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caso Contrada: a piccoli e lenti passi verso la VERITA'


Contrada/ Chiede al Gip di Caltanissetta di essere sentitoSenza scorta o con quella dei carabinieripostato 8 giorni fa da APCOM
Palermo, 16 ott. (Apcom) - E' stata formalizzata dall'avvocato Giuseppe Lipera - come anticipato ieri da Apcom - l'istanza al Gip di Caltanissetta, Ottavio Sferlazza al quale viene chiesto di ascoltare Bruno Contrada, l'ex numero tre del Sisde, condannato in via definitiva a 10 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. La richiesta di audizione riguarda l'esposto denuncia presentato da Contrada nei confronti di pentiti, ufficiali dei carabinieri e magistrati per il quale il prossimo 5 novembre il Gip, dopo aver rigettato per due volte la richiesta di archiviazione della procura di Caltanissetta, ha fissato una udienza camerale. L'avvocato Lipera chiede al Gip di autorizzare Contrada a presenziare all'udienza, "senza scorta o in subordine con la scorta dei Carabinieri" al fine "di potere rendere dichiarazioni".******* CASO CONTRADA: CASSAZIONE, NUOVO ESAME PER STABILIRE SE E' ANCORA PERICOLOSORoma, 24 ott. - (Adnkronos) - Bruno Contrada, condannato definitivamente a dieci anni per concorso esterno in associazione mafiosa, potrebbe ottenere il differimento della pena per un anno a patto che il Tribunale di sorveglianza dica "con specifiche, concrete e significative circostanze fattuali" se l'ex funzionario del Sisde presenti ancora "profili di pericolosita' sociale" o se invece ci siano "garanzie di affidabilita'". Lo sottolinea la Prima sezione penale della Cassazione nelle motivazioni con le quali spiega il perche' lo scorso 8 ottobre ha accolto il ricorso della difesa di Contrada, rappresentata dall'avvocato Giuseppe Lipera. In particolare, piazza Cavour, nelle motivazioni contenute nella sentenza 39334, sottolinea che il Tribunale di Sorveglianza di Napoli, lo scorso 23 luglio, nel dire no al differimento della pena per Contrada che ha ottenuto i domiciliari a Palermo per gravi motivi di salute, non ha fatto "alcun riferimento a specifiche, concrete e significative circostanze fattuali, che facciano ritenere tuttora necessario un minimo controllo da parte dello Stato". Da qui la decisione della Suprema Corte di rinviare la questione alla sorveglianza di Napoli affinche' "colmi l'accertata lacuna motivazionale". Infatti, i giudici del precdente grado, dice la Suprema Corte, hanno negato il differimento della pena facendo riferimento a "indici astratti e generici (quali la personalita' dell'interessato, il reato in esecuzione, l'entita' della residua pena)". (Dav/Pn/Adnkronos)24-OTT-08