La voce di Megaride

Relazione medica CONTRADA agli atti del Tribunale di Sorveglianza dal 1° luglio (parte prima)


per gentile concessione della dr.a Agnesina PozziSpett.le Sudio Lipera
nella persona dell’Avv.to Dr.Giuseppe Lipera e della Dr.ssa Avv.ssa Graziella Coco, giusto mandato conferitomi, in seguito alla  riferita intenzione del Dr.Contrada a presenziare all’udienza del  giorno3 luglio 2008 a Napoli, ho già espresso fermamente il mio parere negativo per due ragioni: la prima è di ordine medico, essendo molto rischioso affrontare un viaggio con il gran caldo di questi giorni, nelle condizioni cliniche già relazionate (e per le quali ho già chiesto trasporto a mezzo ambulanza condizionata/attrezzata di tutto l’occorrente, compreso un medico a bordo; che sia la scrivente o altro Sanitario preposto); la seconda è di ordine etico, perché non è accettabile offrire in pasto alla stampa e ad un pubblico di curiosi (amici, parenti e delegati già conoscono la situazione..) lo spettacolo tragico di un vecchio su cui ci si sta' ciecamente accanendo, negandogli i più elementari diritti alla salute ed alla dignità, nonostante le reiterate richieste. Nella convinzione che questo venturo Collegio Giudicante abbia finalmente a disposizione tutti gli elementi per decidere, con equanimità e clemenza, sulla vita di questo povero malato ed accogliere le istanze prodotte, mi accingo a fornire una relazione corredata  di fotografie dello stesso; la ragione, non marginale, è che il documento fotografico sia prodotto e faccia parte degli Atti, per essere consegnato all’onta della storia; che sarà prima o poi necessario riscrivere. Le foto, di dominio pubblico, sono state  reperite in internet e riguardano i vari periodi di quest’uomo ed il suo relativo aspetto fisico. Intanto, dalla Relazione Sanitaria  dell’Organizzazione Penitenziaria Militare (Infermeria Speciale) del 12 marzo 2008 (prot.3683 M_D_E_/10.3.3.2) si evincono elementi inconfutabili: pg 7 (dati documentali) “condizioni generali all’ingresso discrete, peso corporeo di 85 kg”; ha prodotto documentazione  comprovante insufficienza vertebro-basilare (disturbi circolatori),  cardiopatia ipertensiva, artrosi diffusa, periartrite SO dx post traumatica, broncopatia cronica in tabagista inveterato, ipertrofia prostatica, litiasi colecistica e gastrite cronica, intolleranza agli idrati di carbonio, eczema cronico diffuso, emianopsia omonima destra, esiti di intervento per cataratta.  Sottoposto alle relative indagini venivano, non solo confermate le patologie, ma se ne precisava la gravità. 1) L’insufficienza vertebro-basilare faceva parte di un quadro vasculopatico diffuso cerebrale, con segni gliotici di ictus ischemico in regione temporale destra (esitato in emianopsia sinistra omonima che si aggiungeva  a retinopatia, ad esiti di pseudoafachia chirurgica OS e a cataratta in evoluzione all’OD);  2)   la cardiopatia ipertensiva, non meglio specificata, era invece il corollario di un’aterosclerosi vasale diffusa con segni più evidenti in sede sovra-aortica 3)  confermata l’artrosi pluri-distrettuale, ma con limitazione funzionale della spalla destra per esiti traumatici/periartrite SO. 4)   la broncopatia cronica in tabagista inveterato accompagnava un quadro di eczema diffuso di origine atopica; di conseguenza  non poteva avere le semplici caratteristiche  di bronchite del “fumatore incallito”. La bronchite asmatica cronica è parte dell’atopia; e il tabagismo l’aggrava. 5)   L’ipertrofia prostatica era accompagnata da
