione, la  Menzogna. Abituate a difendersi, sono più coraggiose e leali  e di buonsenso rispetto ai “potenti”. Spesso, nel lassismo della società attuale, queste frizzanti personalità sono trattate alla stregua di “rompiballe” in virtù della tenacia che mettono nella difesa delle idee e dei diritti umani e non è raro che vengano ostacolate quando sono in carriera, perché danno fastidio all’egemonia imperante del pressappochismo generalizzato dei conductor regali. Per il nostro spodestato “Re Ferito” Bruno Contrada, imprigionato dal rivale Genio del Male nelle buie segrete del “Segreto d’Italia”  una brigantessa di Lagonegro, sua sponte, è scesa in campo a sua difesa, munita del bastone della verità, della spada  della generosità, del  pugnale della competenza, dello schioppo del coraggio . La dottoressa Agnesina Pozzi , come buona parte degli italiani, segue nell’ombra della sua normale quotidianità di medico gli sviluppi del caso Contrada da lungo tempo - con scienza e coscienza - ed ha messo a disposizione del Collegio Difensivo la sua competenza  professionale e, principalmente, la sua  cristallina caparbietà nella difesa dei diritti umani. L’avvocato Lipera ci informa di aver ricevuto, come gradita sorpresa nel simbolico giorno della festa della Repubblica questo illuminante messaggio: “Essendo da anni una CTU del Tribunale di Lagonegro (PZ), più volte ho constatato che, in tante decisioni che ho ritenuto inopportune, per non dire  francamente ingiuste (scusandomi per il bisticcio di parole) la responsabilità non è certo del Giudice adito. Il Giudice non è un medico ed  è “costretto” a fidarsi di noi. L’Autorità adita, formula ipotesi, esprime giudizi e pareri, o emette sentenze che concernono la sfera sanitaria,  in base a ciò che noi, medici,  porgiamo; ciò avviene in forma più o meno articolata, più o meno chiara, più o meno comprensibile a chi, invece, ribadisco, medico non è, ma ha, altresì, il diritto di ben comprendere, non solo, le summae pathologicae ma anche, e soprattutto, le ripercussioni che il  suo giudizio avrà su quel particolare ed unico periziando.  Unico e particolare essere umano, qualunque  crimine abbia commesso, direttamente o in concorso “esterno”. Non le nascondo che moltissime volte mi è toccato l’ingrato compito di “contestare” Colleghi; naturalmente li rispetto per principio, per educazione in famiglia e mia forma mentale, ma troppo spesso mi sono resa conto che parecchi di loro non permettono all’Autorità di ben comprendere, limitandosi a fare una sterile elencazione di patologie, sic et simpliciter, che  poco significano,  e ancor meno garantiscono al Giudice il diritto di capire; e al periziando il diritto di essere equamente giudicato.” Seguiva, poi, una competente perizia clinica che abbiamo pubblicato integralmente in rete: www.vocedimegaride.it/Drssa Agnesina Pozzi.htm  Da donna a donna, sulla medesima rotta di pensiero e di cuore, l’altrettanto tenace e bella Grazia Coco, avvocato dello Studio Legale Lipera, provvedeva ritualmente come di seguito: “… CHIEDE che il Sig. Magistrato di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere conceda il differimento esecuzione pena per gravissimi motivi di salute nell’interesse del Dott. Bruno CONTRADA o in subordine la detenzione domiciliare.Allegati: 1)      nomina del 17/5/2008; 2)  nota Avv. Giuseppe Lipera del 2/6/2008; 3) relazione medica redatta nell’interesse del Dott. Bruno Contrada dalla Dott.ssa Agnesina Pozzi del 2/6/2008. - Con ossequi Avv. Graziella Coco”. Ora, non ci resta che sperare che in questa pagina rosa dell’odissea Contrada voglia finalmente calarsi anche Daniela Della Pietra, giudice di sorveglianza di S.Maria Capua Vetere, infine risvegliata alle sue origini sacre di donna dal canto lontano delle sue perdute e ritrovate sorelle sirene e brigantesse del Sud. ********Vi segnaliamo caldamente il blog di Agnesina Pozzi http://agnesepozzi.splinder.com/ per rendervi conto della sua tempra.