La voce di Megaride

Contradeide: ultimi capitoli


OGGETTO: RELAZIONE MEDICA   per il Dr.Bruno Contrada
In seguito a mandato conferitomi dallo Studio Lipera nella persona dell’Avv.to Dr.Giuseppe Lipera e della Dr.ssa  Avv.ssa Graziella Coco, in data 23 Giugno 2008 mi sono recata al Penitenziario di S.Maria Capua Vetere (CE) a visitare il mio paziente Dr.Bruno Contrada; i documenti sanitari che qualche giorno addietro analizzai, pur avendomi allarmata e spinta ad intervenire in suo favore, non solo dal punto di vista umano ma soprattutto dal punto di vista medico, non danno assolutamente contezza, e per difetto, delle reali condizioni del paziente, de visu. Il Dr. Bruno Contrada appare in una condizione di estrema precarietà psico-fisica. L’andatura è incerta e vacillante, il dorso curvo, l’aspetto decisamente sciatto (capelli lunghi e barba incolta); segno, questo, di un gravissimo stato depressivo e di un’abdicazione pressochè totale al suo mostrarsi in pubblico, solitamente decoroso, elegante, com’era negli anni scorsi. L’espressione del viso nell’insieme, ma soprattutto dei suoi occhi, narrano dell’estrema sofferenza che quest’uomo è costretto a patire, contro ogni principio costituzionalmente e umanamente sancito, sebbene nello sguardo ci sia anche la forza di chi non si arrende.La pelle è assolutamente disidratata e l’indice di massa corporea è negativo (63kg) per la sua statura  (mt1,75), con una ipotrofia globale della massa muscolare e una completa assenza del pannicolo adiposo; segno, questo, di uno stato di profonda denutrizione. Fanno quasi impressione quelle lunghe mani scarne.  Gli abiti infatti che indossa risultano molto “ampi” e, nonostante la cintura dei pantaloni sia ben stretta fino all’ultimo passaggio delle asole, ho potuto constatare che questi tendono a cadergli. L’addome è completamente incavato, senza alcun segno di grasso sottocutaneo. Il colorito è pallido, l’eloquio lento e affaticato ed è percepibile una discreta dispnea, attestata anche da “tirage” al giugulo e negli spazi intercostali. La frequenza cardiaca è bassa (58b/m); tanto la pressione sanguigna  (120-75) quanto la glicemia (che spazia dai 40mg a 200mg) sono estremamente instabili e soggette ad oscillazioni pericolose. Ciò non fa che confermare quanto da me già relazionato ed acquisito agli atti per quanto concerne lo stress inflitto dal regime carcerario; regime che, ribadisco, è del tuto INCOMPATIBILE con le condizioni di salute del Dr.Contrada. Avendo constatato questa situazione drammatica ho ritenuto di consultare il diario clinico e conferire con il mio collega addetto al penitenziario. Gli facevo notare che dalle ultime analisi fatte all’inizio di Giugno c’erano dei parametri che  URGENTEMENTE occorreva monitorare e che erano passati del tutto inosservati: 1) un abbassamento della sideremia a valori di gran lunga inferiori al livello minimo 2)  un abbassamento delle piastrine 3)  una proteinuria. Puntualizzavo al Collega che l’abbassamento delle piastrine   e del ferro nelle persone anziane possono essere non solo la spia di una pericolosa  inibizione midollare..facendo intendere al collega  (e senza esprimermi chiaramente per non turbare il Dr.Contrada, presente) che anche patologie tumorali possono comportarsi in questo modo subdolo. Ho lasciato alla sua professionalità la scelta delle indagini da fare in merito, oltre a quelle che ho espressamente richiesto e dalle quali dipende il prosieguo di ulteriori; certo è che la situazione non può essere affatto sottostimata. Con sconcerto ho appreso dal Dr.Contrada che sebbene gli si riconosca la  gravità delle patologie, gli si impone anche di restare in carcere perché il regime carcerario non ha ancora raggiunto, per lui, i limiti dell’umana tollerabilità; non so chi ha fatto tale affermazione ma, qualora plausibile, meriterebbe senz’altro il Nobel per la medicina: la scoperta dei parametri che possano indicare i “limiti dell’umana tollerabilità”. L’intero mondo medico, (a cui mi sono appellata con una dichiarazione sul TG2 delle 20,00 dello stesso giorno), tace attonito e sconvolto: nessuno, dico nessuno, dei miei colleghi e credo anche nessuno dei luminari appellati pubblicamente, è in grado di stabilire alcunchè in merito. Forse bisognerebbe chiederlo ai Cinesi che di torture sono stati specialisti nei secoli addietro. Come per Anna Maria Franzoni  hanno inventato lo “psicoradiografo” per radiografare precisamente la psiche e scoprirne zone di luce, di ombra e penombra, albe e crepuscoli; come hanno stabilito per lei la sintassi del dolore (come affermo nello scomodo e censurato libro di M.G.Torri  Cogne l’enigma svelato, quale autrice “a latere” e per i commenti medici alla perizia Viglino), così per Bruno Contrada qualcuno ha  scoperto i parametri per i limiti dell’umana tollerabilità e li stabilisce non sulla propria pelle, ma su quella di un  altro essere umano; che DEVE, per forza di COSE, restare in carcere; sebbene in grave pericolo di vita e con seri rischi per la sua salute. Senza considerare l’accanimento su una veneranda età di quasi ottant’anni. Esiste, mi chiedo, un limite all’accanimento su questo povero vecchio inerme? Che cessi!CONCLUSIONI/… (segue