La voce di Megaride

C'era una volta...


... L'uomo del Sud
L’uomo del sud è il nuovo libro scritto da Luciano Di Meglio. Un romanzo epico, affascinante e ricco di storia ischiatana. Francesco di Borbone è costretto ad allontanarsi dal Regno delle due Sicilie, i piemontesi imperversano sotto la bandiera dei Savoia per “esportare” l’unità a tutta l’Italia e Garibaldi viene accolto come un liberatore da una consistente parte della popolazione napoletana mentre un giovane soldato della marina borbonica vede crollare sotto i suoi occhi il potere realista cui fino ad allora tutti si erano mostrati fedeli e assiste impotente al tradimento di tutti gli ideali su cui era radicata la cultura e le tradizioni del Sud da parte dei suoi conterranei. Gli occhi del protagonista ci guidano alla scoperta di una delle congiunture più critiche della nostra storia italiana, per molto tempo rimasta prigioniera della retorica storiografica inneggiante all’unità come risultato conseguito a caro prezzo, da un lato: il sacrificio di tante giovani vite, ma dall’altro anche la fine ineludibile dell’identità di tanti piccoli raggruppamenti umani che hanno vissuto l’avvento dell’unificazione come una tragedia, come l’inizio della propria fine. Il Di Meglio ha utilizzato eventi realmente accaduti e li ha evocati ponendosi dal punto di vista del suo protagonista che vive le contraddizioni del suo tempo scegliendo di difendere la propria identità politica, sociale e civile e diventando così agli occhi della società conformista : un brigante. Un piccolo percorso di formazione aiuta il giovane protagonista a crescere, dapprima scontrandosi con una realtà dura, contro la quale si infrangono gli ideali adolescenziali di fedeltà, libertà e amore per la propria patria ed infine scegliendo consapevolmente di essere se stesso e non cedere alla legge del più forte. L’amarezza della vita da soldato trova sollievo nella scoperta dell’altro sesso, incontrato prima nell’irruenza della passione che contraddistingue un sentimento fragile e incostante, e poi vissuto con la consapevolezza dell’amore che sboccia, ricambiato, nei riguardi di una giovane “brigantessa”. Il cerchio si chiude con il ritorno del protagonista in patria e la costatazione che anche se certi mali fanno parte della natura umana, non sia impossibile salvaguardare nella propria esistenza i valori dell’amore, dell’onestà, dell’amicizia, del rispetto della propria cultura, che come lucerna accesa contro il buio delle contraddizioni che imperversano nel mondo illuminano il percorso verso la piena maturazione dell’uomo del Sud. In questo piccolo libro, caratterizzato da uno stile chiaro, conciso e scorrevole va rilevata l’energia della narrazione condotta in prima persona con una focalizzazione interna, essendo il protagonista anche il narratore delle vicende, che coinvolgono il lettore in un crescendo di suspance ed emozioni.Anna Di Corcia