La voce di Megaride

Premiata Scuola di Taglio e Cucito


di Marina SalvadoreAbbonata ad una rassegna-stampa on line mi è giunta, tra le altre news, l’ennesima “chat” definita pomposamente EDITORIALE dei nostri giovani scout delle Calabrie. Sono
abili nel montaggio delle intercettazioni, per acquisito stile di casta, infatti copiano e ripropongono ad arte solo brandelli di interventi pubblicati sul nostro umile foglio, precluso ad alcuno.  A prescindere dall’interesse pubblico che tali flashes possano sortire, incastonati quali volgarissime villanelle nel contesto teatrale dall’abile regista Meroliano Morrone, si continua a trovare ispirazione nel mio datato lavoro (vedi post n. 420, tags fotoreportages & videonews): … "Abbiamo visto un’intervista di Marina Salvadore con Gianni Minà. Muta, quando il celebre giornalista ha parlato, dal suo punto di vista, del guaio del mondo, il mercato. Nella fattispecie, s’è mantenuta solo sulle ragioni del Sud, davanti al Nostro, evitando di controbatterne il comunismo. Eppure, nella gestione delle antitesi, la signora Salvadore e compagni, mi scuso, la signora Salvadore e company, in genere voltano la carta dell’appartenenza rossa. Come, nel caso in cui ci fosse, si trattasse d’un reato penale, magari più grave di quello per cui Contrada è stato condannato. Noi siamo gioachimisti, se la signora Marina non l’ha inteso.”… I miei giovani critici probabilmente non hanno afferrato in primis la mia ammirazione per  l'onestà intellettuale di Minà, maestro di giornalismo, eppoi l’etica del giornalismo secondo cui l’intervistato, foss’anche il mostro di Milwaukee, va amato e rispettato come personaggio, per coglierne le più sottili e recondite caratteristiche e pensiero, onde offrire al pubblico – ch’è di qualunque pensiero – la realtà del personaggio, senza peraltro infliggerli tagli all’intervista, trasposizioni e deviazioni, pelose quanto stupide furbate di retorica, censure e… quel ch’è peggio… “lavaggio di cervello”… Ma, si sa, la sottoscritta è una giornalista obsoleta, attempata, formatasi a quella ch'era la scuola on the road dei giornalisti e NON a Quella dei GIORNALAI d’assalto della nouvelle vague, che fanno gli "inviati" e gli scoop senza alzare le chiappe dalla sedia, immobili alla play-station di internet o alla fotocopiatrice in Procura!!!  Con riferimento, poi, al servizio incriminato, incentrato tutto sulla Questione del Sud del Mondo, Mezzogiorno compreso, avendo lasciato a disposizione di Gianni Minà il microfono, per raccogliere il SUO pensiero, limitandomi “di quinta” a tre domandine… proprio per lasciare spazio all’intervistato… i giovani colleghi avrebbero potuto riportare tranquillamente anche il breve redazionale che accompagnava la video-intervista, per afferrare tutta la stima che nutro, da quand’ero bambina, per Gianni Minà, beceramente allontanato dalla Rai e del quale, in quella sede,ne  auspicavo il  rientro nei ranghi della TV pubblica… desiderosa, come tanti italiani, di una televisione d’informazione, responsabilmente colta, sociale, urbe et orbi, ben distante dall’immondezzaio putreolente di janare e 'mpechere nel quale si è autodiscaricata da quando i rampanti giornalai della nouvelle vague l’hanno assediata ed occupata, diventandone addirittura star strapagate con i nostri soldi! Preciso anche di aver prodotto numerose minzioni di pensiero, intorno all’anticomunismo di cui mi accusano i pargoli: i miei più cari amici e interlocutori appartengono per gran parte alla sinistra, anche se io non potrò mai essere di sinistra per via di certi Titini che stavano per lanciare in una foiba mia madre, incinta di mio fratello e mia sorella, allora in tenerissima età, mettendo seriamente a repentaglio il mio avvento nei successivi anni del boom economico. Quando mi