La voce di Megaride

Compagno! Tu fatichi e IO magno!


Nel mentre non si hanno più notizie dello scandalo COSMOFILM/Regione Campania e dei due processi “alla monnezza” nei quali il nostro viceré Bassolino risulta indagato con l’Impregilo di Romiti, ecco spuntar fuori la generosità del nostro eroe incompreso, nullatenente disposto a finanziare come uno sprovveduto mentecatto ristrutturazioni di villoni di proprietà altrui in Toscana. Mah!… e se dessimo uno sguardo anche alla celebre Villa La Rondinaia di Ravello, come insistenti e pettegole “voci di popolo di costiera” van sussurrando da anni?… e, con riguardo agli arresti-lampo dei comunali Nonno e Nugnes, rei di aver solo fomentato una rivolta a Pianura, come non rilevare che Bassolino è ancora al suo posto di comando, benché coinvolto in numerosi scandali? Esiste davvero, allora, quel patto scellerato tra Governo e viceré? ... e Lombardo del "vento nuovo" del MPA, gli ha pure stretto la mano...Perchè? (M.S.)
di Fabio Postiglione – quotidiano IL ROMA del 23 ottobre u.s. - NAPOLI. La Procura di Napoli è sulle tracce del “tesoro” di Antonimo Bassolino e tutti gli indizi portano a Cortona. La villa di Giuseppe Petrella, al quale il governatore ha versato un assegno di 81 milioni e 500mila delle vecchie lire, sarebbe in parte anche del Presidente della Regione.
La Guardia di Finanza, nel corso di un blitz, ha rinvenuto una scrittura privata non firmata, nella quale si faceva riferimento alla spartizione in parti uguali dei lavori di ristrutturazione costati circa 200mila euro. Inoltre sarebbe stata trovata una chiave con la targhetta “Bassolino” e una ricevuta della ditta che ha operato i lavori sulla quale c’era scritto “cantiere Bassolino”. Intanto l’Arpac in un rapporto denuncia: si producono più rifiuti, ma la differenziata resta ferma al palo. Ed i vigili urbani continuano a stangare i cittadini NAPOLI.
C’è una traccia che è più di una traccia. Una scrittura privata, non firmata, nella quale c’è scritto che i lavori di ristrutturazione della lussosissima villa di Cortona, costati oltre 200 mila euro, sarebbero stati divisi a metà tra Giuseppe Petrella e Antonimo Bassolino. Quella villa, secondo la Procura, è una parte del “tesoro” del Governatore della Campania, sotto processo per truffa aggravata ai danni dello Stato edal 2 ottobre, indagato per illecito profitto derivante dal cattivo smaltimento dei rifiuti in Campania. I pubblici ministeri vogliono dimostare che Antonio Sassolino ha ottenuto un profitto dalla crisi rifiuti in Campania, e quel profitto, si nasconderebbe nella villa di Cortona. Una ipotesi che va ovviamente presa con le molle ma l’indagine è serrata e nei giorni scorsi è stato sequestrato un assegno del valore di 81 milioni di vecchie lire che Bassolino avrebbe ceduto a Petrella. Così come rilevato dall’Espresso, che domani publicherà un ampio servizio sul caso, sono stati i finanziari del Gruppo Spesa Pubblica di Napoli a depositare un'informativa basata su testimonianze e documenti «da cui emergerebbe il commissionamento di lavori edili sul manufatto in località Farneta presso Cortona da parte di Antonimo Bassolino, nonché la simulazione dell'acquisto dell'immobile da parte del solo Petrella al fine di nascondere la compartecipazione di Bassolino nell'acquisto». Per la Procura proprio nella ristrutturazione raffinata di quella villa di 800 metri quadrati (450 di abitazione e il resto suddiviso tra sala giochi, seminterrato, sauna e servizi) «potrebbero essere stati reinvestiti e occultati i presunti profitti patrimoniali di Bassolino». L’attenzione degli investigatori si è concentrata su un esposto di un consigliere comunale di Cortona, Luciano Meoni (An), che si batte contro la costruzione di un complesso di 20 ville e segnalò la coincidenza che vede concentrarsi nel raggio di pochi chilometri gli interessi immobiliari di Bassolino e quelli dei Romiti. Gli investigatori, cosi come rivela il settimanale, non hanno riscontrato collegamenti sospetti tra il golf di Romiti e “il cantiere Bassolino” (così come la ditta che effettuava le ristrutturazioni denominava il cantiere), ma hanno scoperto alcune anomalie nelle carte del casale. Nel casale poi sarebbe stata trovata inoltre una chiave con impresso il nome “Bassolino” e una nota che distingue così i lavori: “lato Bassolino” e “lato Petrella”. …
ma il boss c’ha sempre la risposta pronta, come quando firmava, senza leggere, consulenze milionarie a’ suoi “parrocchiani-consulenti” della monnezza… NAPOLI. «Non possiedo casali e neppure una casa in proprietà. Sono invece titolare, contrariamente a quanto a volte scrivono alcuni organi di stampa, e come è del tutto naturale, di un (uno e solo) conto corrente, quello dove vengono versate le mie indennità. Questa è la realtà».
Arriva puntuale la risposta di Bassolino all’inchiesta de l’Espresso e agli articoli usciti ieri sui quotidiani napoletani. «L’unica casa che ho comprato quando ero parlamentare, e che ho pagato con lungo e oneroso mutuo - spiega il governatore - l’ho data ai miei figli prima di risposarmi». Poi spiega come “salta” fuori l’assegno versato all’oncologo Petrella: «Diversi anni fa, mi è stato proposto di partecipare alla ristrutturazione di un immobile nella zona di Cortona e, aderendo all’invito, ho versato un assegno di 81 milioni di vecchie lire. Ma quando poi mi sono reso conto che c’erano esigenze differenti e che il progetto diventava per me troppo costoso, la mia partecipazione all’iniziativa non ha avuto più seguito». E Petrella? «Il professore era ed è l’unico proprietario di tutto il casolare» afferma ancora il presidente della Regione. E chiarisce, non senza una punta polemica dopo i noti fatti della telefonata del suo ex amico sulle ingerenze sanitarie con l’allora direttore dell’Asl Napoli 2 Cerato: «Con lui non ci sentiamo da anni». Come sempre, da parte mia - conclude - esprimo rispetto per la magistratura. Ma questa nuova indagine dei pm Noviello e Sirleo è per me incomprensibile e profondamente ingiusta».