La voce di Megaride

Contradeide: tragedia epica


Giovedì 3 luglio alle ore 9,00 davanti il Tribunale di Sorveglianza di Napoli si terrà l’udienza per decidere sulla liberazione o la detenzione domiciliare dell’ex  D. Generale della Polizia di Stato, ancora recluso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.***** Spett.le Studio Lipera nella persona dell’Avv.to Dr.Giuseppe Lipera e della Dr.ssa Avv.ssa Graziella Coco, giusto
mandato conferitomi, vi prego di sottoporre alla cortese, qualificata, attenzione della Sezione Medica del Collegio Giudicante quanto segue: le condizioni di salute del paziente andrebbero verificate di persona,  perché i documenti sanitari non danno assolutamente contezza, e per difetto, di quelle reali. Bruno Contrada è in una situazione di estrema precarietà psico-fisica; lo stato di denutrizione/disidratazione è giunto al punto da non essere più un semplice rischio quoad valetitudinem, bensì un pericolo incombente quoad vitam; la prima condizione non è in grado di assicurare all’organismo i substrati energetici minimi indispensabili alla già precaria ed instabile condizione metabolica; e la seconda, causa un’emoconcentrazione che, non solo, falsa i risultati delle analisi ematochimiche ma, anche, predispone a problemi di impiling dei globuli rosssi e a coaugulazione intravasale. Il paziente è infatti frequentemente vittima di ricorrenti lipotimie ed attacchi ischemici transitori. Sembra che ci si sia dimenticati del tutto della grave patologia neurologica che lo menoma, a seguito di postumi di ictus cerebrale; ictus che in tali condizioni può ripetersi. Sono altresì pericolosamente diminuiti il ferro e le piastrine (al di sotto dei limiti minimi del range); la prima condizione non garantisce il mantenimento della crasi ematica e la seconda favorisce l’insorgenza di fenomeni emorragici; tenuto conto anche dello stato di diffusa malacia dei vasi cerebrali. Ambedue le condizioni, insieme ad una proteinuria di recente insorgenza, fanno anche porre oggettivamente il sospetto di patologia tumorale dall’esordio subdolo; sappiamo infatti che tra le varie patologie, di cui già vi ho reso edotti con la precedente relazione, ce ne sono due che vanno monitorate costantemente: l’esofago-gastro-duodenite ulcerativa e l’ipertrofia prostatica, attualmente in scompenso detrusionale. Le sue condizioni di malattia, utile ribadirlo, sono del tutto incompatibili con qualunque regime carcerario e urgentemente vi si deve porre rimedio.  Ad oggi, non risultano ancora effettuate le indagini che abbiamo richiesto il 23 giugno scorso. Il referto invece relativo alla misurazione del campo visivo è il seguente: “emianopsia sinistra. Negli emicampi destri perdita di sensibilità retinica in sede paracentrale e periferica”. Aggiungiamo quindi all’elenco delle sue sofferenze anche la sub-cecità, con tutto ciò che ne consegue. Tanto si doveva .dr.a Agnesina Pozzi***** In attesa delle determinazioni da parte delle Alte Gerarchie Militari sulla richiesta di trasferimento presso l’Ospedale “Celio” di Roma, dove il Generale Bruno CONTRADA potrebbe almeno essere assistito e curato, ed in attesa che anche da Palazzo Chigi giunga un risoluzione per porre fine a questa situazione dolorosa che si sta consumando, intanto giovedì 3 luglio alle ore 9,00 davanti il Tribunale di Sorveglianza di Napoli si terrà l’udienza per decidere sulla liberazione o la detenzione domiciliare dell’ex  D. Generale della Polizia di Stato, ancora recluso nel carcere Militare di Santa Maria Capua Vetere. I Legali di Bruno CONTRADA, Avvocati Giuseppe Lipera e Grazia Coco, sono convinti della assoluta legittimità e totale fondatezza dell’istanza di differimento esecuzione pena, stante l’età senile e le gravi malattie di cui è affetto il Generale CONTRADA, tuttavia non negano il loro pessimismo su quella che sarà la prossima decisione. Per questo terranno una conferenza stampa lo stesso 3 luglio alle ore 11,30 a Napoli (hotel Holiday INN, Centro Direzionale attiguo al Palazzo di Giustizia). Alla conferenza stampa parteciperanno Anna CONTRADA (moglie del Generale TIRRI), sorella di Bruno, con tutti i suoi fratelli e sorelle e fra questi certamente Romano, Vittorio, Carlo e Ida CONTRADA. Interverrà, altresì, la  Dott.ssa Agnesina Pozzi, consulente medico del Generale. Nel corso della conferenza stampa saranno rese pubbliche le ultime drammatiche relazioni sanitarie e i recenti referti di esami diagnostici e clinici che comprovano il grave stato di salute  del Generale CONTRADA. Il Dott. Bruno CONTRADA continua sino ad oggi a protestarsi innocente, ha scontato già quasi cinque anni di reclusione ed il 7 ottobre avanti la Corte Suprema di Cassazione dovrà decidere sulla istanza di revisione della sentenza di condanna contro di lui per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. A portare la loro