La voce di Megaride

Il vile danaro


From: admin@ammazzatecitutti.org To: info@vocedimegaride.it Sent: Saturday, September 20, 2008 1:43 PMSubject: Ammazzatecitutti rischia di chiudere entro un mese"Lettera aperta a chi ci vuole bene"
Cari italiani, care italiane, quando abbiamo deciso di fondare Ammazzateci Tutti, in quel lembo di terra meravigliosa e disgraziata che si chiama Calabria, abbiamo cercato di concentrare le poche, pochissime risorse disponibili e le tante, tantissime speranze, di tutta quella gente che non ce la faceva più a vivere “incellophanata” dall'omertà e, soprattutto, dalla paura.  Per essere davvero liberi non ci siamo mai voluti legare a nessun carrrozzone, né politico né imprenditoriale. Solo con il tempo abbiamo capito che è stata una scelta coraggiosa, una sfida più grande di noi, che ha certamente appesantito - non di poco - le già tante preoccupazioni che avevamo comunque messo in conto. Pensate, invece, come sarebbe stato fin troppo conveniente e facile per noi sceglierci uno o più “Mecenate”, anche i meno peggiori e, nel portare silenziosamente acqua al loro mulino, ottenerne laute ricompense in termini economico-logistici (apertura sedi, pubbliche relazioni con gente che conta, produzione di gadget, pianificazione di campagne pubblicitarie,  ecc..). Ma abbiamo fatto la scelta di essere come gli straccioni di Valmy, abbiamo scelto di combattere contro mostri pieni di soldi e di potere, anche indicandoli con nome e cognome, a nostro rischio e pericolo, facendo ogni giorno la nostra parte anche se rimanevamo e rimaniamo sempre più ai margini dello studio, delle professioni, delle assunzioni, dei diritti di cittadini, mentre chi ha  certamente meno titoli ma più amici nelle stanze del potere riesce a laurearsi, ottiene consulenze, incarichi, sponsorizzazioni. E il loro “esercito” diventa ogni giorno più potente ed incontrastabile, mentre il nostro fa i salti mortali per riuscire a sopravvivere e sostenere anche l'azione di magistrati ed uomini delle forze dell'ordine coraggiosi che si trovano finanche nella situazione di dover pagare loro la benzina delle auto di servizio o i toner nelle fotocopiatrici di caserme, commissariati e Procure. Adesso bisogna ragionare seriamente sul ruolo e l'incisività che Ammazzateci Tutti può rappresentare in Italia oggi e domani, se e quanto valga la pena continuare. E lo facciamo iniziando a fare i cosiddetti “conti”: se in termini di consenso e sensibilizzazione il bilancio è in segno positivo ed in netta ascesa costante (partendo dalla Calabria oggi siamo in più di 8.000 ragazzi e ragazze in tutta Italia, dalla Lombardia, alla Sicilia, al Lazio, al Veneto, alla Puglia, al Piemonte, alla Campania), non possiamo dire altrettanto in termini di spese vive sostenute per mantenere aperta la baracca. L'idea di portare sul web e nei territori le nostre rivendicazioni, la nostra voglia di gridare al mondo intero che l'Italia non è solo mafia, che non è colpa nostra se emergono sempre e solo i nostri peggiori concittadini, ci hanno portato a scommettere (e rischiare) sulla nostra stessa pelle il prezzo dell'impegno che ci siamo assunti tre anni fa di fronte a tutti gli italiani onesti. E come se non bastassero le querele, le preoccupazioni, le intimidazioni implicite ed esplicite alle quali siamo ormai abituati, adesso ci troviamo nella situazione in cui - lo diciamo chiaramente - non possiamo più permetterci il “lusso” di continuare con le nostre attività sui territori e quelle telematiche.Partiamo dal nostro sito internet, generosamente ospitato gratuitamente sin dalla nascita su un piccolo server di una azienda calabrese alla quale abbiamo procurato, con la nostra presenza, solo e soltanto danni e preoccupazioni. Ci hanno defacciato il sito per decine di volte, siamo stati vittime di ben 5 attacchi informatici, dei quali due violentissimi (che hanno costretto l'azienda a buttare il server ed acquistarne uno nuovo)  ed ora, proprio ieri, veniamo a sapere che, sempre a causa nostra, alcuni pirati informatici sono riusciti a violare nuovamente il server trasformandolo questa volta in uno “zombie” (così si definisce in gergo tecnico) atto a frodare migliaia di persone in tutto il mondo mediante phishing su conti bancari esteri. Per capire meglio la gravità della situazione basti pensare che siamo stati contattati direttamente dai responsabili della sicurezza informatica di due importanti istituti bancari in Australia ed il Belgio, i quali hanno anche tenuto ad informarci delle responsabilità penali di fronte alla legge nostre e dell'azienda che ci ospita. Quantificare ora il danno economico e quello eventualmente penale, ci porta inevitabilmente a stabilire che la nostra esistenza dovrà essere indipendente da ogni preoccupazione futura e, quindi, essere disposti anche a trarne le estreme conseguenze: partendo dalla chiusura di Ammazzatecitutti.org e degli spazi di comunicazione ad esso collegati (forum, ecc..). A questi conti che non tornano dobbiamo aggiungere diverse migliaia di euro di debiti contratti (anche personalmente) nell'organizzazione delle nostre iniziative (sostenute solo parzialmente dalle poche Istituzioni alle quali ci siamo rivolti). Senza contare il fatto che ormai i nostri ragazzi stanno devolvendo interamente alla causa le loro paghette settimanali in ricariche telefoniche e fotocopie. Per questo ci appelliamo a tutti voi, chiedendovi un piccolo grande gesto di solidarietà; diventate  nostri "azionisti", almeno noi cercheremo di non fare la fine di Parmalat e Alitalia. Non parliamo di milioni, a conti fatti basterebbero 30 mila euro per farci riprendere fiato e metterci in condizione di fissare obiettivi di medio-lungo termine.  