La voce di Megaride

Comici ... da far piangere!


di Marina SalvadoreUna volta Grillo e la Guzzanti facevano ridere. Ora, fanno pena. Stanno invecchiando e male. Sono scaduti nel ridicolo, nel becero cazzeggio della vulgata adolescenziale solitamente
 esternato sulle porte del cesso degli Autogrill da tremanti giovani manine sotto strss per overdose di feromoni ancora non disciplinati. Colpa delle cattive compagnie? Probabilmente, sì… Credere di far parte di un CLAN dell’Intellighentia Nazionale quando si è finiti, invece, in una parrocchietta di CLAUN spompati e rancorosi  che per ridere e ritrovare vigore devono far ricorso alle “barzellette sporche” ed al porno in rete, è di uno squallore che suscita malinconia, tristezza. Non c'è nulla di più patetico degli attempati che si travestono da guagliuncelli! Quando si fa del sesso “parlato”  - non orale, quale quello immaginato dalla femminista appassita Guzzanti  a carico di un’altra donna che, forse, ha la sola colpa di essere più giovane e ovviamente più appetibile – qualsiasi libera intuizione del volgo, non cattedratica da strizzarcervelli, è in grado di ricollegarsi alla banale tesi de “l’invidia del pene”… ovvero della sana, fisiologica pratica sessuale altrui; invidia rancorosa delle zitelle acide. L’acida, sostitutiva sessualità “orale” ovvero parlata (che gli Intellettuali definiscono cultura, SATIRA) è null’altro che una masturbazione, un atto di onanismo per esibizionisti frigidi, il cui Viagra psichico è la fantasia porca e senza limiti… se la Guzzanti si è concessa l’amplesso onirico persino fantasticando sul tabù Pontefice: “…  Fra vent’anni Ratzinger sarà dove deve stare, cioè all’inferno, tormentato da diavoloni frocioni attivissimi”. Il governo - sostiene - è caduto anche grazie al Papa perché, “con quella porcheria della negata partecipazione a La Sapienza che è stata sostenuta da tutti i media e i politici, ha generato una polemica che non sta né in cielo né in terra.”… Però… però… però, la malcelata impotenza coeundi (nel senso di fame atavica insoddisfatta) dell’arrugginita “comica da piangere” sprizza, poi, violenta dalla penosa “satira d’autore” sulla "fino a ieri anonima" Carfagna: “…Osteria delle ministre / paraponzi ponzi po / le ministre son maestre / paraponzi ponzi po / e se al letto son portento, figuriamoci in Parlamento / dammela a me Carfagna / pari opportunità”) che attacca subito il premier: “A me non me ne frega niente della vita sessuale di Berlusconi - spiega - ma tu non puoi mettere alle Pari opportunità una che sta lì perché t’ha succhiato l’uccello, non la puoi mettere da nessuna parte ma in particolare non la puoi mettere alle Pari opportunità perché è uno sfregio”. Pensare che gli italiani manco s'erano accorti dell'esistenza al Governo di Mara Carfagna...  Eh! La Guzzanti è proprio livida d’invidia… o, forse… forse… si sta mangiando il fegato per aver compreso d'aver  sprecato un’esistenza da "ornitologa in trincea" post sessantottina... praticando volatili spennacchiati da cortile!Grillo, Travaglio, Cammilleri? IL LIVORE DEGLI IMPOTENTI!
P.S.: Il senatore del Pdl Paolo Guzzanti , papà dell' "artista", invece di prendere "a paccheri" la figlia, si è molto risentito con la Carfagna che ha querelato la sua creatura citandone anche l'autorevole ascendenza... Senatore, provi ad immaginare la soubrettina Mara Carfagna sul palco in piazza Navona, sproloquiare alla stessa maniera sulla carriera della sua "artistica" figliola!!!.....a prescindere dal fatto che la fonte  ineccepibile del magazine argentino CLARIN citata per l'occasione dalla sua dotta figliola, è risultata essere una grossa bufala!