testimonianza non mancheranno di essere presenti anche ex collaboratori dell’ex Capo della Squadra Mobile di Palermo. – avv. Giuseppe Lipera -*****30 giugno - POLITICA | S.Maria C.V: – L'Onorevole Gianfranco PAGLIA, Medaglia d'Oro al Valor Militare per i fatti accaduti al Check Point "Pasta" a Mogadiscio il 2 luglio 1992, si è recato sabato scorso nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere dove ha incontrato alcuni detenuti, tra cui l'ex funzionario del Sisde, Bruno Contrada. L'allora sottotenente paracadutista della Folgore che fu gravemente ferito in Somalia nel corso di una missione umanitaria in Somalia, mentre salvava la vita di alcuni suoi commilitoni, era in compagnia dell'Onorevole Amedeo LABOCCETTA (PDL). Quest'ultimo, dal 2 giugno scorso, ogni sabato si reca in visita al carcere militare per denunziare "la gravissima condizione umana in cui si trova l'ottantenne Bruno Contrada". Al loro arrivo presso il penitenziario sono stati accolti dal Colonnello Raffaele D'AMBROSIO, comandante dell'organizzazione carceraria militare e dal Colonnello Mariano TURCO, comandante del carcere militare. Nel corso della visita, Paglia e Laboccetta hanno incontrato Bruno CONTRADA, già Direttore Generale della Polizia di Stato, e Ignazio D'ANTONE, già questore di Palermo. L'Onorevole Paglia ha voluto così manifestare tutta la sua solidarietà umana a Contrada, al quale ha assicurato il suo interessamento, nel rispetto, ovviamente, della normativa vigente, per una soluzione alternativa all'attuale stato di detenzione che "vede Contrada gravemente malato e profondamente depresso per quello che lui giudica un accanimento nei suoi confronti". Laboccetta si è detto "felice che un eroe delle Forze Armate abbia voluto constatare "de visu" la gravissima condizione umana in cui si trova l'ottantenne Bruno Contrada".*****
La redazione de La Voce di Megaride, leader del Comitato Bruno Contrada Napoli, continua a riportare fedele cronaca degli eventi che interessano l'assurda tragedia epica vissuta dall'Uomo e dal Soldato Bruno Contrada  e, se necessario, provvederà a lanciare altre iniziative pubbliche, come già fatto in precedenza, affinchè non si compia nell'oblio il destino di Bruno Contrada, già tracciato occultamente dai "potenti" .Tuttavia, nell'approfondimento di questi anni,delle vicende e dei personaggi che vi ruotano  attorno non può esimersi dal postulare sempre crescenti diffidenze, avendo spiacevolmente notato che numerosi novelli paladini del dr. Contrada se ne stanno servendo come di un trofeo, per un ritorno pubblicitario utile alle rispettive carriere. La vicenda Contrada prende avvio nel 1992: dov'erano, allora, tutti questi generosi filantropi? Come mai in ben 16 anni di Purgatorio, il TABU' Contrada è stato inviolabile per costoro? Se guardiamo con realismo allo scenario che caratterizza il palcoscenico  di questa squallida Opera dei Pupi, perfettamente in linea con la sceneggiata alla Mario Merola, tra comprimari, figuranti scelti e comparse  rifulgono finti missionari, sfruttatori d'immagine e non pochi "protagonisti nella tragedia". Di quinta, lo squallido gruppo del "vorrei ma non posso" ovvero di quei miserabili, piccoli uomini, che non osano sfiorare neppure con un dito il Pupo Contrada, per paura d'infettarsi ma non volendo rinunziare alla ghiotta occasione di mettersi in mostra, aggiungono colore alla scena nel coro delle prefiche. Nel golfo mistico dell'orchestra, suonatori stonati inneggiano al martire sulle note morbose di una marcia funebre. Mors tua vita mea!... Già, perchè, in realtà solo la morte di Bruno Contrada toglierebbe le castagne dal fuoco a tutti: denigratori, novelli paladini e falsi filantropi... Ognuno riscuoterebbe la sua giusta prebenda: chi lo accusa e chi finge di esserne sostegno, per poter dire, in chiusura di sipario, "IO C'ERO!" e sfilare in passerella per la rivista finale. Non è pessimismo, questo. Purtroppo è amara constatazione. In tutto questo tempo abbiamo approfondito la conoscenza degli uomini e nella vicenda Contrada abbiamo spesso incrociato sul nostro sentiero tuttologi in cerca d'autore! La gente semplice, quella non corrotta dal desiderio di fama e d'arrivismo, nella propria umana anonima condivisione della tragedia, questo l'ha capito... e vorremmo, a questo punto, che ciò sia chiaro, oggi più che mai, proprio al Direttore d'Orchestra: ai magistrati che il 3 luglio per l'ennesima volta si troveranno a reimpastare quel pane amaro. Con tutto il cuore confidiamo nell'esordiente Agnesina Pozzi che, per la prima volta, si troverà a sostenere la difesa  della dignità  e della disabilità di Bruno Contrada  innanzi quella Corte. Noi crediamo fermamente in lei, nella sua purezza di ideali e nella sua spontanea generosità oltrechè nella sua competenza professionale ed etica. Auguri, Agnesina! Riporta a casa Bruno Contrada!