scompenso detrusionale 6)  la gastrite cronica  era   in realtà  una gastro-duodenite poi peggiorata da EIE/HP+ 7)  confermata la calcolosi colecistica  8)   “l’intolleranza” agli idrati di carbonio era invece un diabete mellito di tipo 2  da porsi in trattamento dietetico 9)   Le “condizioni generali all’ingresso discrete, peso corporeo di 85 kg” si sono modificate in uno stato di iponutrizione in ultra-settantenne in mediocri condizioni generali, con edentulia  sub-totale e disturbo depressivo. Gli ulteriori accertamenti  del 15 gennaio 2008 mostrano inoltre  un  versamento pleurico saccato sn ed una profonda diffusa parodontite. 10)   Al 22 gennaio 2008 il peso è sceso  da 85 a 70 kg 11)   La cardiopatia ipertensiva è aggravata da ipertrofia del VS, disfunzione cardiaca sistolica, blocco di branca destra incompleto e viene instaurata terapia antiipertensiva ed antidepressiva per “diminuire al minimo”il rischio cardiovascolare (cit.pg10) 12)       La colecistopatia calcolotica viene accompagnata da un fegato aumentato di volume e debordante, di consistenza aumentata (steatosi?) 13)       Il diabete mellito di tipo 2 è accompagnato da un'importante variabilità dei valori glicemici, che oscillano tra l’ipoglicemia (56) e l’iperglicemia (198 mg/dl) 14)   Il disturbo depressivo è in realtà una depressione grave; il soggetto è a rischio caduta 15)  I disturbi gravi della vista, sono ulteriormente specificati in “otticopatia ischemica in evoluzione sub-atrofica”, e a questi si aggiungono problemi ai seni mascellari e all’udito (pseudo-cisti mucosa; ipoacusia mista bilaterale maggiore a sinistra). Il 15 febbraio 2008 viene dimesso per TIA (cit.pg10)  ossia  ISCHEMIA CEREBRALE
TRANSITORIA Da foto n. 2 acclusa sono visibili il dimagrimento, l’asimmetria del volto con fissità della mimica facciale, la lassità dei tessuti. 16)   Nel corso del ricovero, la  gastroduodenite  è acclarata come gastroduodenite erosiva Helicobacter positiva che si aggiunge ad una esofagite con ernia iatale (cit pg.11) 17)   Il test proiettivo E.W.I.  rileva fluttuazioni del livello di coscienza e ridotta capacità di far fronte ai problemi della vita quotidiana. E’ presente un forte affetto depressivo con perdita di speranza e disillusione che si associa a sentimenti di ansia. Depressione associata a disfunzioni organiche (cit.pg 11) STATO ATTUALE  (foto 3) (cit. a pg.11 stessa relazione medica militare):  “soggetto di 77 anni in scadute condizioni  di salute. Facies composita, cute di colorito pallido, le masse muscolari sono ipotonotrofiche ed il pannicolo adiposo è scarsamente rappresentato. Il peso è di 69,7 kg…(ecc) ipomobile la base polmonare di destra…(ecc) postura ed andatura instabile (ecc) ridotta la sensibilità tattile superficiale e profonda, in particolare degli arti inferiori (ecc); abbigliamento dimesso (ecc) cit pg.12 Le considerazioni medico-legali a firma del Tenente Colonnello Medico Dr.Cariello, Dirigente del Servizio  Sanitario, sono articolate ed  INEQUIVOCABILI  al 21 marzo 2008. Eppure l’Ufficio di Sorveglianza, nella persona della Dr.ssa Daniela dalla Pietra,  al 12 maggio 2008, e  nell’attesa di altri due mesi, richiede ulteriori pareri medico-legali e infine RIGETTA L’ISTANZA  di  differimento provvisorio dell’ESECUZIONE (prot.101/08 s 19 decreto 2008/790). In simili tragiche condizioni, peggiorate a ritmo galoppante, come francamente visibile, occorre parlare davvero  e senza ironia di “esecuzione”. Sarebbe forse stata meno dolorosa per lui la scelta di essere portato davanti ad un plotone, piuttosto che ignorato, mortificato, disprezzato e “torturato” lentamente fino a questo punto. Secondo il Giudice (cit.pg 2) nessuna  delle singole affezioni diagnosticate può rientrare nella terminologia di “affezione particolarmente grave” ma allo stesso tempo afferma: “non può non osservarsi, però, che le singole affezioni diagnosticate interagiscono negativamente sulla loro evoluzione in senso peggiorativo…(ecc)”. In queste due affermazioni giace un conflitto di ordine clinico, che giustamente un Magistrato non può comprendere perché non è un medico! Non sono singole affezioni che riguardano più individui ma un complesso  di patologie, interagenti negativamente, che  ne affligge uno solo: Contrada!.... ECCE HOMO! (foto 4) 