minuziosa descrizione delle patologie accertate che a salvaguardia della privacy del dott.Contrada evitiamo di pubblicare, poiché di pertinenza dell’Autorità)……. completamente INCOMPATIBILE con QUALUNQUE REGIME DETENTIVO. La sua ulteriore permanenza in carcere, non solo peggiora le sue già gravi condizioni (prova ne è l’abbassamento delle piastrine, del ferro e la proteinuria sopraggiunti) ma lo mette a serio rischio di vita. Di tanto accanimento si dovrà rispondere non tanto davanti agli uomini, quanto davanti a Dio, Giudice Supremo. Egregi Avvocati, vi esorto a porre in essere tutte le azioni possibili per interrompere  con ogni mezzo ed in tempi brevi il supplizio inferto a Bruno Contrada. Che cessi! Se ancora la medicina non ha stabilito “i limiti dell’umana tollerabilità” del regime carcerario, esisterà pure un limite, per qualcuno, all’umana disumanità. In scienza e coscienza. -  24 Giugno 2008 -  Dr.Agnesina Pozzi*********Al Cav. On.le Silvio Berlusconi Capo del Governo / Alla Direzione Sanitaria Carcere Militare Santa Maria Capua Vetere (CE) /  Al Comandante O.P.M. Carcere Militare Santa Maria Capua Vetere (CE) /  Alla Direzione Sanitaria Ospedale Militare “Celio” ROMA / All’Ufficio del Magistrato di Sorveglianza Santa Maria Capua Vetere (CE)
Rimaste sino ad oggi inevase anche le ultime istanze inviate ai Segretari di Stato, Ministro della Difesa e Ministro della Giustizia, agendo in difesa e nell’interesse del Dott. Bruno CONTRADA, ex Dirigente Generale della Polizia di Stato, ci vediamo costretti a rappresentare la drammatica situazione al Signor Capo del Governo, unico che riteniamo a questo punto in grado di ascoltare, comprendere il grido di dolore ed operare conseguentemente ed in fretta. Ci perviene ulteriore ed ennesima relazione medica preparata e redatta dal medico Dott.ssa Agnesina Pozzi, a cui abbiamo conferito mandato di visitare e relazionare sulle attualissime condizioni di salute del nostro difeso, Dott. Bruno CONTRADA, prigioniero nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Anche secondo il sanitario interpellato, Bruno CONTRADA è completamente incompatibile con qualsiasi regime detentivo (v. allegata relazione medica della Dott.ssa Pozzi, qui è da intendersi ripetuta e trascritta), essendo, come è noto, anziano, gravemente ammalato ed in serio pericolo di vita. Il medico - elencate tutte le malattie di cui è affetto il carcerato (grave stato di denutrizione/disidratazione; cerebrovasculopatia cronica aterosclerotica/malacia vasale; atrofia corticale; ipodensità in sede occipitale destra; deterioramento organico psichico con grave componente ansioso-depressiva: ipertrofia del ventricolo sinistro; aterosclerosi bilaterale dei tronchi sopraortici; ipertensione arteriosa in labile compenso farmacologico; con frequenti lipotimie/TIA broncopneumopatia cronica; diabete mellito adulto in labile compenso dietetico; neuropatia ottica di natura ischemica ed emianopsia; neuropatia diabetica; microangiopatia diabetica retinica; atopia con manifestazioni cutanee generalizzate e respiratorie; broncopneumopatia cronica; calcolosi della colecisti; gastro-duodenopatia erosiva; adentulia subtotale con difficoltà masticatorie e digestive; lesione della cuffia dei rotatori braccio dx; poliartrosi; ipertrofia prostatica in fase di scompenso detrusoriale da monitorare per l’insorgenza di piastrinopenia e sideropenia (rilevate in corso della visita del 23/6/2008); proteinuria (insorgenza di nefropatia diabetica/insufficienza renale iniziale? da monitorare, rilevata nel corso della visita, idem;) - riferisce “dell’estrema sofferenza che questo uomo è costretto a patire” nonché “della sua estrema precarietà psico-fisica”, rilevando infine l’insorto abbassamento della sideremia, delle piastrine e una proteinuria. Ciò posto, non possiamo che ribadire, anche con la presente, l’urgenza e la assoluta gravità del caso, che richiede oggettivamente immediati provvedimenti finalizzati a curare l’ammalato Bruno CONTRADA, alleviargli le sofferenze, contrastare seriamente lo stato di pericolo di vita in cui versa: non chiediamo l’impossibile, ma almeno l’immediato trasferimento all’Ospedale Militare del Celio di Roma, alla cui Direzione Sanitaria è inviata la presente perché riscontri in tempi immediati quanto sin qui lamentato, contattando se occorra l’Infermeria Speciale Militare di S.M.C. Vetere e, ove interpellata, provveda, di concerto con l’Organizzazione Penitenziaria Militare, alla immediata segnalazione alle Superiori Autorità Governative. * * *Copia della presente, per mero scrupolo, tanto immaginiamo già la fine che farà (V., sempre in allegato, ultima ordinanza reiettiva del 19/6/2008), viene trasmessa all’Ufficio del Magistrato di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere, per il rituale ed ennesimo rigetto della richiesta di differimento esecuzione pena o in subordine di detenzione domiciliare per gravissimi motivi di salute, così come per Legge. Si allegano: 1) relazione medica 24/6/2008 della Dott.ssa Agnesina Pozzi; 2) ordinanza reiettiva del 19/6/2008 del Magistrato di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere. Con ossequi,  Avv. Graziella Coco -  Avv. Giuseppe Lipera