riferisco alla sinistra, ho il ricordo di persone comuni, sagge, che faticano a tirare avanti una famiglia, che sudano sotto il giogo del lavoro pesante, che sognano pace, armonia e benessere, che hanno combattuto, stranamente allineati all’idea di Stato Sociale del vecchio MSI, a volte a braccetto, come Peppone e don Camillo… (nota di cortesia: Nelle elezioni presidenziali del 1992, i parlamentari del MSI votarono per Paolo Borsellino come Presidente della Repubblica nel corso dell'XI scrutinio)... Parlo di quanti ho avuto la fortuna di conoscere nelle lande paludose, in tante cascine, della Lombardia, tra un fascista Negroni ed un sinistro “bianchetto”, tra destrorsi e sinistri impegnati in uno scopone allo stesso tavolo di un’osteria, che non hanno mai fatto ricorso alla violenza delle chiavi inglesi degli anni ’70 a Milano, o  alle latte di benzina, come a Primavalle… Ho letto anche IL CAPITALE di Karl Marx e devo dire di averne condiviso molti punti, tuttora godibili; peccato che certa sinistra se lo sia aggiustato addosso come un pareo e l’abbia ridotto ad uno straccio!… Così come quelli di destra hanno privato la gente, irreggimentandolo, dell’eccellente EVOLA. E che dire, poi, delle banalità radical-chic del tipo “La doccia è di sinistra, la vasca è di destra”,  delle “divise” lanciate sul mercato della moda: eskimo, montgomery, polo col cappuccetto e boiate varie… dei capelli alla Lola Falana, dei baffi, del pizzetto o della barba, ridicolmente rubati alla Jihad islamica!!!… Ecco il percorso che ha portato alla morte delle ideologie… ma anche delle idee… e che ha
generato come un blob alieni e sinistri  privi di tradizione e di spontaneità, servitori muti (attacapanni) di spocchiosi giacobini che schifano letteralmente il popolo, con tutta la schiera dei Robespierre, ghigliottine, tribunali, giornalai, castratori sadomaso, intercettatori e mistificatori, KBG dipendenti. E’ questa la sinistra che non TOLLERO, per giunta ridicolmente blase’ e ammuffita, resistente solo in Italia dopo essere stata spazzata via proprio nei paesi di tradizione comunista!  E' per questo che non sono pagata da alcun editore e che lavoro gratuitamente, nel lusso della libera espressione del mio pensiero, curando un blog molto popolare che per principio non ho stigmtizzato quale testata giornalistica, per evitarmi, come la peste, ogni forma di sottomissione alle Leggi del Mercato Editoriale e dei Partiti Politici! Alle Calabrie oso indicare la loro novella ed algida Pimentel-Fonseca, la blasonata donzella "collaboraBeatrice" di Santoro, la cui famiglia Marzotto ha gettato in miseria una pletora di calabresi, abbandonando colà l’industria MARLANE dopo aver goduto di sostanziosi contributi pubblici per l'incremento dell'occupazione nella regione… e la sua bocconiana e principesca puzzetta al naso che meriterebbe qualche sano, ruspante commento dai senzienti, qualora ve ne fossero.Consiglio ai miei “giornalisti crescono”, con il calore della mia immutata e paziente simpatia materna, di approfondire altri video da noialtri prodotti, soprattutto “Napoli Capitale” e di metabolizzare il lavoro sudista on line su www.vocedimegaride.it in E-Book “Vita, morte e miracoli dell’economia e del sotto-sviluppo in Campania 1860/2004” dove sono portate ad esempio le tesi di Nicola Zitara, loro celebre compatriota, marxista del quale mi onoro di ben due recensioni a due libri.P.S.: ...scusate l'ignoranza... ero convinta si dicesse GIOACHIMITI e non GIOACHIMISTI!!!... sarà che... sono semplicemente FRANCESCANA e scarsamente "CHIARAVAUX"... o che sono allergica agli "ismi"!Ulteriore avviso: se può interessare alla vostra scuola di Taglio & Cucito qualche scampolo tratto da questa pezza, fatemi la cortesia di utilizzarlo integralmente o di ignorarlo. Obbligata!