Noi umani non siamo come le macchine, ossia composti da singoli pezzi staccati che si possono riparare o sostituire. Non siamo soggetti alla meccanica; piuttosto alla fisica quantistica e ogni singolo individuo risponde in modo del tutto diverso da un altro. Nella mia prima relazione, successiva al consulto di molti referti medici, avevo fornito, al Magistrato adìto, degli elementi ulteriori di riflessione; avevo  anche “osato” rivolgermi umanamente  allo stesso con una lettera, che è stata poi prodotta agli Atti, nella quale la SUPPLICAVO di essere clemente; ma chi ero io? Non avevo titolo e mandato per intervenire sulla questione;  e poi neppure l’avevo mai visto di persona. Eppure dico “non serviva certo la zingara per divinare la  sorte”. Bastavano già quei documenti, addirittura quelli precedenti all’aggravamento, per far rendere conto, perfino ad uno studente di medicina, delle condizioni di incompatibilità del regime carcerario per Bruno Contrada. Del resto anche il Medico Militare aveva relazionato positivamente. Ma non è perniciosamente bastato. Dopo aver, però, visitato di persona Bruno Contrada in data 23 giugno 2008, in seguito ad incarico conferitomi dallo stesso attraverso i suoi Legali,  mi sono resa conto che la situazione era ben più seria di quella che emergeva consultando gli atti; e comunque già in quelli vi erano tutti gli elementi per prendere una decisione clinicamente saggia, nella salvaguardia di quei diritti  alla salute e alla dignità, che la stessa nostra Costituzione sancisce, perfino nella salvaguardia della citata Giurisprudenza... Sempre in data 23 giugno 2008 ho conferito col Medico Militare della struttura carceraria e chiesto di visionare il diario clinico. Dallo stesso, emergevano alcuni elementi preoccupanti, come meglio specificato nella relazione che porta la stessa data e in  quella successiva del 30 giugno e che riporto integralmente: “Bruno Contrada è in una situazione di estrema precarietà psico-fisica; lo stato di denutrizione/disidratazione è giunto al punto da non essere più un semplice rischio quoad valetitudinem, bensì un pericolo incombente quoad vitam; la prima condizione non è in grado di assicurare all’organismo i substrati energetici minimi indispensabili alla già precaria ed instabile condizione metabolica; e la seconda, causa un’emoconcentrazione che, non solo, falsa i risultati delle analisi ematochimiche ma, anche, predispone a problemi di impiling dei globuli rosssi e a coaugulazione intravasale. Il paziente è infatti frequentemente vittima di ricorrenti lipotimie ed attacchi ischemici transitori Sembra che ci si sia dimenticati del tutto della grave patologia neurologica che lo menoma, a seguito di postumi di ictus cerebrale; ictus che in tali condizioni può ripetersi. Sono altresì pericolosamente diminuiti il ferro e le piastrine (al di sotto dei limiti minimi del range); la prima condizione non garantisce il mantenimento della crasi ematica e la seconda favorisce l’insorgenza di fenomeni emorragici; tenuto conto anche dello stato di diffusa malacia dei vasi cerebrali. Ambedue le condizioni, insieme ad una proteinuria di recente insorgenza, fanno anche porre oggettivamente il sospetto di patologia tumorale dall’esordio subdolo; sappiamo infatti che tra le varie patologie, di cui già vi ho reso edotti con la precedente relazione, ce ne sono due che vanno monitorate costantemente: l’esofago-gastro-duodenite ulcerativa e l’ipertrofia prostatica, attualmente in scompenso detrusionale. Le sue condizioni di malattia, utile ribadirlo, sono del tutto incompatibili con qualunque regime carcerario e urgentemente vi si deve porre rimedio.  Ad oggi, non risultano ancora effettuate le indagini che abbiamo richiesto il 23 luglio scorso. Il referto invece relativo alla misurazione del campo visivo è il seguente: “emianopsia omonima sinistra. Negli emicampi destri perdita di sensibilità retinica in sede paracentrale e periferica”. Aggiungiamo quindi all’elenco delle sue sofferenze anche la sub-cecità, con tutto ciò che ne consegue. Tanto si doveva Lagonegro 30 giugno 2008 Agnesina Pozzi”