Lo facciamo stabilendo una data simbolica: il 16 ottobre prossimo, terzo anniversario dell'omicidio Fortugno e quindi della nostra “nascita”. Se entro questa data non dovessimo riuscire a sanare ogni passivo saremo costretti a staccarci la spina da soli, archiviando prematuramente questa bellissima esperienza. Con la morte nel cuore. Dobbiamo dimostrarci persone serie, soprattutto con chi ci guarda da sempre con ammirazione, stima ed aspettative che non meritiamo, perché, come dice spesso Monsignor Giancarlo Bregantini, <> ed evidentemente noi abbiamo fallito, non riuscendo ad organizzare degnamente le speranze di tutti noi, di tutti voi. Aldo Pecora e Rosanna ScopellitiCoordinamento nazionale "Ammazzateci Tutti" www.ammazzatecitutti.org*******A prescindere dal fatto che un dominio in internet è alla portata di tutti, da Berlusconi ai carmelitani scalzi (persino gli invisibili clochard , apolidi ed apolitici, della Stazione Centrale di Milano hanno un bellissimo sito in rete), e che costa la risibile cifra di appena 25 euri l’anno (vedi Aruba)…vorrei rammentare a questi ragazzi - che un tempo furono capaci di farci battere forte il cuore, come Di Pietro agli esordi di Tangentopoli e che, poi, come Di Pietro, si sono snaturati nell’egocentrismo e nel dogmatismo, credendosi – come trapela dalla loro vittimistica in calce - salvatori del mondo, che la loro supplica giunge alla sottoscritta quantomai inopportuna oltrechè illuminante per i nostri lettori, memori dei loro inqualificabili oltraggi dei quali siamo stati più volte destinatari, poiché colpevolmente giudicati sostenitori lucidi di Bruno Contrada e sommariamente nonché pacchianamente da costoro giustiziati con la pubblica gogna mediatica in rete, su tutti i loro siti e blog, in barba alla libertà di pensiero ed ai principi del confronto democratico, auspicato civilmente sull’entità di prove certe, certificabili e documentate, scevra dall’apologia di menzogna, cara al giustizialismo spiccio (dal termine “spiccioli”, poiché questi salvatori della Patria, dalle “vedove” ed “orfane”, dai “fratelli” ai “cugini” dell’associazionismo vittimista politicizzato perseguono solo la politica del risarcimento). Non amiamo peritarci con loro, per ovvii motivi, ma saremmo anche disposti ad aiutarli qualora dimostrassero la loro buona fede, la propensione al confronto, un briciolo di umiltà. Da perfetti commercialisti, dicono che con “appena” 30.000”  euri potrebbero evitare il fallimento del loro Movimento, premurandosi di distinguerlo da Parmalat e Alitalia, e minacciano, con un vero e proprio ultimatum, di chiudere i collegamenti (ci credete?). Tra l’altro, il primo firmatario dell’appello ha il suo sito personale, dal quale, non esitò a sputare veleno, opportunamente disinformato come tutti, su Contrada ed i suoi sostenitori… ed ora ci viene a chiedere pure di pagare per l’attenzione prestataci, come se fossimo dei masochisti! A questi giovani, che hanno fatto di necessità virtù, cui va il grande merito, comunque, di essersi ritagliati degli spazi vitali in casa, in questo Mezzogiorno, che costringe alla disoccupazione, all’alienazione, all’umiliazione dell’emigrazione la sua bella e colta gioventù, vogliamo rammentare che La Voce di Megaride che difende e fa proprie le istanze di chiunque, si autofinanzia, lavora gratuitamente alla causa della GIUSTIZIA GIUSTA e gratuitamente organizza, con la collaborazione di volontari, iniziative e campagne, senza “bussare a soldi” e senza piagnistei.MAI! Si aggiunge, per maggiore chiarezza, che trattando tematiche poco gradite alle Istituzioni, qualcuno di questa redazione ha anche perso il posto di lavoro e che non si è potuto ricorrere a questo o a quel politico, di destra o di sinistra, per una “raccomandazione”, per non venir meno agli ideali ed alla DIGNITA’ che onorano il nostro CREDO e le idee che professiamo… per non ingannare subdolamente coloro che a noi si rivolgono. Le bollette del telefono, le ricariche del cellulare, riteniamo siano spese personali ed anche ogni altro strumento utile all’amplificazione della VOCE di MEGARIDE è di uso e consumo personale, non imputabile ai “lettori” e ad alcuno. Anche noi abbiamo subito numerosi attacchi informatici, specialmente al dominio della web principale  ed abbiamo sempre ricomiciato da zero . Anche noi siamo stati studenti ed abbiamo organizzato GRATIS cortei, comizi, marce, volantinaggi e manifestazioni... La gioventù non va mai a braccetto con la speculazione e gli ideali non sono aziendalizzabili. Consigliamo quindi loro di inoltrare la suddetta supplica ai loro alter-ego, dei quali sono bandiera e manovalanza, nonché di rivolgersi ad Epifani della CGIL ed  ai piloti ed hostess dell’Alitalia, talmente benestanti da permettersi di rifiutare il posto di lavoro!La redazione