La voce di Megaride

Post N° 762


- Ma perché Fi sta salvando Bassolino?  di Giulio Di Donato 
 
 Con Berlusconi sindaco e governatore, Napoli e la Campania si stanno riprendendo. Il processo è lungo ma la guida sicura. Le cose in due mesi sono radicalmente cambiate. Altro manico, il Cavaliere ha preso in mano il più grande disastro del peggior centro sinistra d’Italia ed ha invertito direzione di marcia. Ieri ha confermato che l’emergenza rifiuti è finita, che il ciclo di smaltimento ordinario è avviato, che della raccolta differenziata si occuperà personalmente, che la presidenza del Consiglio finanzierà la campagna “Napoli è la mia città, abbine cura” (evidentemente rivolta agli amministratori), che il termovalorizzatore della città si farà a via De Roberto, ecc. Ma intanto di Bassolino e della Iervolino che ce ne facciamo? Li teniamo lì imbalsamati a fare le belle statuine al seguito del premier che li tratta con quella severa benevolenza che si riserva agli incapaci servizievoli? La domanda è d’obbligo perché, non so se l’avete capito, noi i nostri due eroi ce li dovremo tenere sullo stomaco ancora a lungo. E questo perché Forza Italia ha siglato un patto di fine mandato col governatore (che per proprietà transitiva si estende alla sindaca) per il quale, come ha detto ieri il neo portavoce azzurro Ernesto Caccavale, «in Campania ci sono tutti i presupposti perché il centro destra vinca, ma non c’è necessità di spingere l’acceleratore. Ci sarà tempo per preparaci a governare. Non possiamo chiedere ogni giorno le dimissioni di Bassolino», che vuol dire don Antonio dorma sonni tranquilli perché a noi sta bene che resti dov’è. Dunque, c’è un patto tra Forza Italia e Bassolino, molti lo sospettavano da tempo, ma ora è ufficiale. Del resto Bondi che si complimenta per la politica culturale della Regione (?), la Brambilla che corre in soccorso del simpatico Velardi nella “mission impossible” di risollevare il turismo, Matteoli che stanzia miliardi di euro senza soffermarsi su come sono stati spesi i fondi Ue 2000-2006 e come il primo miliardo anticipato dalla Bei sul settennio 2007- 2013, Tremonti che non commissaria la dissestata Sanità campana ed i dirigenti regionali azzurri che ad un convegno sull’utilizzo dei fondi Ue invitano l’assessore Cozzolino per consentirgli di dire che, dopo i marciapiedi di Avellino ed i conventi della provincia, si faranno anche le grandi opere, sono segni inequivocabili che c’è un patto di non belligeranza tra il principale partito di opposizione ed il principe del “rinascimento” partenopeo. Intendiamoci, nulla di male se tutto fosse avvenuto in modo chiaro e magari dopo una discussione approfondita dentro Forza Italia e nel Pdl, vista la responsabilità politica del Popolo delle Libertà, che in Campania ha ottenuto una iper maggioranza mai raggiunta da nessuno. A noi non resta che essere grati a Berlusconi che ha mantenuto la parola e ci ha fatto uscire dalla vergogna e rientrare in Europa. Per il resto, ce li dobbiamo tenere, ed allora vorrà dire che ci abitueremo a vedere in tv un Bassolino pago, muto e sorridente accanto a Berlusconi che spiega quel che ha fatto e farà per rimediare ai disastri dei nostri eroi. Sempre meglio di niente! (Dal quotidiano Roma del 02/08/2008 ) La redazione di "Megaride" condivide appieno i contenuti dell'articolo  ma... "da che pulpito arriva la predica"?  Ecco! Questo è l'unico appunto che muove... a meno che certi rigenerati politici della scorsa era geologica non siano stati tutti riabilitati e beatificati... Ah! Se si lasciasse spazio, qualche volta, alla voce della gente comune!!!